COMMONS

Il Nine Eleven romano del Corriere

Fantasia e confusione per confezionare un raffazzonato tentativo di criminalizzare i movimenti.

Ilaria Sacchettoni ci offre un bel pezzo di colore in cronaca romana del Corriere (8 novembre), spiegando come bande di terroristi associati occupino di preferenza ruderi, occasionalmente pure[…] uffici e case appena ultimate (gerarchia del titolista), con grave nocumento dei costruttori Scarpellini, Caltagirone e Armellini, nonché di qualche banca e istituzione pubblica. Per l’«architettura monumentale» evocata dai ruderi del titolo non si indicano danneggiati (Cesare? Diocleziano?). Quindi con grave danno erariale, «non fosse la città dell’emergenza abitativa irrisolta, dramma per migliaia di famiglie» e però stigmatizzando: «c’è un altro modo per dormire al coperto? Senz’altro sì». Forse nelle fogne, come a Bucarest. Come è umana la nostra cronista, altro che la Cancellieri. Concediamo che la colpa non è tutta sua, bensì delle fonti: il dossier realizzato nel 2012 dall’ex-presidente della commissione capitolina sicurezza Fabrizio Santori e assegnato al pm Luca Tescaroli per un’inchiesta su alcune occupazioni abusive «stanziali…ormai storiche». Santori, ex-Pdl ora capogruppo regionale della Destra, si presenta su Twitter come «Consigliere regione Lazio al servizio dei cittadini per trasformare le nostre idee in Azioni. Sposato, papà innamorato, laureato, malato della buona Politica» (maiuscole fedeli), nemico dei perfidi Rom e onesto al punto tale da «poterti guardare negli occhi», tuttavia affittuario abusivo del B&B Domus Monteverde. E molto ci aspettiamo dal pool antiterrorismo coordinato dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, che «ha deciso di esaminare il fenomeno delle occupazioni in modo sistematico. Si sta valutando l’ipotesi di un reato associativo che, però, non sarà semplice da dimostrare». Eh già, mancano riscontri sul ruolo di al-Qaeda a Ponte di Nona e dei talebani delle zone tribali del Pakistan, il cui capo Hakimullah Mehsud viene dato per morto in un attacco di droni ma forse si nasconde nell’occupazione di piazza Indipendenza.

Però è urgente porsi alcune domande, limitandoci all’associazionismo sovversivo locale. «Davvero Casapound e Action hanno strategie e obiettivi comuni? Possibile che il coordinamento cittadino di lotta per la casa sia in linea con i neo-no global di Esc?» – il dubbio è il sale della ricerca e contagia perfino la nostra cronista. Attenta, insieme agli investigatori, a «interpretare i nuovi segnali». Action, per esempio, «da quando è arrivato il nuovo sindaco ha mantenuto un basso profilo…da qualche tempo è assente…Sarà un segno di pace lanciato alla nuova amministrazione»? Come diceva Corrado Guzzanti-Vulvia su Rieducational Channel, chi spingeva i cavalieri a combattere, e chi erano gli spingitori di spingitori dei cavalieri? Roma è piena di misteri, mica è tutto finito con la banda della Magliana. Il Corriere indaga.