PRECARIETÀ

15 ottobre, mobilitazione diffusa contro l’austerity

Giornata di iniziative contro la precarietà, la dittatura del debito e il governo Letta. Verso la manifestazione nazionale del 19 ottobre

Dopo la giornata del 12 ottobre, la mobilitazione prosegue in diverse città. Ad Ancona (vedi foto grande) contestazione a Letta, blitz alla Borsa e alla Cassa Depositi e prestiti a Milano. A Roma nel supermercato contro il carovita e davanti all’Inps utenti e dipendenti insieme. E poi altre azioni e occupazioni nelle università. Inizia così la settimana che vedrà il 18 lo sciopero genearale del sindacalismo di base e il 19 la manifestazione nazionale a Roma.

A Roma la mobilitazione è iniziata questa mattina con un’azione degli studenti e delle studentesse della Sapienza che hanno occupato la sede di Lazio Adisu, denunciando la mancanza di un welfare adeguato, a cominciare dalle borse di studio e il diritto alla casa.

A Cinecittà è stata “piantata” la Tenda contro la crisi promossa da Cinecittà Bene Comune, che durerà fino al 17 ottobre. Oggi inaugurata con il blocco di uno sfratto a via Chiovenda e con una mobilitazione alla sede dell’INPS di via Tuscolana. Il governo Letta ha tagliato il 50% delle spese di funzionamento dell’ente previdenziale, che per i lavoratori significa 300 € in meno al mese, per i cittadini la privatizzazione di servizi (CUD, pensioni, mobilità). Oggi all’assemblea davanti alla sede di via Quintavalle si sono confrontati proprio i dipendenti INPS e i precari del territorio per progettare lotte comuni contro la privatizzazione dei servizi. La tenda prosegue nei prossimi giorni.

Nel pomeriggio al supermercato Panorama di via di Pietralata si è svolta un’iniziativa verso il socialstrike e contro il carovita. Più di cento persone con i carrelli pieni di prodotti individuati in un “paniere precario” hanno chiesto di pagare un euro al pezzo: “vogliamo riappropriarci del reddito che ci viene sottratto ogni giorno. Dopo aver aumentato l’iva, in queste ore il governo varerà la Legge di Stabilità, l’ennesima manovra finanziaria che si abbatterà su larghi strati di popolazione, già impoveriti dagli ultimi 6 anni di crisi”. Si sono fermati davanti alle casse bloccandole e chiedendo di poter contrattare un prezzo sociale con il direttore. La direzione ha rifiutato l’incontro richiesto e, all’arrivo di celere e blindati, i manifestanti si sono allontanati.

Il 15 Ottobre da anni è anche la giornata internazionale contro il debito, così gruppi e collettivi si sono concentrati sulla Cassa Depositi e Prestiti. A Roma decine di attivisti (di Re:Common, Terra Terra, Crap, Forum nuova finanza pubblica e altri) questa mattina hanno consegnato un “avviso di sfratto” ai vertici della Cassa Depositi e Prestiti (CDP), a partire dal presidente Franco Bassanini. L’istituto presta ai comuni solo a tassi di mercato, favorendone l’indebitamento con le banche; finalizza gli investimenti solo per fare profitti; finanzia la privatizzazione dei servizi pubblici e fornisce denaro per grandi opere inutili, costose e devastanti per i territori. Eppure i soldi della CDP sono quelli di 24 milioni di cittadini che affidano i loro risparmi alle Poste (di cui la Cassa è principale azionista). Analoga iniziativa si è svolta a Milano, organizzata dalla rete “rivolta il debito”, la fabbrica occupata Ri-Maflow e altri al grido di “riprendiamoci la cassa!”.

Sempre a Milano precari, occupanti di case e centri sociali sono entrati nella sede centrale della Borsa di Piazza Affari. Oggi si teneva un convegno su “Lusso e Finanza” l’unico mercato che non è crollato mentre le persone fanno fatica a pagare le bollette, la spesa, l’affitto. Tra la sorpresa della vigilanza e degli impiegati hanno svolto una conferenza stampa per promuovere la manifestazione di sabato a Roma, in uno dei luoghi simbolo della speculazione finanziaria.

I centri sociali delle Marche, che in un comunicato annunciano la loro presenza il 19 ottobre a Roma, hanno contestato duramente la presenza ad Ancona di Gianni Letta. Il corteo lancicato in pochi giorni utilizzando l’hashtag #apranzoconletta ha assediato per tutto il pomeriggio il palazzo della Regione, dove si svolgeva il vertice intergovernativo Italia-Serbia. “Licenziamenti, sfratti, precarietà: basta austerità” era lo striscione di apertura e molti gli slogan per l’abolizione della bossi-fini e per un immediato provvedimento di amnistia. Il corteo, inizialmente vietato, è stato bloccato e caricato dalla polizia, che ha ferito diversi manifestanti, colpendoli al volto. Dopo le cariche il corteo è cresciuto e si è ripreso le strade della città blindata.

Altre occupazioni e azioni ci sono state a Palermo, Torino, Bologna e altre città. Sintomi di dissenso e opposizione alle politiche d’austerità e alla cappa dell’unità nazionale che ci auguriamo nei prossimi mesi si allarghino contagiando ampi settori sociali contro i sacrifici e le ricette economiche del governo.