ROMA

Dinamica: festival itinerante nella città
Dinamo esce dagli schermi e torna nella città. Cinque incontri, dal 13 giugno al 16 luglio, in vari spazi della città, ci accompagneranno nelle calde sere estive per riflettere insieme sulle grandi trasformazioni del nostro tempo
Il mondo sta cambiando molto più velocemente di quanto avremmo mai potuto immaginare. Un nuovo blocco reazionario è al governo del mondo: il genocidio in Palestina, la guerra come prospettiva della politica internazionale, il riarmo, politiche contro l’autodeterminazione delle persone trans e delle donne cisgender, negazionismo climatico, un nuovo autoritarismo maschile, una politica di deportazioni e razzismo.
Il ruolo dell’informazione indipendente e dal basso in questo contesto è ancora più importante per orientarci e costruire spazi di discussione e resistenza. Affronteremo, quindi, questi temi in dibattiti aperti e corali in diversi spazi sociali della nostra città, per incontrarci, entrare in contatto, discutere e non sentirci soli e sole di fronte a questa grande trasformazione. Perché in questo momento abbiamo bisogno di nutrire le nostre comunità solidali, per questo abbiamo voglia di incontrare, conoscere e confrontarci con le nostre lettrici e i nostri lettori, e insieme immaginare strategie di resistenza e supporto.
Programma:
13 giugno: “Regime di guerra e blocco reazionario al governo del mondo: quali prospettive per la pace e la giustizia” al Casale Garibaldi (viale Romolo Balzani 87) alle ore 18:30
La spesa militare mondiale ha raggiunto i 2718 miliardi di dollari nel 2024, con un aumento del 9,4% in termini reali rispetto al 2023 e l’incremento più consistente su base annua almeno dalla fine della guerra fredda (Sipri data). La guerra torna ad essere la nuova prospettiva dominante nelle relazioni internazionali mondiali: ma quello che agli occhi occidentali sembra (quasi) una novità, in alcuni luoghi della Terra è una realtà consolidata da decenni. Il conflitto in Ucraina ha segnato il ritorno di una guerra offensiva in Europa, ma è il genocidio in Palestina a segnare un punto di non ritorno per l’umanità, il crinale dove si compie l’ultimo capitolo del colonialismo di insediamento moderno, del suprematismo e razzismo occidentale. Il regime di guerra consolida governi di destra e autoritari in tutto il mondo, un nuovo blocco reazionario gloable, che prova a ridefinire l’ordine mondiale dal punto di vista economico, sociale, ambientale, intrecciando le linee di sfruttamento tra razza, classe e genere. Di fronte a questo cosa significa oggi affermare una politica di pace, giustizia e libertà?
Ne discutiamo con: Vanessa Bilancetti (Dinamopress, moderatrice), Giuliano Battiston (Giornalista Lettera 22), Raffaela Bolini (Arci e campagna no Re-Arm Europe), Chiara Cruciati (Giornalista Manifesto), Eddi Marcucci (Attivista), Francesco Raparelli (Ricercatore in filosofia e attivista).
A seguire: aperitivo a sostegno di DinamoPress e Casale Garibaldi e selezione musicale a cura di Shendi Veli
19 giugno: “Si scrive movimento provita, si legge lobby antiscelta: tattiche e strategie di resistenza al neoconservatorismo cristiano” a Lucha Y Siesta (via Lucio Sestio 10) alle ore 18:30
La propaganda antiscelta si insinua e permea sempre di più le istituzioni e i luoghi dedicati alla salute sessuale e riproduttiva rappresentando un pericolo concreto per l’accesso al diritto all’aborto e l’accesso ai percorsi di affermazione di genere nel nostro paese. Discuteremo insieme il modo in cui le associazioni e le lobby antiscelta, cosiddette provita, stanno portando avanti questa battaglia, appoggiate dal governo, e di quali siano le strategie attuabili per contrastare questa guerra ai corpi e sui corpi delle persone trans e delle donne cisgender.
Ne discutiamo con: Benedetta Rossi (Dinamopress, moderatrice), Olimpia Capitano (Obiezione respinta), Natascia Grbic (Giornalista), Leone Orvieto (Attivista), Federica Pennelli (Giornalista).
