EUROPA

No Border Camp: a Salonicco prima giornata di mobilitazione contro le frontiere

Ingresso in massa in un campo ufficiale gestito dai militari, occupazione della televisione pubblica e poi corteo spontaneo guidato dai rifugiati. Le mobilitazioni di oggi nella città greca.
Salonicco, al via il No Border Camp

Questa mattina al No Border Camp la sveglia è suonata presto. Una carovana di autobus e macchine si è diretta al campo di Kalochori, dove vivono circa 1.500 rifugiati nella speranza di ottenere il ricollocamento in altri paesi europei. Oltre 200 attivisti sono entrati nel campo, appurando le condizioni indegne in cui viene accolto chi fugge dalla guerra: pochissima ombra, assenza di docce, assenza di verde, cibo pessimo, lontananza da qualsiasi centro abitato e grandissime difficoltà di movimento verso la città o i paesi vicini. Gli attivisti hanno condiviso con i rifugiati le rivendicazioni del campeggio e li hanno invitati a partecipare. Così, moltissimi tra uomini, donne e bambini, si sono diretti al campus dell’università Aristotelou, grazie ai mezzi che componevano la carovana.

Nel pomeriggio, intorno alle 18 locali, un gruppo di alcune centinaia di attivisti è uscito in corteo dal campeggio. Direzione: la tv pubblica ERT3. Questa emittente negli anni scorsi ha vissuto una lunga lotta contro la chiusura e i licenziamenti voluti da Samaràs. Dopo una fase d autogestione durata mesi, il governo di Nea Demokratìa era riuscito a sgomberare gli edifici occupati nelle diverse città e spegnere le trasmissioni (continuate poi sul web). La televisione è stata riaperta recentemente dal governo di Syriza. Il corteo ha occupato l’edificio e lo spiazzo antistante alla sede principale di Salonicco, chiedendo di rilanciare due messaggi, in inglese e greco, di denuncia della situazione dei rifugiati intrappolati in Grecia e di richiesta dell’apertura della frontiera. Gli interventi hanno anche risposto alle accuse di alcuni mezzi di informazione, che nei giorni scorsi hanno lanciato un duro attacco nei confronti dell’iniziativa No Border, facendo aleggiare il solito spettro dei black bloc. L’azione alla televisione pubblica è stata coordinata da Beyond Europe e ha coinvolto molti attivisti del campeggio. Ha avuto successo anche grazie alla collaborazione dei lavoratori di ERT, che hanno dimostrato solidarietà e consenso rispetto alle rivendicazioni espresse.

Dopo questa iniziativa, gli attivisti sono rientrati nel campus universitario intonando cori in diverse lingue. Sull’onda dell’entusiasmo, i tanti rifugiati presenti hanno deciso di guidare un corteo spontaneo, che è uscito dalla zona del campeggio bloccando le strade adiacenti e poi un incrocio con la via principale della città. Rifugiati e attivisti hanno cantato insieme “Open the borders” e altri cori contro le frontiere e per la libertà di movimento.

In serata è prevista l’assemblea plenaria e una rassegna cinematografica di corti afghani. Nei prossimi giorni sono attese nuove azioni e da metà settimana ben tre manifestazioni: davanti ai centri di detenzione di Drama e Xanthi, nel centro di Salonicco e poi al confine greco-turco.