MONDO

Continua il massacro dei curdi in Turchia

Le forze di sicurezza turche attaccano la popolazione di diverse città curde con armi pesanti e cecchini. Coprifuoco nella municipalità di Sur, della città di Diyarbakir. Feriti 5 bambini, uno è grave.

(28 settembre) Da ieri sera continuano pesanti attacchi in diversi quartieri della città di Diyarbakir, quartieri in cui il popolo ha dichiarato l’autogoverno e sta praticando l’autodifesa per impedire l’ingresso della polizia e delle forze speciali dell’esercito turco, che dal mese di luglio hanno massacrato più di 100 civili in diverse città del Kurdistan con armi pesanti e cecchini appostati sugli edifici.

Simbolo di questa resistenza popolare e della guerra dichiarata al popolo da Erdogan, dopo la sconfitta subita alle elezioni del 7 giugno, è la città di Cizre in provincia di Sirnak in cui le vittime del coprifuoco durato 9 giorni sono state 21 civili di cui la maggior parte bambini colpiti nelle loro case dai cecchini e morti dissanguati perchè le forze speciali hanno impedito di trasportarli in ospedale e hanno sparato a chi cercava di farlo.

A Bismil in provincia di Diyarbakir a seguito di manifestazioni di protesta contro i massacri in corsoè stato dichiarato il coprifuoco e le forze di sicurezza turche hanno sparato contro i civili. Cecchini appostati sugli edifici più alti hanno sparato alla gente per strada e stamattina un ragazzo di 22 anni ferito mentre era seduto davanti a casa sua è morto. Un’abitazione nel quartiere Avasin è stata bombardata uccidendo una bambina di 8 anni Elif Simsek e ferendo Pelda Simsek, Avasin Simsek, Bedia Simsek, Ahmet Simsek e Mehmet Simsek.

Ulteriori notizie affermano che anche la madre di Elif ha perso la vita. Il blocco del quartiere è ancora in corso da parte delle forze di sicurezza turche. Ieri la polizia aveva attaccato i quartieri di Fatih e Hasirli a Diyarbakir.

Le foto dell’offensiva turca

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Cecchini si sono posizionati sui tetti intorno ai quartieri e stamattina hanno iniziato a sparare contro la popolazione, che ha iniziato una “protesta del rumore” utilizzando qualunque mezzo a disposizione per far sentire la propria voce all’esterno dei quartieri sotto assedio. Nel quartiere di Hancepek la polizia ha ferito 5 bambini: Ali Kaya 8 anni, Songul Kaya 14 anni, Sehmus Sevintek 15 anni, Ayse 13 anni e un bambino di 8 anni di cui non si è ancora appreso il nome. Ali Kaya è stato ferito gravemente.

Testimoni oculari hanno riferito che una macchina nera è entrata nel quartiere e ha iniziato a sparare in tutte le direzioni. Oltre alle persone sono stati presi di mira tutti gli edifici storici tra cui un’antica moschea e una chiesa storica che hanno subito gravi danni.

Stamattina le forze speciali hanno circondato il quartiere di Sur, vietato l’ingresso e l’uscita e rappresentanti del DBP (Partito Democratico delle Regioni) stanno cercando di entrare del quartiere. Anche la città di Lice in provincia di Diyarbakir è sotto attacco, l’esercito sta bombardando le montagne intorno alla città e impedisce l’ingresso alla città che è stata isolata bloccando l’accesso a internet e telefoni. Una delegazione del DBP e dell’HDP sta cercando di raggiungere anche Lice.

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Fonti:

Zehra Dogan JINHA-Amed (Agenzia di Stampa delle Donne – Diyarbakir)

Kerem Celik Ufficio stampa del DTK (Congresso della Società Democratica)

traduzione a cura di uikionlus