NELLE STORIE

6-8 ottobre 2014: l’insurrezione per salvare Kobane

La battaglia per Kobane: l’insurrezione del 6-8 ottobre 2014 nel Kurdistan Bakur. Nell’ottobre 2014, tutti gli occhi del mondo erano puntati su Kobane. Le milizie dell’ISIS avanzava sia da sud che dal confine nord, sostenute da servizi turchi. Centinaia di civili venivano uccisi, mentre gran parte della popolazione si ammassava sul confine turco-siriano

Il 6 ottobre 2014 iniziarono diverse proteste nel Kurdistan Bakur (sud-est turco), in particolare nelle città di Diyarbakir e Varto.  Si chiedeva l’apertura di un corridoio che potesse garantire rinforzi fino a Kobane, passando dal confine nella zona di Cizre. Ma le proteste più violente iniziarono dopo il discorso che Erdogan tenne il 7 ottobre, quando dichiarò «Kobane ormai è caduta».

Questo rappresentò una sorta di campanello d’allarme per i curdi del Bakur, che in massa si riversarono in strada.  Nella notte del 7 ottobre, in centinaia di migliaia scesero per strada assediando militari e polizia e bruciando edifici governativi. Erdogan schierò subito decine di carri armati nelle città curde, dichiarando il coprifuoco. Gli scontri continuavano senza sosta. Ci furono 2.389 episodi di scontri in 36 diverse città. 50 persone, inclusi 2 poliziotti, furono uccise. Più di 700 i feriti.

Gli scontri non riguardarono solo le città, ma si spostarono direttamente sul confine tra Suruc e Kobane. Migliaia di persone rasero letteralmente al suolo barriere e filo spinato, oltrepassando il confine e raggiungendo Kobane.L’insurrezione del 6-8 ottobre rappresenta la più grande protesta di massa contemporanea in cui un confine venne abbattuto.