PRECARIETÀ

Sanità: CLAP verso lo sciopero del 10 novembre

Sciopero generale e sociale del 10 novembre. Le Camere del Lavoro Autonomo e Precario in piazza contro la precarietà, con lavoratrici e lavoratori della Sanità.
Sciopero generale del 10 novembre: lettera di lavoratrici e lavoratori della sanità

I tagli alla Sanità (oltre 11,5 miliardi di euro in meno per gli anni 2015-2018), che si sommano ai tanti già effettuati degli ultimi anni (dal 2008: 45 mila posti letto in meno, la riduzione del 50% dei servizi territoriali, ecc.), incidono pesantemente sull’assistenza e sui diritti dei cittadini (in 12 milioni rinunciano alle cure, perché non possono permettersele!). E, nello stesso tempo, impongono duri processi di precarizzazione del lavoro, tra esternalizzazioni a mezzo di Cooperative, finte partite Iva, appalti e privato accreditato. Le carenze strutturali di organico, e la conseguente turnazione insostenibile, si accompagnano all’estensione smisurata del lavoro senza diritti, sotto-retribuito, ricattato. Nella Sanità pubblica come in quella privata.

Questi temi saranno al centro dello Sciopero generale e sociale indetto dai sindacati di base (USB, COBAS, UniCobas) per venerdì 10 novembre. Le CLAP – Camere del Lavoro Autonomo e Precario hanno aderito e animeranno lo Sciopero. In particolare, e a partire dalle tante mobilitazioni organizzate nel settore negli ultimi mesi, saranno in piazza Castellani a partire dalle ore 9, sotto il Ministero della Salute, con le lavoratrici e i lavoratori della Sanità pubblica e privata accreditata. Chiederanno a gran voce parità di contratto, retribuzione, diritti a parità di mansioni, competenze, responsabilità. E chiederanno che una delegazione sia ricevuta dalla Ministra Lorenzin.

«Dopo aver ottenuto importanti vittorie nella Regione Lazio (vedi la Legge 4/2017) – spiega Francesco Raparelli, coordinatore delle CLAP – continua la nostra battaglia con la Rete “La Salute non si appalta. Perché è inaccettabile che ci siano lavoratrici e lavoratori di serie A e di serie B. Sono anni che ci troviamo di fronte a un abuso di enormi proporzioni: migliaia di lavoratrici e lavoratori “invisibili” e senza diritti, che con professionalità e dedizione contribuiscono in maniera determinante a garantire il Servizio Sanitario pubblico. Un’anomalia creata dalle politiche dei tagli e degli appalti, non più tollerabile. È ora di dire basta: senza lavoro di qualità, non è possibile qualità del servizio». Alla manifestazione prenderanno parte delegazioni di lavoratrici e lavoratori “esternalizzati” provenienti da diverse regioni italiani.