ROMA

Point Break: tutti i comunicati di solidarietà

Lista in continuo aggiornamento dei comunicati di solidarietà dopo lo sgombero di Point Break.

Sgombero di Point Break: raccolta completa degli articoli.

Tanti i comunicati e le prese di posizione solidali con lo studentato autogestito: la lista in continuo aggiornamento.

Comunicati di Municipio e Regione:

• Comunicato di Boccuzzi, Presidente del Municipio V

Alla luce di quanto avvenuto questa mattina 21/07/2016, circa lo sgombero di una quindicina di studenti universitari i da uno stabile occupato denominato Point Break in via Fortebraccio 30, questo Municipio stigmatizza la mancata comunicazione da parte degli organi competenti verso questa amministrazione, la quale ribadisce la massima solidarietà nei confronti degli studenti che hanno manifestato la loro emergenza. In Italia il diritto allo studio è sancito dalla Costituzione. Pertanto questo Municipio, per gli studenti fuori sede, si farà parte diligente nel cercare di risolvere la problematica venutasi a creare, proponendo alle strutture preposte l’accoglienza dei ragazzi interessati da questo sgombero.

• Comunicato di Marta Bonafoni, consigliera regionale: lo sgombero di Point Break è un atto grave

Lo sgombero di stamattina dello studentato occupato Point Break nel quartiere Pigneto, da parte della polizia, rappresenta un atto grave. Grave perché, ancora una volta, si è deciso di affrontare una questione sociale fondamentale, come quella del diritto allo studio e all’abitare, come un problema di ordine pubblico. Grave perché, azioni di questo tipo, hanno delle ricadute immediate sulle fasce più deboli della popolazione, le stesse che dal 2009 a oggi hanno trovato accoglienza e ospitalità all’interno dello studentato occupato: uno spazio prezioso che negli anni ha sopperito alle mancanze alloggiative di Roma, diventato un punto di riferimento per molti studenti fuori sede e precari. Grave, infine, perché a pagarne le conseguenze più immediate è stato un ragazzo che ora è in stato di fermo e domani sarà processato per direttissima. Tutto questo è inaccettabile e l’operazione di polizia di oggi rappresenta una forzatura che nulla ha a che fare con la legalità. Un’azione di rottura che riporta sul piatto della bilancia il destino degli spazi pubblici di questa città, il diritto allo studio, alla casa e alla giustizia sociale. Sono questi i grandi temi su cui è necessario aprire un ragionamento, per garantire la continuità di esperienze importanti che attendono da anni un loro riconoscimento.

Sindacati, associazioni, spazi sociali e movimenti:

• DecideRoma incontra la giunta Raggi: il giorno dopo la Questura risponde – Comunicato DecireRoma

20 LUGLIO 2016. DECIDE ROMA, QUINTA ASSEMBLEA DI AUTOGOVERNO. Nel quartiere San lorenzo più di quattrocento persone hanno dato vita ad un confronto schietto e sincero con il nuovo assessore all’urbanistica della giunta di Virginia Raggi. Una potente presa di parola collettiva per ribadire, ancora una volta, che contro una Roma fondata sugli interessi privati di costruttori e speculatori, sul ricatto quotidiano del debito pubblico, sulla politica delle esternalizzazioni e precarizzazione dei servizi pubblici, esiste una Roma che sta articolando dal basso una nuova idea di città. Nuovi processi decisionali che ieri hanno trovato ampia sinergia con l’assessore Paolo Berdini, il quale si è espresso duramente contro le politiche speculative degli ultimi decenni e contro le ricette che il commissariamento di Roma ha accelerato e approfondito. L’assessore ha inoltre ha accolto pienamente la proposta di costruire insieme una città fuori dalla logica dell’esclusione e dello sfruttamento. Una nuova politica di edilizia popolare, la riduzione del divario tra centro e periferia, un nuovo piano di mobilità per Roma, un impegno a sviluppare nuove sinergie con i processi di lotta e partecipazione che stanno animando la città in questi mesi. Un’assemblea che ha evidenziato tutte le potenzialità e l’efficacia di un percorso reale, vivo, che giorno dopo giorno sta trasformando l’atomizzazione e la frammentazione prodotta dalle politiche di austerity in un potente processo costituente e di intelligenza collettiva.

