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Sahara Occidentale. Va sempre peggio tra Marocco e Algeria

Le relazioni tra i due paesi nordafricani peggiorano costantemente, mentre la Spagna cambia rotta e di fatto appoggia il Marocco. L’instabilità della guerra in Est Europa ha ripercussioni anche in Nord Africa

Da alcune settimane le relazioni diplomatiche tra Marocco e Algeria si stanno facendo sempre più tese. Questa situazione richiama anche un terzo protagonista che, dal 1975, cerca di far valere i suoi diritti: il popolo saharawi che vive in quello stato non autonomo, a sud Marocco, conosciuto con il nome di Sahara Occidentale.

Il cambio di rotta – come spiegato da una lettera pubblicata sul quotidiano “El Pais” – è avvenuto a metà dello scorso marzo quando il premier spagnolo Pedro Sánchez, a capo di uno schieramento socialista che guida il governo di Madrid, ha deciso di prendere una posizione “di parte” sulla questione del Sahara Occidentale.

Finora la Spagna, aveva tenuto un atteggiamento parecchio cauto sulla questione del popolo saharawi che puntava ad una soluzione condivisa, sia dal governo di Rabat che dalla popolazione del Sahara Occidentale, che fosse in linea con la proposta delle Nazioni Unite.

Lo stallo della vicenda, che ha reso la questione una delle più spinose per il governo spagnolo, ha spinto per questa nuova presa di posizione. Ancora più decisiva, però, è stata la provocazione che l’attuale monarca marocchino, Mohammed VI, ha messo in atto nel maggio 2021.

In quei giorni migliaia e migliaia di migranti giunsero nelle enclave spagnole, in terra marocchina, di Ceuta e Melilla situate poco a sud dello stretto di Gibilterra.

Il paese nord-africano voleva usare l’unica arma a sua disposizione, quella del non blocco dell’immigrazione, per mostrare la sua contrarietà a una decisione presa dal governo spagnolo in quel momento.

Nell’ospedale di Saragozza, infatti, erano state offerte le cure mediche contro il Covid a Brahim Ghali, leader del Fronte Polisario per la liberazione del Sahara Occidentale (l’organizzazione che, dal 1973, porta avanti la lotta a favore dell’autonomia del paese). A Rabat, però, non vogliono minimamente lasciare che quella terra diventi autonoma visto che è piena di risorse minerarie e le sue coste atlantiche sono ricche dal punto di vista ittico.

I fatti del maggio 2021 hanno portato la Spagna a cambiare la sua presa di posizione. La proposta marocchina, risalente al 2007, riguardante l’autodeterminazione del Sahara Occidentale, è stata ritenuta la migliore dallo stesso premier Sánchez. Questo cambio di campo così drastico ha, però, portato nuovi problemi al governo di Madrid.

Se il fronte marocchino si è, per ora, tranquillizzato ve ne è un altro, quello algerino, che si è infiammato e che rischia di colpire più a fondo la Spagna. Ad Algeri hanno una visione totalmente opposta di quella di Rabat rispetto alla questione del Sahara Occidentale.

Tale contrapposizione ha portato, già nel passato, a più di qualche scontro tra i due grandi stati dell’area. Da sempre, infatti, il Marocco accusa il suo vicino di offrire un supporto logistico ai ribelli del Fronte Polisario.

Questa accusa, per i marocchini, è sostenuta dal fatto che dal 1975, anno della cosiddetta Marcia Verde, il popolo saharawi ha trovato un rifugio presso la città di Tindouf, un piccolo centro abitato dell’Algeria sud-occidentale. Inoltre il governo di Algeri, dalla metà del Novecento, ha avuto buoni rapporti, sia in campo politico che commerciale, con la Russia.

Il Marocco, invece è rientrato da sempre nella sfera di influenza statunitense. Non a caso il governo di Rabat è stato uno dei pochi stati di fede mussulmana che ha accettato, sotto pressione di Trump, di stringere accordi con Israele nell’ambito di quelli passati alla storia come “Accordi di Abramo”.

I recenti sviluppi in Ucraina, invece, non hanno fatto cambiare idea, all’attuale presidente algerino Abdelmadjid Tebboune, riguardo i suoi rapporti con Mosca. Il governo di Algeri, non a caso, ha continuato ad avere una posizione parecchio ambigua sul conflitto nella zona di Kiev.

Dopo il cambio di posizione di Madrid sulla questione saharawi, definito da parte dell’Algeria “ingiustificabile”, l’ex colonia francese ha voluto dire la sua. Il fatto che la Spagna si sia avvicinata così tanto al suo storico nemico marocchino, con cui Algeri non ha più contatti diplomatici dal 2021, ha spinto lo scorso 8 giugno il presidente Tebboune ed il suo governo a interrompere il Trattato di Amicizia, buon vicinato e cooperazione, sottoscritto l’8 ottobre 2002, tra la Spagna e la stessa Algeria.

La presa di posizione di Algeri, che tocca vari punti tra cui ad esempio quello relativo al turismo tra i due paesi, è stata seguita da una nota ufficiale. In tale nota il governo locale accusa quello di Madrid, vista la sua svolta nella questione saharawi, di aver assunto un comportamento «contrario alla legalità internazionale».

Il Trattato di amicizia interrotto ha fatto sollevare accuse pesanti da Madrid verso lo stesso governo algerino. Per la Spagna, il grande paese nord-africano, sarebbe disposto a interrompere le forniture di gas verso la penisola iberica.

Tale interruzione avverrebbe in un momento molto complicato dal punto di vista energetico per il continente europeo dato dal protrarsi del conflitto ucraino. Quella algerina è, infatti, un’alternativa sicura al gas di Mosca per la stessa Spagna grazie al gasdotto lungo 1400 km e conosciuto con il nome Maghreb-Europa (Gme).

La stessa UE, come riportato in un articolo del “Fatto Quotidiano”, ha affermato che la decisione del governo algerino sul Trattato di amicizia con la Spagna ha destato «grande preoccupazione». Da Algeri, però, la «natura politica con un Paese europeo che non ha alcun impatto sugli impegni dell’Algeria nei confronti dell’Ue».

Al contempo, il grande paese africano, non accetta alcuna accusa e «domanda relativa alla questione delle forniture di gas alla Spagna».

La nuova scelta del premier Sanchez ha dato presto i suoi frutti nelle nuove relazioni Spagna-Marocco dopo la presa di posizione iberica sulla questione saharawi.

Pochi giorni fa a Dakhla, importante località turistica della zona sulla costa atlantica, si è tenuto il Forum Investimenti Marocco-Spagna. L’obiettivo era attirare, nel paese nord-africano, nuovi investitori iberici.

Purtroppo, però, non si è presentato investitore spagnolo di rilievo, nonostante l’evento fosse stato presentato come una grande opportunità per loro.

Anche l’ambasciatore spagnolo in Marocco non ha preso parte all’evento. Troppo forte è infatti la pressione di Algeri per un evento che, secondo il governo locale, si svolge in territorio sotto occupazione.

Qui di seguito ecco alcuni link di articoli in cui abbiamo trattato della questione saharawi in passato:

Sahara Marathon, fra sport e diritti dei popoli

Doriana Sarli: «Autodeterminazione Saharawi, la strada è ancora lunga»

Lotta Saharawi, tra impasse diplomatica e crisi regionali

Immagine di copertina da Creative Commons