EUROPA

Il sangue mestruale unirà l’Europa: Brexit e Tampon Tax

Il governo inglese ha eliminato l’Iva da tutti gli assorbenti e ha subito chiarito che è stato solo grazie alla Brexit che questo è stato possibile. Ma è veramente così?

Il ciclo mestruale fa schifo, secondo molti, e non se ne dovrebbe parlare pubblicamente. A meno che non lo si possa strumentalizzare per i propri fini politici. Come ha fatto il governo conservatore britannico, impantanato in una gestione della seconda ondata disastrosa, con l’abolizione dell’Iva sugli assorbenti, salutando il provvedimento come un successo reso possibile solo grazie alla Brexit. Laura Coryton, una delle ideatrici della campagna per l’eliminazione dell’Iva su qualsiasi prodotto igienico per il ciclo mestruale, ha ribadito in diverse interviste che l’eliminazione della tampon tax è una grande vittoria per le donne che vivono nel Regno Unito, ma che è frustrante vederla utilizzata come assist in supporto dell’uscita dall’Unione Europea, perché è sempre stata una campagna delle donne e al di là dei due partiti.

La campagna per l’eliminazione della tampon tax nel Regno Unito ha una lunga storia. Nel 2000, l’Iva viene ridotta dal 17,5% al 5% grazie a una mozione presentata dalla deputata laburista Dawn Primarolo, anche se gli assorbenti rimanevano classificati come beni non essenziali e di lusso. La questione ritorna nel dibattito pubblico nazionale nel 2014, quando Laura Coryton, allora studentessa universitaria, lancia una petizione che raccoglie quasi 320.000 firme.

 

In seguito a questa raccolta firme, nel 2015, una prima mozione venne presentata alla Camera, ma la maggioranza conservatrice allora guidata dal Primo Ministro Cameron non la votò. Il governo sostenne, a ragione, che la legislazione europea non autorizzava il Regno Unito ad avere l’Iva al di sotto del 5%.

 

Eppure nella stessa mozione leggiamo che «mentre i prodotti sanitari femminili sono soggetti a un’aliquota IVA del 5%, i rasoi da barba sono soggetti a un’aliquota dello 0%, così come altri articoli essenziali come cibo e vestiti per bambini». Quindi erano già presenti delle esenzioni alla regola generale, ma non per gli assorbenti.

Nel 2016, la deputata laburista Paula Sherriff ripresenta nuovamente un emendamento alla legge di bilancio che questa volta riesce a passare. Si segna lì la prima vittoria, ma il governo conservatore non rende operativa la decisione, fino al 1 gennaio del 2021, quando la Brexit diventa efficace. Nel frattempo viene istituito il Tampon Tax Fund che finanzia organizzazioni che «contribuiscono a migliorare la vita delle donne e delle ragazze svantaggiate in tutto il paese». Anche se i fondi arriveranno anche a organizzazioni antiabortiste, che si sa aiutano da sempre le donne, soprattutto svantaggiate, nei propri percorsi di autodeterminazione. Nel 2019, il governo della Scozia è il primo al mondo a votare una legge per rendere gli assorbenti gratuiti «per chiunque ne abbia bisogno». E lo ha fatto quando il Regno Unito era ancora nell’Unione Europea. Perché i conservatori non hanno esteso quella legge a tutto il paese?

 

 

In ogni caso i conservatori britannici hanno per un verso ragione, l’Iva segue delle regole comuni da quando è stato istituzionalizzato il mercato unico europeo. La direttiva europea sull’Iva del 2006 richiede a tutti gli stati membri di avere un’Iva standard non più bassa del 15% e una Iva ridotta non più bassa del 5%. Esistono però esenzioni alla regola del 5% per diversi prodotti in diversi paesi, accettate al momento del negoziato sulla direttiva, come i rasoi da barba per il Regno Unito. Solo l’Irlanda nel 2006 richiese l’Iva allo 0% per tutti i prodotti igienici per il ciclo mestruale ed è per questo oggi l’unico paese membro con la piena esenzione. Nessun altro paese ritenne gli assorbenti prodotti essenziali.

 

Hanno una tassa tra il 5% e il 7% Cipro, Olanda, Portogallo, Belgio, Francia; tra l’8% e il 10% Polonia, Estonia, Slovenia, Slovacchia, Austria, e Spagna; tra il 13% e il 17%, Lussemburgo e Grecia; tra il 19% e il 21% Romania, Germani, Bulgaria, Lituania, Lettonia, Repubblica Cieca; il 22% l’Italia e, più alta del 23%, Finlandia, Svezia, Croazia, Danimarca e Ungheria.

 

L’eliminazione della tampon tax è una grande vittoria di tutte le associazioni, gruppi, e donne che in questi anni nel Regno Unito si sono battute per l’eliminazione della period poverty e per migliorare l’informazione riguardante il ciclo mestruale e il corpo femminile più in generale. I conservatori in questi anni non sono mai stati degli alleati di queste battaglie. In ogni caso, l’Iva sugli assorbenti dovrebbe essere completamente abolita in tutta l’Unione Europea, ma nonostante esista una proposta della Commissione dal 2018 per rendere la direttiva sull’Iva più flessibile, nessun stato membro ha portato avanti i negoziati. Tanto meno il Regno Unito.

Gli assorbenti, le coppette mestruali, le mutande assorbenti sono prodotti essenziali nella vita di chiunque mestrui ogni mese. Sarebbe necessario proporre un’iniziativa dei cittadini europea per richiedere che l’Unione Europea elimini l’Iva sugli assorbenti in tutti gli stati membri e che li renda gratuiti per chiunque ne abbia bisogno. Del resto lo spargimento di sangue ha sempre legato l’Europa, che sia arrivato il tempo del sangue mestruale?

 

Foto di copertina da wikimedia commons