21 LUGLIO 2016: SGOMBERO DELLO STUDENTATO POINT BREAK. A poche ora dalla dall’assemblea di ieri a Piazza dei Sanniti arriva un segnale chiaro a tutta la città solidale: la forza pubblica sgombera il primo studentato occupato e autogestito di Roma. Dal 2009 Point Break garantisce diritto alla casa e al welfare per precari e studenti, soggettività escluse da ogni garanzia sociale. Condanniamo con forza la “macchina del fango” la Questura ha messo in moto in queste ore. Un’operazione dai tratti diffamatori mirata ad assimilare lo sgombero di una palazzina occupata a scopi abitativi ad una operazione antidroga. Riteniamo questo sgombero un’evidente attacco al processo di trasformazione in atto nella città di Roma. L’intento è chiaro: sabotare lo spazio di interlocuzione tra amministrazione e percorsi di autogoverno della città sancito nell’assemblea di ieri. Risponderemo a queste provocazioni intensificando i percorsi di lotta e partecipazione in ogni quartiere della città.

• Point Break: giù le mani dalla città solidale – Csa Astra e Lab Puzzle

Questa mattina è stato sgomberato da un ingente schieramento di forze dell’ordine Point Break al Pigneto. Un’occupazione nata nel 2009, a cui arrivammo surfando sui nostri book block, per inventare un nuovo welfare laddove le possibilità materiali di vita per giovani, studenti e precari venivano attaccate dentro la crisi. Point Break è stato un prototipo, un’esperienza che ha aperto la strada a tante altre occupazioni di studenti e precari che hanno messo al centro del loro agire politico la risposta dal basso a un welfare insufficiente se non inesistente. Mentre da mesi occupazioni, associazioni e forze sociali stanno costruendo percorsi condivisi per tutelare e valorizzare la miriade di esperienze che dal basso producono solidarietà e mutualismo a Roma, la Questura decide di attuare una forzatura rinunciando in partenza a qualsiasi forma di mediazione politica. Una scelta di fronte alla quale tutte le istituzioni locali, a cominciare dal Comune di Roma, sono chiamate a prendere una posizione chiara.

Non contenta, la Questura sta anche tentando di criminalizzare l’esperienza di Point Break, dipingendo un laboratorio di welfare e diritti in un covo di spacciatori (in un quartiere per inciso dove la criminalità organizzata gestisce pesanti interessi) e di elementi socialmente pericolosi. Un tentativo di isolamento e criminalizzazione vergognoso a cui chiamiamo tutta la città solidale e democratica a rispondere. Continueremo a resistere e a liberare spazi, casa occupata dopo casa occupata, spazio sociale dopo spazio sociale, perché la città è di chi la vive: su Roma decide Roma. “Ci serve una casa per andare in giro per il mondo” e ce la riprenderemo!

• Come un fulmine a ciel sereno: solidarietà da Bioslab, Fuxia Block, Di.S.C., C.L.A.P. – Padova

Non tutte le mattine sono uguali. Non tutti i risvegli sono lenti e faticosi. Alcune volte quando ti svegli senti dentro una rabbia che non puoi controllare. Questo è successo a noi ieri, 21 luglio, quando svegliandoci abbiamo acceso i nostri Pc e abbiamo scoperto dello sgombero di Point Break. Come un fulmine a ciel sereno. Come se ci avessero attaccati tutt*. Già, perché la palazzina occupata in via Fortebraccio è stata per noi un esempio e un punto di riferimento, è stata un rifugio accogliente per le decine e decine di compagn* che nel corso degli anni hanno avuto la necessità o il desiderio di passare delle notti a Roma. Non vogliamo qui soffermarci su approfondite analisi politiche che già i compagni e le compagne sgomberate stanno proponendo con grande lucidità e coraggio. Vogliamo far sentire a chi è stato privato della propria casa tutto il nostro calore, la nostra vicinanza e condividere con loro tutta la nostra indignazione per le menzogne e le infamità che la Questura di Roma e i media mainstream hanno scagliato contro una delle esperienze di riappropriazione dal basso più interessanti e innovative del paese.

