ITALIA

«Torniamo dove dobbiamo essere». La nave di Mediterranea di nuovo in mare

L’imbarcazione Mare Jonio di Mediterranea Saving Humans riprende le proprie attività nel Mediterraneo, dopo il sequestro del 3 settembre scorso per via dei decreti sicurezza e il seguente stop forzato dovuto all’emergenza Covid-19

Mediterranea riparte. A meno di 48 ore da un altro tragico naufragio davanti alla coste tunisine e dopo un mese di assenza di imbarcazioni umanitarie nel Mediterraneo, la nave Mare Jonio esce dal porto di Trapani e inizia la sua ottava missione. Dichiara la presidente di Mediterranea Saving Humans Alessandra Sciurba: «Torniamo in mare in uno scenario sempre più inquietante, in cui i governi europei rivendicano ormai la propria connivenza con le milizie di un paese in guerra come la Libia calpestando consapevolmente diritti fondamentali e vite umane».

Il 3 settembre del 2019, in applicazione del primo decreto sicurezza, la Mare Jonio venne posta sotto sequestro dopo aver peraltro tratto in salvo 88 persone, fra cui 22 bambini. Un atto che Mediterranea Saving Humans non esitò a definire “paradossale e disumano” e che, assieme allo stop forzato delle ultime settimane a causa dell’emergenza Covid-19, ha dunque costretto l’imbarcazione a rimanere ferma per mesi. Ma, da oggi, è possibile per la nave tornare alla propria attività di monitoraggio e denuncia delle violazioni dei diritti umani, a pochi giorni di distanza dal rientro anche della Ong tedesca Sea Watch, che è operativa dal 6 giugno con la propria imbarcazione “Sea Watch 3” e con l’aereo “Moonbird”.

 

 

Si tratta di un riavvio della solidarietà nel Mediterraneo, in un momento in cui dagli Stati Uniti all’Europa il valore di ogni singola vita oppressa viene riaffermato con forza dalle proteste del movimento “Black Lives Matter”, scoppiate in seguito al brutale assassinio di George Floyd. «I can’t breath è l’ultimo sussulto anche di ogni persona lasciata annegare per scelte politiche criminali», dichiara sempre Alessandra Sciurba, istituendo un parallelo fra gli eventi. «Essere in mare significa ancora una volta cercare di riaffermare dal basso che la vita di ogni persona conta».

La Mare Jonio torna quindi dove c’è bisogno di aiuto e di umanità, sapendo di poter contare sul supporto di tante e tanti – fra persone comuni, attivisti, realtà sociali e di movimenti – che hanno sostenuto e continuano a sostenere la sua missione. Buon vento, Mare Jonio.

CORREZIONE, 13 GIUGNO 2020

Il 3 settembre 2019 la Mare Jonio è stata sequestrata in forza del decreto sicurezza bis e non del primo, come scritto erroneamente. Le persone salvate, inoltre, furono 98 e non 88.

Foto di copertina: Mich Seixas