ROMA

Noi siamo (la) comunità, toglietevi il cappello!

Una grande assemblea popolare in III Municipio in difesa del Lab! Puzzle : da sei anni un laboratorio di welfare comunitario.

Il trailer del documentario “Puzzle città immaginate”

Venerdì 16 dicembre la sala del III Municipio di Roma a piazza Sempione è stata invasa da oltre cento persone. L’occasione, la proiezione del documentario ‘Puzzle città immaginate’ (in versione integrale qui sotto), che racconta dei sei anni di esperienza del palazzo occupato in via Monte Meta 21, e il successivo confronto tra la comunità che anima l’occupazione e l’amministrazione municipale. Durante l’incontro ha preso parola la variegata composizione che attraversa e dà vita a un’esperienza di mutualismo e welfare comunitario, un laboratorio che le istituzioni dovrebbero avere il coraggio di valorizzare e non di cancellare, come rischia di accadere se l’ingiunzione di sgombero verrà eseguita.

La Scuola popolare Carlo Verbano, la Scuola d’italiano, lo spazio di coworking PopUp, un cohousing per studenti universitari e precari, un’accademia di fumetto e grafica, uno sportello diritti per italiani e stranieri. I volti e le storie di chi usufruisce di servizi dal basso e di chi li anima, una comunità meticcia che dentro la crisi economica ha provato a rispondere a bisogni concreti e all’erosione del welfare per migranti, giovani e precari; che a fronte della distruzione della scuola pubblica ha immaginato e costruito strumenti per non lasciare nessuno indietro.

L’incontro ha visto la partecipazione di tanti cittadini, di realtà sociali e associative del III Municipio e non solo, come la Palestra Popolare Valerio Verbano, il Comitato case popolari e il Centro di cultura popolare del Tufello, la Rete sociale III Municipio, la Casa dei Diritti Sociali e la rete cittadina, che raccoglie spazi sociali e comitati territoriali, Decide Roma. Per l’amministrazione municipale, dopo l’iniziale saluto della presidente, è intervenuto l’assessore alle Politiche sociali e vicepresidente Giuseppe Sartiano, che ha garantito l’impegno concreto della maggioranza che rappresenta a tutelare l’esperienza del Lab! Puzzle, a partire dal processo più generale di revisione della delibera 140/2015 sul piano cittadino, ed oltre, sul terreno strettamente municipale.

Ai cittadini e alle istituzioni è stata presentata una relazione di sedici pagine, contenente le attività svolte all’interno del palazzo di proprietà pubblica ubicato in via Monte Meta 21. In tempi di ossessione per la spending review e di rigore di bilancio, ci siamo permessi di fare due conti, mettendo in fila quanto sarebbero costati al pubblico, per le sole risorse professionali messe in campo, alcuni dei servizi, autorganizzati in maniera comunitaria ed erogati gratuitamente alla cittadinanza, all’interno del Lab! Puzzle:

Scuola d’italiano per stranieri: monte ore annuale: circa 709,5 h (10 mesi per 16,5 ore settimanali) = 35475,00 €/anno (assimilabile ai progetti PRILS finanziati dalla Regione Lazio che prevede circa 5.000,00 € per 100 ore di corso)

Scuola Popolare: giornate anno: 2 giornate (4 ore) settimanali per 10 mesi = 26666,00 €/anno (assimilabile a un centro di aggregazione giovanile che di norma è affidato per 80.000,00 € anno per 20 ore settimanali)

Sportello di Orientamento e di tutela dei diritti di cittadinanza (considerando anche gli accompagni ai servizi e in questura): giornate anno: 2 giornate (4 ore) settimanali per 10 mesi = 27500,00 €/anno (assimilabile al servizio di segretariato sociale, circa 50.000,00 € anno per 3 volte alla settimana)

Totale: 89.641,00 € anno – 448.205,00 € per 5 anni

Dentro una città che vede chiudere giorno dopo giorno spazi culturali e sociali, grazie alla delibera 140 e a un’idea disastrosa di utilizzo del patrimonio pubblico, ridotto a una risorsa da valorizzare economicamente e mettere sul mercato, vogliamo aprire un percorso partecipato per la scrittura dal basso del regolamento del Lab! Puzzle. Un laboratorio pubblico, che veda protagonista la comunità protagonista di questa esperienza, insieme ai cittadini che vogliano dare il loro contributo, che metta in gioco competenze qualificate (ad esempio di urbanisti, architetti, sociologi e giuristi) e costruisca un modello di uso di un bene comune. Per dare seguito a questa intenzione proponiamo di convocarci sabato 14 gennaio alle 17.00.