Apprendere dello sgombero di Point Break significa per noi anche fare i conti con la nostra storia. L’occupazione di studenti e precari infatti, nasce direttamente da una delle mobilitazioni sociali più potenti degli ultimi anni: da quell’Onda Anomala che abbiamo cavalcato insieme a tanti e tante a Roma e in tutto il resto del paese, da quel movimento che ha scosso i palazzi e ha insegnato a noi che cambiare le cose, lottare per migliorare le nostre vite è possibile e necessario. In questi tempi complessi, aver vissuto assieme agli e alle occupanti di Point Break decine e decine di mobilitazioni, aver condiviso momenti difficili e momenti entusiasmanti, aver organizzato insieme a loro la nostra rabbia e il nostro amore, ci convince ancora una volta che la solidarietà assume un significato pieno solo quando si è consapevoli di quanto coraggio e quanta determinazione ci vogliano per mettere in gioco tutto ciò che si ha per trasformare un mondo ogni giorno più ingiusto. E’ per questo che la solidarietà che vogliamo mandare ai fratelli e alle sorelle di Point Break è un’arma davvero potente. E’ per questo che la solidarietà che gli vogliamo mandare significa che siamo a disposizione per qualsiasi cosa, consapevoli che la cosa più importante da difendere e moltiplicare è il nostro comune e insopprimibile desiderio di lottare per un mondo diverso. Concludiamo con un abbraccio fraterno ed un sorriso, sicuri che le compagne e i compagni sgomberati non si arrenderanno di certo, e che presto avremo un nuovo Point Break in cui condividere sogni, desideri e rabbia, ma soprattutto in cui continuare a cospirare per riprenderci quel futuro che ci appartiene. Ci stringiamo attorno a chi oggi si è svegliato senza più una casa, assicurando a loro e a tutti quelli che ogni giorno danno tutto per il conflitto che non saranno mai soli.

• Solidarity statement: Interventionist Left – Berlin, August 2016

In turbulent times, we write these lines with rage and solidarity. Summer is here. But instead of some rest from the madness of everyday life, we get more authoritarianism and more austerity. After last year‘s crushing of the Greek OXI, this summer our comrades and refugees in Rome and Thessaloniki are being evicted violently from their homes. To us, the Point Break in Rome and the Nikis in Thessaloniki have repeatedly offered shelter in these times of struggle and crisis. Moreover these places are fascinating and real common spaces in the struggle against austerity. Since this spring many people are protesting with the slogan “Decide Roma – Rome is not for sale – Rome decides” to save self-managed social infrastructure. One day after a meeting of the Decide Roma alliance with the city council, the newly elected government of Rome led by Virginia Raggi (MoVimento 5 Stelle) has evicted Point Break on July 21, 2016.

Since 2009, Point Break has provided housing and welfare to students, precarious workers and activists. We ourselves have repeatedly crossed Point Break and have been part of its collective experience and knowledge in one way or other. Self-managed spaces such as Point Break are places of collective resistance against the increasingly authoritarian policies of austerity. In times where social security is vanishing, they provide spaces of self-managed solidarity and welfare. This is especially important in times when precarious workers and students are under heavy attack by the austerity measures of the Renzi government. Not only in Rome but everywhere we experience the destruction of the social through evictions, the commodification of housing and the whole city and last but not least attacks against leftist structures of solidarity and self-management. But there will be no solution to this crisis but one directed at the commons without borders. No attack and no eviction will break our claim to and desire for our common future! We share the anger of our friends and comrades in Rome and send our support and solidarity to the Point Break and the struggle for a city of solidarity!

