Secondo giorno del forum di Tunisi

Sit-in, respingimenti e Forum dei media indipendenti

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La giornata a Tunisi (25/03) è cominciata con un sit-in sotto il Ministero della Donna, perché ieri dopo un caso di violenza su una bambina in un asilo della Marsa, la Ministra ha commentato che lo stupratore era nella famiglia e non il custode dell’asilo, prendendo subito parte per la direttrice dell’asilo. Non sappiamo chi sia stato né se mai si saprà la verità, ma ci è sembrato un piccolo caso per far capire cosa significa quando diciamo che la società civile tunisina è vigile e controlla le attività del governo e della polizia.

Nel pomeriggio arriva la notizia che la carovana del La CISPM (Coalizione Internazionale Sans-Papiers e Migranti, qui l’appello della Carovana verso Tunisi in italiano) non riesce ad attraccare al porto Tunisi, perché le autorità tunisine hanno minacciato di espellere i sans-papier dopo 4 giorni dal loro arrivo. Costretti a riprendere il traghetto, la nave sta ritornando in Italia dove i sans-papiers rischiano di essere rinchiusi in un centro di detenzione, per poi essere in seguito espulsi. Si è svolto, quindi, un sit-in di fronte l’ambasciata per richiedere alle autorità italiane: >«1. che queste persone siano riammesse in Italia senza alcun procedimento legale o procedura di detenzione o espulsione; 2. una moratoria sui negoziati tra l’Unione Europea e la Tunisia sugli accordi migratori fino a quando la Tunisia non sarà dotata di istituzioni permanenti e non avrà ratificato le convenzioni internazionali sui diritti dei migranti; 3. libertà di circolazione e di residenza per tutti”.

Ancora una volta è chiaro come la libera circolazione delle persone è una libertà che non interessa alle istituzioni europee e internazionali quanto quella delle merci.

Oggi si è anche conclusa la Terza edizione del Forum Sociale dei Media Indipendenti. I problemi al centro delle assemblee e dei workshop sono stati principalmente due: il diritto all’informazione libera come diritto fondamentale e l’accesso alla banda elettromagnetica, come bene comune, ma che ovunque viene gestito privatamente.

In particolare il Forum si è articolato intorno alle esperienze delle radio libere, che hanno giocato un ruolo chiave in questi anni, in particolare nel mondo arabo. Esperienze come le web radio egiziane, la radio di Bengasi, la radio tunisina Gafsa su FM o la radio per i rifugiati siriani al confine con la Turchia danno voce alle persone che vivono le rivolte o le guerre sulla loro pelle. Non tutto è scontato e semplice, ad esempio oggi ci si chiede cosa ne sarà delle esperienze delle radio comunitarie in Mali e come queste saranno coinvolte nel conflitto.

Nei media mainstream i paese emergenti sono sempre più presenti: le telenovela sudamericane, le tv satellitari arabe, le reti commerciali dei paesi del sud, ma solo un informazione libera e indipendente può garantire uno spazio per l’incontro tra le lotte e per lotte.

AMARC, l’associazione mondiale dei media liberi, si era già incontrata a Tunisi nel 2005 in una situazione paradossale, in cui il materiale informativo veniva requisito dalla polizia e i giornalisti tunisini non erano liberi di partecipare al meeting. Oggi la situazione è molto diversa, la libertà di espressione è un diritto riconosciuto, anche se una censura più soft ancora esiste e ancora oggi tanti giornalisti tunisini subiscono minacce e restrizioni. Ma ovunque nascono blog, tutti si sentono giornalisti e hanno voglia di raccontare la difficile realtà che vivono e forse è questo uno dei più grandi cambiamenti avvenuti in questi paesi.

I due giorni di forum sono stati inoltre dedicati a workshop pratici, tra cui quello per costruire radio FM pirata. A partire da questo incontro si è organizzata una radio FM che funzionerà durante tutte le giornate del forum sociale nell’area del campus. Sono state coinvolte per questo esperimento diverse radio tunisine, con il supporto di tante associazioni da tutto il mondo e da domani alle ore 9.00 cominceranno le trasmissioni.

…Stay tuned!

Servizio ed interviste realizzate da Globalproject in collaborazione con DinamoPress

Videointerviste realizzate al Forum dei media indipendenti: