ROMA

Riflessioni a voce alta su un 22 febbraio speciale

Ci siamo presi qualche giorno per riflettere e scrivere un contributo collettivo sulla giornata del 22 febbraio 2014. Il primo dato è che siamo stati in migliaia per le strade del Tufello e di Montesacro per ricordare Valerio Verbano a 34 anni dal suo assassinio. Un corteo “meticcio”, per composizione sociale e generazionale, che ha visto camminare insieme studenti e precarie, bambini e famiglie, migranti e lavoratori. A dimostrazione che la nostra memoria ha poco a che fare con le liturgie, ma è un’arma per trasformare il presente e immaginare il futuro.

Ci sarebbero da ringraziare tante, troppe persone, che hanno lavorato in maniera unitaria e comune alla riuscita di questa ennesima scommessa. Ancora una volta siamo riusciti a tenere insieme la storia di Carla, Sardo e Valerio con le lotte di oggi, dalla Val di Susa ai conflitti della nostra metropoli. C’erano le realtà territoriali, i centri sociali, gli studentati occupati, la rete romana No Tav, i movimenti di lotta per l’abitare e tantissimi studenti e giovanissimi, protagonisti in prima persona delle azioni comunicative avvenute durante il corteo. Una segnale importante per un percorso che si rinnova di generazione in generazione.

Il 22 febbraio è un giorno di lotta e da questo non si torna indietro. Una giornata vissuta tra le strade di un pezzo di periferia metropolitana, che ogni anno prova a mettere al centro le lotte reali e quotidiane. Soprattutto in questi anni difficili, segnati da una crisi epocale, che ci impone di tenere insieme pratica antifascista e critica al modello sociale capitalistico.

La storia di Valerio, al di là della sua tragica fine, è una storia di uomini e donne che hanno assaltato il cielo contro l’ingiustizia e la diseguaglianza. E con questo spirito continua a vivere.

Non era scontato che, con la scomparsa di Carla e il passare degli anni, la data del 22 febbraio avrebbe continuato ad avere la stessa forza. Se questo è avvenuto lo dobbiamo innanzitutto a quegli spazi e collettivi che quotidianamente fanno vivere il nome di Valerio, come la Palestra popolare e la Scuola popolare Carla Verbano del Laboratorio Puzzle. Ma anche ai tanti compagni e compagne che ogni anno si rimettono in gioco mai in maniera rituale, dagli attacchinaggi alle iniziative, fino alla continua ricerca progettuale in grado di rinnovare il senso e la forza di questa data.

Non abbiamo voglia qui di commentare qualche sbilenca dichiarazione istituzionale, lo abbiamo già fatto; vogliamo invece ribadire che la Palestra popolare e la casa di Carla sono parte di un percorso di lotta cittadino per il quale pretendiamo trasparenza e rispetto, e su questo non faremo nessun passo indietro.

Limpidezza e rispetto che troviamo nella lettera di uno dei compagni costretto agli arresti domiciliari, letta dalla mamma all’inizio del corteo, che raccoglie in pieno anche le nostre sensazioni e che facciamo nostra con tutto il cuore:

“Il corteo di Valerio Verbano per me è sempre significato un momento dell’anno in cui non si poteva mancare, infatti è forse stato uno dei momenti a cui ho partecipato fin da piccolo, in maniera individuale, che mi ha portato poi ad avvicinarmi alla politica e alle scelte che tutt’oggi porto avanti. Credo che la storia di Valerio sia importante per molti motivi, sicuramente il primo è la capacità che la sua storia ha di sbatterti in faccia la realtà nuda e cruda riuscendo in un attimo a togliere le varie foglie di fico che coprono l’oscenità del mondo in cui viviamo e diventare subito storia collettiva. Di fronte alla realtà di Valerio non esistono sfumature, non esistono letture di “cronaca”, chi sceglie di abbracciare la causa e la verità di Valerio sceglie di aprire gli occhi e di fare scelte di coerenza e di dignità nella propria vita”.

Queste parole per noi riassumono al meglio l’immaginario potente costruito negli anni attorno alla figura di Valerio, un immaginario da annaffiare e coltivare come i fiori di via Monte Bianco.

L’ultimo pensiero è per Carla, per dirle che non ci siamo arresi né al tempo né alla sua assenza. Un’idea non muore, la rivolta continua.

Csa Astra19

Lab! Puzzle

Palestra Popolare Valerio Verbano