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• Uno sgombero non fermerà i nostri sogni – Libera Università Roma

Oggi 21 luglio 2016 è stato sgomberato uno studentato occupato in via Fortebraccio, in zona Pigneto. Point Break, che vuol dire punto di rottura dell’onda, prende questo nome perchè è stato il primo studentato occupato 7 anni fà, durante l’oceanico movimento studentesco del 2008/2009. In quell’8 luglio del 2009 si è data una rottura con l’esistente, quel giorno student* e precar* si sono ripresi uno spazio attraverso cui rompere il ricatto della precarietà, costruendo pezzo per pezzo un’altra storia. Questa storia infatti racconta: di studenti che devono pagare degli affitti accesibili alle loro possibilità; di studenti che devono avere la possibilità di conquistare la loro indipendenza dalla famiglia; di studenti che devono avere la possibilità di viaggiare, studiare all’estero, imparare altre lingue e di moltiplicare la propria formazione. Si cercava immediatamente di costruire quell’alternativa che praticava un reale diritto allo studio. In questi sette anni sono stati tantissimi gli studenti e i precari che hanno vissuto a Point e hanno potuto realizzare bisogni e necessità ma anche sogni e desideri, perché è questo quello ci spetta. Come Libera Università Roma ribadiamo la nostra solidarietà, perché ancora oggi è necessario costruire questa alternativa, in un’Università che ci vede sempre di più come soggetti ricattabili e deboli, alla presa tra studio, lavoro, tirocini. Cercando di raggiungere una meta che nonostante tutto l’impegno e i sacrifici che chissà se riusciremo a vedere. #Pointbreak non finisce qua, perché le nostre ambizioni, i nostri desideri non possono essere eliminati da uno sgombero. Continuamo a lottare e costruire il futuro che ci spetta.

• Roma, la Fiom critica lo sgombero di Point Break – Francesca Re David, segretaria regionale Fiom Lazio

A Roma con lo sgombero di “Point Break” viene rimesso in discussione per l’ennesima volta l’esistenza di uno spazio sociale. Lo studentato occupato nato al Pigneto in risposta alla crisi delle politiche abitative e di accesso e sostegno al diritto allo studio aveva restituito un immobile vuoto a studenti e cittadini che lo negli ultimi 7 anni hanno attraversato uno spazio solidale nato durante l’Onda dalle rivendicazioni dal basso di studenti e precari e che si è aperto al quartiere e alla città dando vita anche a sportelli di mutuo-aiuto come quello contro i distacchi idrici operati da Acea. Al contrario dello sgombero coatto è importante che l’amministrazione della città sappia ascoltare e dare risposte ai bisogni delle persone e che supporti invece di attaccare quelle realtà che in questi anni si sono fatte dal basso garanti dell’inclusione sociale e che hanno cercato di fornire risposte e aiuti solidali a chi è escluso dall’accesso all’abitazione, all’alloggio e dal sistema di welfare. C’è bisogno di più spazi orizzontali, aperti, inclusivi e solidali e di lotta alla speculazione. Per questo diciamo che l’esperienza di Point Break non può e non deve concludersi con lo sgombero dello studentato ma fornendo soluzioni credibili ai bisogni che hanno portato alla sua nascita.

• Un ponte per… condanna lo sgombero di Point Break

Un ponte per… condanna lo sgombero di stamani dello studentato PointBreak‬, un luogo frequentato in questi anni anche dai nostri volontari, ed esprime solidarietà agli studenti e precari che lo gestivano. Preoccupa fortemente la tempistica in cui l’intervento della polizia è stato realizzato, all’indomani di un’assemblea molto partecipata del percorso DecideRoma‬ che ha avviato un confronto con la nuova Amministrazione verso il riconoscimento dei Beni Comuni Urbani. Anche la nostra associazione, attualmente sotto sfratto da parte di un ente controllato da Regione Lazio e Comune di Roma, chiede la protezione degli spazi sociali e delle persone che li percorrono e gestiscono da parte delle istituzioni. In particolare, chiediamo oggi l’immediato rilascio di uno degli occupanti di Point Break, trattenuto in stato di fermo.

