EUROPA
Guerra o Costituente. L’urgenza di afferrare il tempo presente
La Spagna ha vissuto un repentino cambiamento, passando dal boom degli anni 2000 alla crisi attuale. Un cambiamento improvviso e senza mediazioni, da tenere a mente per comprendere il singolare movimento di massa 15M che, esploso tra il 2010 e 2011, ha ancora oggi una forza davvero sorprendente. Madrid è forse oggi l’espressione più netta della crisi spagnola: è una città dove i compratori di oro sono in tutte le strade come un innegabile contrassegno delle difficoltà che questo paese sta vivendo, così come lo sono i picchetti davanti alle banche organizzati dai gruppi di sfrattati: si tratti di coloro che, non riuscendo a pagare il mutuo della casa, sono stati sfrattati dal loro appartamento dalla banca pur obbligati, da questi istituti di credito, per legge,a continuare a versare mensilmente le rate del loro debito.
Madrid è inoltre una città dove la presenza di polizia è pesante: fermi e controlli ad ogni ora ed in ogni quartiere sono la norma, i lampeggianti blu delle camionette e delle volanti sono stati una costante nei giorni del meeting Europeo Agora99. Ma Madrid ha anche una delle linee metropolitane più belle e ben funzionanti d’Europa: spostandoci da un workshop all`altro dislocati in diverse sedi della città abbiamo usato le oltre 14 linee, treni e stazioni nuove di zecca, corse rapide e puntuali di questa capitale europea. Sono il lascito del boom economico che questo paese ha vissuto guidato dai socialisti, e che si è trasformato in un colpo solo nella notte più buia che un paese europeo stia vivendo, secondo forse solo alla Grecia.
Questa crisi si intreccia ai pericoli dei nazionalismi regionali che alimentano processi di frammentazione, competizione egoistica e un federalismo anti-solidaristico promosso oggi dalla destra più radicale. I referendum tanto in Catalogna piuttosto che Andalusia per la fine di Novembre, da far impallidire il più duro leghismo nostrano, possono far precipitare da un momento all’altro la penisola iberica in una sorta di guerra civile latente, da scongiurare solo attraverso uno spazio realmente europeo da animare.
Così come l’Europa è l’unica soluzione necessaria per scongiurare l’escalation della destra neonazista in Grecia, che gode oggi di impunità a tutti i livelli istituzionali; questi sono i risultati della crisi, della rivoluzione dall’alto a mezzo di speculazione aggressiva dove la spirale dei nazionalismi, nuove forme orribili di fascismo e razzismo stanno prendendo piede.
E’ per scongiurare questo fosco orizzonte che a Madrid differenti collettivi e reti di movimento provenienti da Francia, Germania, Inghilterra, Grecia, Slovenia, e Belgio hanno animato l’incontro di Agora99 parlando di costituente europea e di come avviare un processo transnazionale europeo nella crisi che stiamo vivendo all’altezza di nuove accelerazioni ed emergenze che, molto probabilmente, ci troveremo ad affrontare se il governo spagnolo, come sembra, chiederà l’intervento della troika entro fine anno. Il prossimo appuntamento comune oltre lo sciopero generale del 14 Novembre sarà a Bruxelles il prossimo marzo: se Agora99 ci ha indicato l’urgenza di afferrare comunemente il tempo presente, la scadenza di Bruxelles può essere l’inizio di un processo costituente fatto di agenda comune e lotte sociali per ripensare, a livello europeo, le istituzioni del welfare e nuove forme di democrazia.