ROMA

“No Tmb”: una battaglia territoriale dentro la crisi del ciclo dei rifiuti di Roma

Sabato 6 ottobre una manifestazione su via Salaria chiederà la chiusura dell’impianto Tmb che da 7 anni avvelena la vita dei cittadini. Mercoledì 4 ottobre al Csa Astra un incontro di formazione e discussione sul tema dei rifiuti.
 

Sabato 6 ottobre una manifestazione partirà alle 15.30 da via Salaria 1045 (davanti la sede della Motorizzazione Civile), per terminare davanti l’impianto Tmb dell’Ama. Il corteo è stato indetto dai comitati di quartiere della zona, vi ha aderito la giunta del III Municipio guidata da Giovanni Caudo e anche il Movimento 5 stelle territoriale.

Il corteo arriva dopo sette lunghi anni di battaglie dei comitati contro le giunte di ogni colore, al comune di Roma e alla Regione Lazio, per chiedere la chiusura dell’impianto di Trattamento Meccanico Biologico che avvelena la vita di una zona densamente popolata. I più colpiti gli abitanti dei quartieri di Villa Spada e Fidene che sono costretti a vivere chiusi in casa, temendo per la propria salute. Negozi e bar chiudono, gli uffici si allontanano. Chi vive nei dintorni denuncia di stare male per colpa dell’aria irrespirabile: rossore agli occhi, vomito, senso di nausea e giramenti di testa.

La “puzza” del Tmb, che ogni volta che la raccolta dei rifiuti va in sofferenza si trasforma in una discarica temporanea, è arrivata fino nei salotti della Roma bene dall’altra parte dell’Aniene, arrivando a sfiorare i Parioli. Dipende da come soffia il vento e da quanta monnezza si accumula all’interno. Finalmente una battaglia che sembrava destinata a rimanere confinata a una vicenda locale sta cominciando a guadagnare l’attenzione che merita, ma non sarà facile ottenere la chiusura dell’impianto.

I cittadini di soluzioni alternative alla chiusura non vogliono sentire parlare, non si fidano sono (giustamente) convinti di aver sofferto abbastanza. L’impianto se ne deve andare, è incompatibile con una zona abitata. Dall’altra parte Ama e Roma Capitale continuano a minimizzare i disagi, l’assessora all’Ambiente Pinuccia Montanari addirittura ha negato la presenza della “puzza”, accusando i cittadini di esagerare o di essere manovrati politicamente. La Regione Lazio dal canto suo potrebbe (e dovrebbe a questo punto) ritirare le autorizzazioni ad esercitare all’impianto, magari disegnando il ciclo dei rifiuti nella Regione Lazio.

Sullo sfondo di questa vicenda rimane quello che dovrebbe essere al centro: la crisi del ciclo dei rifiuti a Roma dopo la chiusura di Malagrotta e la crisi industriale di Ama, un’azienda sull’orlo del fallimento, e quindi dello stato dei servizi pubblici nella capitale. Mentre lo spettro del commissariamento del ciclo dei rifiuti fa capolino (e forse la politica che non si vuole assumere responsabilità se lo augura), la battaglia dei cittadini del III Municipio contro il Tmb può diventare la scintilla di un movimento ambientalista metropolitano che chiede un ciclo dei rifiuti efficace ed ecologicamente sostenibile.

Per discutere di tutto questo si terrà un incontro di approfondimento e formazione mercoledì 4 ottobre alle 18.30 al Csa Astra 19 di via Capraia a cui interverranno la giornalista Ylenia Sina, il comitato Rifiutiamoli di Colleferro, Massimo Piras di ZeroWaste Lazio, i lavoratori dell’impianto Tmb Salario organizzati con il sindacato Usb e i comitati di quartiere.

Sabato 6 ottobre una manifestazione partirà alle 15.30 da via Salaria 1045 (davanti la sede della Motorizzazione Civile), per terminare davanti l’impianto Tmb dell’Ama. Il corteo è stato indetto dai comitati di quartiere della zona, vi ha aderito la giunta del III Municipio guidata da Giovanni Caudo e anche il Movimento 5 stelle territoriale.

Il corteo arriva dopo sette lunghi anni di battaglie dei comitati contro le giunte di ogni colore, al comune di Roma e alla Regione Lazio, per chiedere la chiusura dell’impianto di Trattamento Meccanico Biologico che avvelena la vita di una zona densamente popolata. I più colpiti gli abitanti dei quartieri di Villa Spada e Fidene che sono costretti a vivere chiusi in casa, temendo per la propria salute. Negozi e bar chiudono, gli uffici si allontanano. Chi vive nei dintorni denuncia di stare male per colpa dell’aria irrespirabile: rossore agli occhi, vomito, senso di nausea e giramenti di testa.

La “puzza” del Tmb, che ogni volta che la raccolta dei rifiuti va in sofferenza si trasforma in una discarica temporanea, è arrivata fino nei salotti della Roma bene dall’altra parte dell’Aniene, arrivando a sfiorare i Parioli. Dipende da come soffia il vento e da quanta monnezza si accumula all’interno. Finalmente una battaglia che sembrava destinata a rimanere confinata a una vicenda locale sta cominciando a guadagnare l’attenzione che merita, ma non sarà facile ottenere la chiusura dell’impianto.

I cittadini di soluzioni alternative alla chiusura non vogliono sentire parlare, non si fidano sono (giustamente) convinti di aver sofferto abbastanza. L’impianto se ne deve andare, è incompatibile con una zona abitata. Dall’altra parte Ama e Roma Capitale continuano a minimizzare i disagi, l’assessora all’Ambiente Pinuccia Montanari addirittura ha negato la presenza della “puzza”, accusando i cittadini di esagerare o di essere manovrati politicamente. La Regione Lazio dal canto suo potrebbe (e dovrebbe a questo punto) ritirare le autorizzazioni ad esercitare all’impianto, magari disegnando il ciclo dei rifiuti nella Regione Lazio.

Sullo sfondo di questa vicenda rimane quello che dovrebbe essere al centro: la crisi del ciclo dei rifiuti a Roma dopo la chiusura di Malagrotta e la crisi industriale di Ama, un’azienda sull’orlo del fallimento, e quindi dello stato dei servizi pubblici nella capitale. Mentre lo spettro del commissariamento del ciclo dei rifiuti fa capolino (e forse la politica che non si vuole assumere responsabilità se lo augura), la battaglia dei cittadini del III Municipio contro il Tmb può diventare la scintilla di un movimento ambientalista metropolitano che chiede un ciclo dei rifiuti efficace ed ecologicamente sostenibile.

Per discutere di tutto questo si terrà un incontro di approfondimento e formazione mercoledì 4 ottobre alle 18.30 al Csa Astra 19 di via Capraia a cui interverranno la giornalista Ylenia Sina, il comitato Rifiutiamoli di Colleferro, Massimo Piras di ZeroWaste Lazio, i lavoratori dell’impianto Tmb Salario organizzati con il sindacato Usb e i comitati di quartiere.