• Carovana delle periferie solidale con Point Break

Esprimiamo solidarietà agli occupanti di Point Break sgomberati questa mattina, chiarissimo il segnale che arriva a tutt@ noi, dai padroni della città, che hanno imperversato negli ultimi 30 anni, defenestrati allle ultime elezioni dalla vendetta delle periferie. Un segnale di ritorsione e che fa chiaramente allusione ad un futuro che vorrebbero minaccioso per la città….come a dire: ci avete identificato con Mafia Capitale? ci avete mandato a casa? Volevate la legalità? eccola qua. Certo questa è anche una sfida per la nuova amministrazione, dopo le belle parole di ieri dell’assessore Berdini, cosa faranno per passare ai fatti? Non possono certo cavarsela dicendo “noi non ne abbiamo responsabilità in fondo si tratta di uno stabile privato” o di un’area verde privata, come in via dei Galli… Questo non lo accettiamo sarebbe come riconoscere che i privati possono abbandonare per anni intere aree della città facendone ricadere i costi ed il degrado conseguente sulla collettività, serve quindi di più di qualche bella parola. Per ultimo non accettiamo in alcun modo il tentativo di criminalizzazione, da parte delle forze dell’ordine, di una realtà che ha cercato, con i fatti, di denunciare la scandalosa situazione degli studenti fuorisede di Roma, costretti ad accettare soluzioni abitative vessatorie, con affitti in nero che arrivano a cifre spropositate anche a 500 euro per posto letto.

• Comunicato di Progetto Degage

A Roma questa mattina alle 7:30 la polizia in assetto antisommossa ha sgomberato lo studentato Point Break, occupato più di sette anni fa da un gruppo di giovani e studenti sulla scia del movimento universitario dell’Onda. In primis, esprimiamo tutta la nostra solidarietà al compagno fermato e a tutte le compagne e i compagni che da un giorno all’altro si sono trovati senza più una casa dove vivere, un modo per sottrarsi al ricatto dell’affitto, un luogo dove sviluppare legami e una socialità diversa in un quartiere nella morsa della commercializzazione più bieca. Subito dopo lo sgombero un folto gruppo di persone ha sfilato per le strade del Pigneto denunciando l’accaduto a gran voce e, in seguito, ha occupato i locali del V Municipio per chiedere conto dell’accaduto alla nuova giunta 5 Stelle. Il Presidente del municipio Boccuzzi ha affermato di non essere stato informato preventivamente dell’intenzione di sgombero. Ennesima riprova di quanto poco mordente abbiano gli attori della politica comunale e municipale, la gestione della nostra città sembra sia totalmente in mano a organi di polizia e magistrati. Infatti, come già era accaduto per lo sgombero del cinema Preneste, la richiesta di sequestro preventivo dello stabile privato è opera unicamente di un magistrato.

Oggi un altro palazzo è stato sottratto a una riqualificazione vera, quella che viene dal basso, che intreccia I bisogni materiali di studenti e precari a quelli delle lotte cittadine. Le linee guida di chi de facto amministra e tutela I poteri forti di questa città ancora una volta sono volte a garantire profitti ai privati, “ripulire” i quartieri periferici, tentare di “sgomberare” le tante anomalie virtuose che vi sono sul suolo romano. L’emergenza abitativa è stata di nuovo messa in secondo piano rispetto alle necessità di speculatori e palazzinari che non vedono l’ora di poter estrarre sempre più profitti dalle nostre vite. E’ tanto che lo diciamo e che proviamo a praticarlo con tutte le nostre forze…la vostra legalità non ha nulla a che vedere con la nostra legittimità, non potete fermare il vento, ci fate solo perdere tempo! Noi costruiamo lotte, legami, rispondiamo autorganizzandoci alle nostre necessità materiali, il vostro grigiore non ci tange! Contro sgomberi e speculazioni diffondiamo e rilanciamo l’invito dei compagni e delle compagne di Point Break a partecipare oggi alle 17.30 ad una conferenza stampa alla metro C Pigneto.

