Ciao Paola, instancabile rivoluzionaria

Paola Meo era sempre in movimento, viaggiava tra le generazioni, le teneva assieme. E le teneva assieme come una compagna di viaggio, si stava fianco a fianco.

Noi la ricordiamo per le lotte sul reddito di base. Sì, Paola non ha mai smesso di pensare che il lavoro sotto padrone fosse una barbarie. E noi con lei. Mai un passo indietro, sempre dalla parte di un’etica materialista che pretende tempo e denaro per vivere, per amare, per studiare, per giocare, per perdere tempo, per imparare e poi imparare, per sbagliare ancora una volta.

Ma soprattutto la ricordiamo all’università, a Scienze politiche, durante l’Onda o nelle assemblee migliori degli anni successivi. Lei che non si era mai stancata di ricominciare da capo, militante di base. La ricordiamo parlare, caparbia, con una generazione che non sapeva quasi più niente di lei, degli anni coraggiosi di cui era stata, tra le altre e gli altri, protagonista.

E poi ricordiamo i ricordi di chi con lei ha aperto le strade che sembravano chiuse. Sveglia all’alba per volantinare, i picchetti e tutto il resto. Fino alla resistenza degli anni bui, del teorema Calogero e del carcere di Toni Negri (e di una generazione).

La cosa più importante: ricordiamo il suo splendore, quello di un’instancabile rivoluzionaria.

Grazie Paola, ciao Paola!