EUROPA

Amburgo, oltre 100mila in corteo contro il G20. Arresti e fermi

Oltre 100mila persone hanno manifestato ad Amburgo sabato 8 luglio: dopo il corteo, violenta reazione della polizia, che ha fermato e portato in questura diversi attivisti internazionali, soprattutto italiani e francesi

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Sabato 8 luglio ad Amburgo ha sfilato un corteo di oltre 100mila persone per contestare il G20. In testa a tutti lo spezzone curdo, composto da migliaia di persone e la cui partecipazione è stata fondamentale in questi giorni di contestazione ai potenti della terra. Un corteo eterogeneo, ricco e partecipato che ha sfidato il clima di repressione e terrore messo in campo dalla polizia in questa settimana di contestazione al G20.


La manifestazione si è svolta in un clima repressivo molto forte, soprattutto dopo gli scontri che si sono susseguiti per tutta la notte di venerdì. Alla fine del corteo, le migliaia di persone presenti sono confluite nella piazza finale per un concerto inframezzato da moltissimi interventi di compagni venuti da ogni parte del mondo per contestare il vertice. Durante la manifestazione è stato aperto uno striscione con scritto “Non siamo tutti, mancano gli annegati”, una chiara denuncia alle politiche dell’Unione Europea che chiude le frontiere alle persone che scappano dalle guerre e che li lascia morire in mare nascondendosi dietro cavilli burocratici e legali. Cavilli, con i quali sperano di lavare le mani macchiate del sangue di chi sfugge già al massacro delle proprie terre e che poi trova la morte cercando di raggiungere i paesi della “civile” Europa.


La polizia, che è stata molto nervosa per tutto il tempo dello svolgimento della manifestazione – caricando anche la coda senza motivo -, ha provato a effettuare uno sgombero senza riuscirci. Nella notte di sabato le forze dell’ordine hanno iniziato una vera e propria caccia all’uomo per le strade di Amburgo, arrestando in modo indiscriminato le persone e andando a colpire principalmente attivisti italiani e francesi. Alcuni sono ancora in stato di fermo, pare senza nessuna accusa formalizzata, e non sono ancora chiari i tempi del rilascio. Molte persone, soprattutto straniere, sono state attese fuori dagli alloggi in cui erano registrati, e portati in questura senza alcuna spiegazione, solo per il fatto di non essere tedeschi. Fermata anche la parlamentare Eleonora Forenza, rilasciata dopo qualche ora, e che attualmente sta aspettando che tutti gli attivisti siano rilasciati. Ancora adesso la polizia controlla le persone in partenza, e ha istituito posti di blocco agli aeroporti, alle stazioni e sulle autostrade.


Si tratta di una chiara vendetta della “polizei” per quello che è successo nella giornata di venerdì, quando residenti e attivisti internazionali si sono uniti e hanno lottato tutto il giorno e tutta la notte nei quartieri di Amburgo contro i 20 potenti della terra e l’apparato militare che avrebbe voluto normalizzare la città per proteggerli.