A seguire: aperitivo a sostegno di Dinamopress a cura di Lucha Y Siesta e selezione musicale a cura di Santa Feroce
4 luglio: “Nessun CPR è innocente. Raccontare, supportare, lottare contro il sistema del trattenimento” al circolo Arci Santa Libbirata (via Galeazzo Alessi 96) alle ore 19:00
Negli ultimi mesi i Centri di Permanenza per il Rimpatrio sono tornati al centro del dibattito pubblico, soprattutto in relazione all’accordo Italia-Albania che ha comportato la costruzione di strutture detentive per persone migranti fuori dal territorio nazionale. Se i CPR albanesi evocano scenari distopici, il sistema di trattenimento già attivo in Italia è da tempo segnato da radicali opacità, violenza istituzionale e gravi violazioni dei diritti. Roma ne fa parte: anche qui, come altrove, il trattenimento amministrativo produce isolamento, ricattabilità, invisibilità. Questa iniziativa nasce per fare il punto sullo stato attuale dei CPR, superando ogni gerarchia tra i vari dispositivi: è fondamentale leggerli in modo connesso, come elementi di una stessa infrastruttura repressiva. Durante il dibattito, proveremo ad affrontare collettivamente alcuni dei nodi cruciali del sistema di detenzione amministrativa. Come si racconta il funzionamento dei CPR, nonostante la censura e la mancanza di accesso? Come si supportano le persone trattenute o a rischio di detenzione? Come si costruisce una mobilitazione che sia radicale, concreta, efficace, per la loro chiusura? Su questi e altri interrogativi vogliamo contribuire al dibattito pubblico e dialogare con chi ogni giorno osserva, racconta e si oppone al sistema del trattenimento.
Ne discutiamo con: Francesco Ferri (Dinamopress, moderatore), Marika Ikonomu (Giornalista di Domani), Sara Marilungo (STOP-CPR Roma), Chiara Salvini (Infomigrante).
A seguire: aperitivo a sostegno di Dinamopress e selezione musicale a cura di Sailor Trash
10 luglio: “Impedire la produzione e il consumo di CBD non renderà le nostre città più sicure” con l’Atletico San Lorenzo presso la Casa della Socialità (Via dei Volsci 86), alle ore 19:00
Il Decreto Sicurezza promosso e promulgato dal governo Meloni si caratterizza come una norma con connotati chiaramente liberticidi e repressivi, volta a colpire con forza il dissenso sociale, ma è anche diventata famosa per aver vietato la produzione e la commercializzazione della canapa a basso contenuto di THC, la cosiddetta cannabis light o CBD. Un divieto che non c’entra nulla con le questioni legate alla sicurezza pubblica, e che viene giustificato come “lotta alla droga”, anche se la cannabis light non ha effetti droganti. L’obiettivo dell’evento sarà quindi di andare a capire le storture di senso che hanno portato il governo ad associare il divieto di una pianta con il concetto di sicurezza, soprattutto considerando che il settore della cannabis light era in crescita e l’economia che ci girava attorno era ormai florida e fonte di reddito per migliaia di famiglie in tutta la penisola. Allo stesso modo l’iniziativa si interrogherà sul falso nesso tra repressione e sicurezza, andando a riflettere su quali sono i bisogni della comunità per costruire città e territori più attraversabili e sani.
Ne discutiamo con: Milos Skakal (Dinamopress, moderatore), Antonello Azzarà (ricercatore in studi giuridici), Valentina Calderone (Garante dei diritti delle persone private della libertà di Roma Capitale), Chiara Lo Cascio (associazione Canapa Sativa Italia), Giulio Morucci (Green Monkey cannabis shop).
A seguire: aperitivo a sostegno di Dinamopress e selezione musicale a cura di Brockstocker
16 luglio: “Estreme destre e regime del maschio: dal globale al locale” al LOA Acrobax (via della Vasca Navale 6) alle ore 18:30
La presa di potere di Trump è stata accompagnata dal supporto di una componente socio culturale che sembra prendere sempre più piede, contraddistinta da antifemminismo, solidarietà tra maschi e disprezzo per tutto ciò che ha a che fare con il genere: la cosidetta “cultura bro”. Quanto questo fenomeno ha un impatto oltre al contesto statunitense? Cosa è già arrivato anche in Europa? Come si relaziona al fascismo “istituzionale” cioè quello della restrizione dello spazio democratico, della tendenza autoritaria-repressiva, delle discriminazioni e della violenza contro le minoranze? Come può l’antifascismo nei territori, costruito dal basso, produrre pratiche culturali e sociali per contrastare questa tendenza? Cosa si sta già facendo e cosa si dovrebbe fare?
Ne discutiamo con: Riccardo Carraro (Dinamopress, moderatore), Leonardo Bianchi (Giornalista), Annalisa Camilli (Giornalista), Assemblea Antifascista Portuense, Assemblea Monteverde Antifascista.
A seguire: aperitivo a sostegno di Dinamopress e selezione musicale a cura di Fionn (dub, downtempo).
L’immagine di copertina è di Alberto De Nicola
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