ITALIA

“Noi vogliamo vivere”: oggi manifestazione a Taranto

Un corteo nazionale sfilerà domani 4 maggio per le vie della città pugliese, dal quartiere “Tamburi” alle ore 14.00 fino ai cancelli dell’Ilva, per chiedere la chiusura e la definitiva bonifica della più grande acciaieria d’Europa.

«Non nasciamo per finire ustionati da una massa incandescente o soffocati da macerie di amianto. Nasciamo per essere felici, per provarci almeno. Nasciamo per imparare. Ma, in una città dove le scuole vengono chiuse per rischio ambientale, che cosa vuoi imparare? Impari a sopravvivere». Queste parole sono un pezzo dell’appello che i promotori del corteo che domani sfilerà nelle strade di Taranto hanno letto durante il grande evento organizzato nella città pugliese per la Festa dei Lavoratori. «Non è un festival musicale, ma un giorno di lotta» avevano esordito dal palco.

La manifestazione di domani ha un titolo semplice: «Noi vogliamo vivere». Semplice ma non scontato nella città inghiottita dall’Ilva, ora Arcelor Mittal, la più grande acciaieria d’Europa. Un grande mostro che divora vite umane e restituisce, insieme al lavoro, inquinamento e tumori. «Abbiamo imparato a nostre spese che è in atto un vero e proprio genocidio – è scritto nell’appello che convoca la mobilitazione – l’avvelenamento dei fumi e delle polveri determina la mutazione genetica del DNA che provoca malattie mortali fin dalla nascita, oltre ai danni collaterali causati dai metalli pesanti che si insinuano nei nostri corpi. Tutto questo per salvaguardare gli interessi di un’industria che adesso evidenzia i propri limiti bloccando ogni tipo di sviluppo alternativo».

Da queste parti il Movimento 5 Stelle aveva fatto razzia di voti, diventando rapidamente il primo partito, con una promessa sola: chiudere l’Ilva. Promesse da campagna elettorale ribaltate in pochi mesi di governo, fino all’accordo con i nuovi proprietari dell’acciaieria di settembre scorso.

La spinta a scendere in piazza per chiedere ancora di spegnere i forni della grande fabbrica, che occupa una superficie doppia rispetto a quella della città, e di riconvertirla in qualcosa che non distrugga la vita dei tarantini è nata da alcuni giovani. Hanno promosso l’iniziativa organizzando assemblee nei diversi quartieri, provando a mettere insieme le tante associazioni che da anni lottano contro il mostro e poi facendo appello ai movimenti per l’ambiente e contro le grandi opere che godono di una rinnovata vitalità in Italia e in Europa. No Tav, No Tap, No Muos, ma anche Fridays For Future e Climate Strike.

Il corteo si muoverà alle 14 da piazza Gesù Divin Lavoratore, nel cuore del quartiere Tamburi martoriato negli anni dai fumi della produzione di acciaio. Qui le percentuali di cancro sono tra le più alte d’Italia, quando il vento soffia forte non si possono aprire le finestre, le scuole vengono chiuse di continuo per i livelli di diossina troppo alti. Dal quartiere più colpito verso il centro del problema: obiettivo dei manifestanti è arrivare ai cancelli della fabbrica.