Acqua e salute sono beni comuni

26/3 il Coordinamento romano per l’acqua pubblica e il Coordinamento salute bene comune in presidio sotto la Regione Lazio

Un doppio appuntamento oggi alla Pisana per chiedere alla nuova giunta di Nicola Zingaretti di mantenere gli impegni presi in campagna elettorale sull’acqua e sulla sanità, a cominciare dal protagonismo dei movimenti e dei comitati. Il 9 aprile sarà la volta dei Movimenti per il diritto all’abitare di manifestare sotto la Regione Lazio.

Comunicato del Coordinamento per la salute:

Oggi come coordinamento per la salute, insieme al comitato territoriale per l’acqua pubblica ci siamo ritrovati davanti all’ingresso del consiglio regionale del Lazio, dove si è tenuta la prima seduta ufficiale dopo l’insediamento dei consiglieri. Era nostra intenzione affermare con forza che la salute e i territori non sono e non possono essere merce da campagna elettorale; che troppe volte e a troppi cambi di bandiera si sono recitate promesse sul tema della sanità e della difesa dei territori e dei beni pubblici.

Abbiamo intenzione di dire fin da ora e con chiarezza che la nostra rete è una rete cittadina che vive delle realtà dei lavoratori, e delle lavoratrici, degli studenti e delle studentesse, dei comitati territoriali, delle associazioni, della cittadinanza attiva che non intende fermarsi ad una dinamica puramente vertenziale di difesa di questo o quel posto di lavoro, che non mira a strappare promesse su singole questioni, per quanto legittime, ma che rivendica una riforma radicale e finalmente reale del concetto stesso di salute, dalla prevenzione alla cura alla riabilitazione.

Un concetto alto che non può prescindere da un ragionamento sulla qualità di vità, sulla vivibilità dei territori sul welfare nel suo significato più largo, dal lavoro alla casa al diritto all’autodeterminazione dei singoli e dei territori. Una sanità rinnovata è una sanità capace di interrogare e rispondere ai bisogni reali di salute delle persone, capace di partire dal locale , creando reti assistenziali continuative, diffuse e molecolari. E’ una sanità che sappia valorizzare il lavoro e la formazione negli ospedali e nei presidi sanitari, che internalizzi i propri lavoratori , che difenda il profilo pubblico , e ancor più, di bene comune, della salute, che si renda davvero accessibili a tutti e tutte.

Oggi abbiamo presentato il nostro primo biglietto da visita per dire che le Istituzioni non ci vedranno spettatori e spettatrici, che la nostra pressione dai territori e dai luoghi di lavoro sarà costante, consapevoli che o si tiene la barra su un obiettivo così ambizioso o non si può andare lontano.

Comunicato del Comitato romano per l’acqua pubblica:

Il nuovo Consiglio regionale del Lazio appena insediato ha 365 giorni di tempo per discutere ed approvare la proposta di Legge regionale “Tutela, governo e gestione pubblica delle acque”, approvata da 39 comuni del Lazio e sottoscritta da circa 40mila cittadini: le delibere comunali approvate con la maggioranza dei due terzi obbligano infatti il Consiglio regionale a discutere entro un anno il testo, legiferando secondo quanto indicato nella proposta stessa, oppure ad andare a referendum propositivo regionale.

Dopo la grande vittoria referendaria del 12 e13 giugno 2011, quando 2.500.000 di abitanti del Lazio hanno votato contro la privatizzazione dei servizi pubblici locali e per l’acqua pubblica fuori dal mercato, dopo la presentazione della proposta di legge, è ora necessario che la Regione Lazio dia seguito alla volontà popolare, attraverso la gestione pubblica dell’acqua, come stanno facendo altri enti locali nel resto del Paese.

Per questo oggi abbiamo atteso i consiglieri regionali all’ingresso del Consiglio Regionale, consegnando loro il “kit dell’acqua”: uno strumento attraverso il quale affrontare le questioni legate alla gestione del servizio idrico nella direzione indicata dai cittadini, con il quale si richiede a tutti un incontro per la costituzione di un inter-gruppo consiliare sull’acqua.

Per questo abbiamo voluto incontrare oggi il Presidente del Consiglio regionale, Daniele Leodori, al quale sono state consegnate le firme a sostegno della proposta di legge regionale e chiesto di avviare immediatamente i lavori per la discussione della legge, affinché si giunga alla sua approvazione entro un anno, attraverso un percorso scadenzato di discussione pubblica e partecipata che permetta di affrontare insieme alle comunità locali le criticità della gestione del servizio idrico nella nostra regione.

Durante il breve incontro, al quale erano presenti anche le consigliere Marta Bonafoni e Cristiana Avenali, il Presidente Leodori si è impegnato per avviare al più presto il percorso di discussione della legge, nel rispetto dei tempi e dei passaggi istituzionali, in un’ottica di ampliamento della discussione a tutte le realtà interessate.

Quello di oggi è stato dunque solo una prima iniziativa diretta al nuovo consiglio regionale, un’iniziativa che abbiamo deciso di mettere in atto insieme alle altre cruciali vertenze della Regione: sanità e gestione dei rifiuti, perchè sui servizi essenziali finisca il tempo delle speculazioni e nasca quello degli interessi collettivi

Si scrive acqua, si legge democrazia