ROMA

Sgombero Point Break: libero l’attivista arrestato

Processato per direttissima in mattinata, poi rilasciato senza misure cautelari: “Non ci sono le condizioni”. Il teorema della Questura si scioglie come neve al sole.

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Ieri la Questura di Roma aveva arrestato uno degli attivisti del collettivo Point Break durante lo sgmbero. Nella mattinata poi era partita la macchina del fango della Questura di Roma:manifesti di cortei, una bandiera no tav, foto, un martello, un casco da motorino e un fumogeno messi in posa assieme a qualche canna per poter dichiarare “smantellata centrale di spaccio al Pigneto”. Nel pomeriggio la rabbia degli attivisti e la solidarietà del quartiere, dove l’occupazione era diventata, negli anni, presidio di democrazia e diritti.

Stamattina dopo l’udienza per direttissima, l’attivista arrestato è stato rilasciato. “Non sussistono le condizioni” per le misure cautelari. Fuori dalla porta del processo a porte chiuse, un avvocato commenta “Ma che gli vogliono dare le misure per due canne? Ma non siamo ridicoli”. Crolla già in direttissima quindi, il teorema della Questura, montato ad arte per legittimare lo sgombero di precari e studenti, che ora si ritrovano senza casa, mentre il territorio del Pigneto perde una risorsa preziosa.

“Se ci colpiscono ora è perché hanno paura, sanno che li possiamo mettere in crisi” dichiaravano nella conferenza stampa di ieri gli attivisti della rete Decide Roma, “dobbiamo continuare in questa direzione, dobbiamo riprenderci la città”.