EUROPA

Marsiglia, tre giornate contro razzismo e guerra

Dal 20 al 22 novembre tre giorni di mobilitazione No Border a Marsiglia: dibattiti, iniziative, concerti e un corteo antirazzista. L’appello del collettivo “Soutien Migrants 13” e il programma del festival, per dire “Refugees Welcome, no alla guerra e alle frontiere”.

Il “Collectif Soutien Migrants 13” si è costituito a Marsiglia durante l’estate 2015. Il suo scopo è di collaborare con i migranti per organizzare l’accoglienza in città nel quotidiano. Malgrado l’inasprimento delle politiche anti-migratorie in Europa, la migrazione è un fenomeno costitutivo di ogni società. Inoltre, è il risultato di politiche economiche predatrici e neo-colonialiste.

La costruzione d’un vivere insieme, qui, è la sola soluzione davanti a un’Europa che si rinchiude in sé stessa. Abbiamo deciso di organizzarci in modo autonomo e concreto: la nostra solidarietà è un atto politico. Pur continuando il nostro lavoro su una scala locale, sentiamo il bisogno di metterci in connessione con altri collettivi e realtà che, come noi, si sono impegnati nella lotta per la libertà di movimento e l’apertura delle frontiere.

Vi invitiamo quindi a Marsiglia per il week-end del 20, 21, 22 novembre. Durante questi tre giorni, abbiamo in programma eventi e concerti, oltre che tavole rotonde e momenti di discussione. Vorremo cogliere quest’occasione per riunirci a Marsiglia e mettere in atto un momento di scambio tra i differenti gruppi militanti. Sarà l’occasione di condividere le nostre pratiche, riflettere sulla possibilità di creare una rete d’informazione e comunicazione, discutere di eventuali azioni comuni.

Il collettivo s’impegna a ospitare quanti vorranno partecipare: qui il programma dettagliato della tre giorni.

Venerdì 20 novembre al Darlamifa esposizione a cura del collettivo Krasnyi. Dalle 18h presentazione del collettivo Soutien migrants treize (CSM13) dalle 19-20 proiezione di cortometraggi e aperitivo – Sguardi incrociati: Marsiglia “Le Manba, notre source” (Primitivi) / Pireo (Grecia) “Moughtareb, celui qui est ici pense à là-bas” (Dekadrage) /Calais “Border” (Laura Waddington) a seguire cena organizzata dal CSM13, dalle 21 concerti di Ladja, Neisson, El Munba Crew, Cerna

Sabato 21 novembre al Darlamifa. Dalle 14h sportello informativo, poi 17.30, chiosco della canebière: manifestazione notturna, dalle 18 alle 20 diretta radiofonica su radio Zinzine dal Darlamifa, con collettivi locali e d’altrove. Alle 2o cena e alle 21 concerto di Kiddam & the People, Refugees of Rap, Esk

Domenica 22 novembre alla Plaine dalle ore 12 pranzo sociale con il camion-cucina del collettivo Cévennes sans frontières.

Guarda il video girato durante la giornata di apertura pubblica del “Manba”, il nuovo squat in cui si riunisce il collettivo Soutien migrants 13.
Appello per la manifestazione di solidarietà con i migranti sabato 21 novembre a Marsiglia.

L’Europa si trova in un momento storico di svolta: l’enorme ondata di migrazione che la travolge è il prodotto delle sue politiche neocoloniali e predatorie, perpetrate ai quattro angoli del pianeta.

Non bisogna avere dubbi: si tratta di politiche di guerra. Dopo gli attentati di Parigi, adesso che siamo messi a diretto confronto con le loro conseguenze, lo Stato francese ammette di essere in guerra. La risposta è militare e securitaria: potenziamento dei bombardamenti in Siria, chiusura delle frontière, limitazione delle libertà di noi tutti attraverso l’applicazione dello stato d’emergenza. Criminalizzazione della migrazione, demonizzazione del nemico esterno e militarizzazione dei territori servono, ancora una volta, a disconoscere tanto il disagio sociale che aumenta nelle nostre città, quanto le responsabilità europee in materia di politica estera ed economica.

Le frontiere fanno sempre più morti nel Mediterraneo, nelle pianure dell’Europa dell’est. Si moltiplicano, ogni giorno, nelle nostre strade, stazioni, centri di detenzione. Every cop is a border non è mai stato così vero: allo stesso tempo, le frontiere non sono mai state attraversate e sfidate quanto lo sono adesso.

Le politiche migratorie della UE uccidono, ma falliscono nel tentativo di re-imporre dei limiti invalicabili: il movimento incontrollabile e ostinato delle persone annulla la distinzione tra «nord» e «sud», mentre le rivolte collettive prendono forza nei centri di detenzione e nei luoghi dove si mettono in atto solidarietà attiva e accoglienza autogestita.

Facendo eco all’esperienza di quest’estate del campo « No Border» alla frontiera Franco-Italiana di Ventimiglia, anche a Marsiglia si è sviluppata una vasta rete di solidarietà diretta, per affrontare i problemi dell’accoglienza e le politiche discriminatorie. Il «Manba» («sorgente» in sudanese), spazio di lotta e di condivisione quotidiana, occupato da settembre, ne è stata la manifestazione concreta, nonostante la volontà di sgombero prontamente dimostrata dalle autorità.

La maggior parte dei migranti che passano da qui non sono dei «buoni rifugiati» per le istituzioni. Sono, quindi, condannati all’invisibilità, mentre i CRA (centres de retention administrative) si riempiono e le espulsioni accelerano. Attualmente, al CRA du Canet (Marsiglia), sono rinchiuse un centinaio di persone. E lo Stato arresta e deporta senza sosta, a gruppi di cinquanta, i migranti di Calais, per trasferirli nei CRA, nei centri di transito o di «sosta». Tutti dispositivi che non servono ad altro che ad estenuare e smistare, per meglio organizzare le espulsioni di massa.

Di fronte a questa guerra a bassa intensità condotta dagli stati polizieschi, ci organizziamo per concretizzare libertà di circolazione e di residenza: assistenza giuridica, sistemazioni d’emergenza o di lunga durata, sostegno al transito verso altre destinazioni europee, corsi di lingua, sostegno finanziario, accesso all’assistenza sanitaria, accoglienza dei minori –scandalosamente lasciati per strada senza protezione – pressione sui centri di detenzione, azioni contro le espulsioni.

I migranti che arrivano in Europa fuggono dalla medesima violenza che ha colpito Parigi. Incontrarli e lottare con lo loro è la nostra occasione per disfarci di tutte quelle visioni nazionaliste e integraliste che hanno già fatto troppi morti.

Le frontiere uccidono, abbattiamole! Unisciti a noi: contro le frontiere e la reclusione, nessun essere umano è illegale ! No alla distinzione tra rifugiati e «migranti economici», benvenuti a tutt* le/i migrant*, con o senza documenti: la solidarietà è la nostra arma!

Libertà di circolazione per tutt*: sabato 21 novembre alle 17.30 al kiosque della Canebière