• Comunicato di UallóUallà

Point Break, studentato occupato e autogestito, nasce a Roma nel Luglio del 2009, sulla cresta dell’Onda. Uno stabile completamente abbandonato da anni, in poco tempo si trasforma in uno spazio di condivisione di cultura ed idee, libero dalle catene della speculazione, nel cuore del quartiere Pigneto, immerso nella giungla urbana. Point ha rappresentato un diverso modo di vivere la città, accogliendo al suo interno studenti e lavoratori precari, sopperendo alle mancanze dell’amministrazione capitolina riguardo il diritto allo studio e più in generale il diritto all’abitare, diventando un punto di riferimento imprescindibile per chiunque vi sia entrato in contatto, rappresentando un’ancora di salvezza ed un’oasi di pace nell’Urbe. 21 Luglio 2016, ore 07:00, Point Break viene sgomberata. Questa è una di quelle notizie che ci lasciano senza fiato e che non avremmo mai voluto ascoltare. Ci vuole una casa per andare in giro per il mondo. Point ha accolto al suo interno anche noi abruzzesi, membri di una comunità come quella che viveva tutti i giorni il Pigneto, sensibile ed attenta al cambiamento nel mondo, con la voglia di migliorarlo per tutte e tutti. Compagni e compagne, fratelli e sorelle pointers siamo con voi, esprimiamo tutta la nostra solidarietà nei vostri confronti e vogliamo spronarvi a non fermarvi e continuare a lottare contro chi ci vuole schiavi in questa società fallace.

• Sgomberato Point Break: è questa la vostra idea di giustizia sociale e di legalità? Comunicato di A Sud Onlus

Stamani la polizia ha fatto irruzione nello Studentato occupato Point Break, al Pigneto, sgomberando lo stabile fino al 2009 abbandonato da decenni e da allora divenuto punto di incontro e casa autogestita dal movimento studentesco di Roma. Lo sgombero arriva all’indomani della partecipata assemblea indetta da Decide Roma, che ha visto ieri centinaia di persone in piazza a San Lorenzo confrontarsi con l’assessore all’urbanistica Paolo Berdini proprio rispetto all’utilizzo del patrimonio immobiliare in disuso e alla difesa dalle minacce di sgombero delle molte realtà sociali attive in città. Il segnale pare chiaro: qualunque sia il livello di mobilitazione e l’orientamento dell’amministrazione capitolina, le istanze popolari continueranno ad essere trattate come questioni di ordine pubblico, sottratte dunque ad ogni mediazione politica e delegate all’azione arbitraria dell’autorità di polizia. Contro questo modello di sottrazione di spazi, non solo fisici, ma di agibilità; contro la violenza ingiustificata e cieca degli sgomberi; contro un malinteso principio di legalità che non tiene in conto la legittimità e l’alto valore sociale di esperienze di autogestione di luoghi e servizi, esprimiamo ferma condanna di quanto avvenuto e tutta la solidarietà agli studenti e precari che hanno costruito in questi anni nello stabile di Via Fortebraccio uno degli esempi di pratica di mutualismo, socialità e costruzione collettiva, ben rappresentativi del modello di città che abbiamo bisogno di costruire.

• Comunicato di Radio Onda d’urto

Questa mattina con un ingente spiegamento di forze è stato sgomberato Point Break, studentato occupato e autogestito, occupazione nata nel 2009 dall’Onda studentesca al Pigneto. Una quindicina di attivisti e occupanti sono stati portati in Questura mentre solidali e compagni si stanno dando appuntamento alla metro Pigneto per organizzare una risposta. Lo stabile di proprieta privata al momento dell’occupazione era in completo stato di abbandono da oltre dieci anni. Al termine dell’identificazione tutti rilasciati tranne uno che sara’ processato per direttissima domani mattina. Solidali e compagni si sono immediatamente ritrovati all’esterno dell’edificio lanciando prima un appuntamento pubblico alla fermate metro del Pigneto e occupando poi la sede del Municipio in segno di protesta.