TERRITORI

Milano non è Goro

Un successo la mobilitazione a favore dell’accoglienza contro Lega e Casapound. Una risposta dal basso del comitato Zona 8 solidale a chi soffia su razzismo e intolleranza.
Viva la Caserma Montello…

In seguito all’annuncio del sindaco di Milano Giuseppe Sala e del prefetto Marangoni di adibire a centro di accoglienza straordinaria l’ex caserma di Montello,la zona 8 di Milano ha visto nascere diversi comitati contro l’accoglienza dei richiedenti asilo. Secondo le più influenti testate giornalistiche la zona 8 sarebbe spaccata in due tra chi è contro l’accoglienza e chi invece a favore. In realtà la situazione è ben più complessa di questa dicotomia quasi calcistica a partire dal fatto che il fronte del NO non è composto da cittadini che spontaneamente si sono organizzati per opporsi a questo progetto e a differenza di quanto riportato da “libero” e “il giornale” anche i residenti del quartiere sono una netta minoranza.

Ad alimentare l’opposizione contro l’arrivo dei richiedenti asilo sono stati soprattutto lealtà azione, gruppo di estrema destra legato agli hammerskin, Casapound, Lega Nord e Fratelli d’Italia. Il fatto che tra loro il volto più presentabile sia quello di De Corato la dice lunga sulla composizione di questi diversi comitati che si vendono per comuni cittadini e residenti del quartiere. Tra loro non sono mancati dissidi e liti da sagra della salsiccia durante le mobilitazioni di piazza. Il fronte del No al centro di accoglienza ha iniziato ad attivarsi quest’estate con una presenza quotidiana di fronte alla caserma lanciando una raccolta di firme contro l’arrivo degli immigrati, in seguito ha organizzato diverse mobilitazioni di piazza che però non hanno mai superato le 150 persone.

I fatti di Goro e Gorino non hanno fatto altro che alimentare l’immaginario della crociata contro l’invasione e nei fatti l’eredità e anche quella di legittimare l’utilizzo di pratiche come le barricate che prima non avrebbero avuto molto seguito. Non è un caso quindi che giovedì scorso Salvini abbia utilizzato lo slogan “Milano come Goro” invitando i residenti a bloccare le strade e le forze dell’ordine a disobbedire. Di fronte a questa presa di posizione così forte dell’estrema destra diverse associazioni, centri sociali, organizzazioni studentesche e sindacati di zona 8 hanno deciso di costituire il comitato zona 8 solidale e scendere in piazza per dimostrare solidarietà agli immigrati. La posizione di zona 8 solidale non è stata però quella di difendere a spada tratta il sistema di accoglienza milanese e di ritenere che i centri di accoglienza straordinaria, come la caserma di Montello, siano un luogo dignitoso per l’accoglienza.

Il comitato è nato prima di tutto per fermare l’avanzata dell’estrema destra in quartiere e per dare la propria solidarietà dal basso ai richiedenti asilo senza riservare critiche alla gestione del comune di Milano. Il trampolino di lancio di questo nuovo comitato è stata la fiaccolata di inizio ottobre che in una giornata di pioggia ha inaspettatamente visto la partecipazione di più di un migliaio di persone. Il momento più caldo di questa faccenda era previsto con l’arrivo dei migranti alla caserma, da un lato Casapound e lega promettevano le barricate, dall’altro zona 8 solidale lanciava una giornata di solidarietà aperta a tutto il quartiere. Il risultato ad ora è stato che mentre la lega e Casapound hanno lanciato lunedì 31 ottobre un presidio flop con poco più di 80 persone riuscendo anche a litigare tra loro in piazza, il comitato di zona 8 solidale è riuscito a organizzare un evento attraversato da più di 3000 persone dando un segnale decisivo rispetto alle sorti di questo quartiere. Oggi (ieri, NdR)è sicuramente stata una vittoria per la Milano antirazzista ma non è il caso di sedersi sugli allori. La partita inizia oggi e visto il clima che c’è in Europa non è il caso di abbassare la guardia.

La cronaca di MilanoInMovimento

*Milano In Movimento