La memoria non si chiude con un sigillo!

Sabato torneremo sotto casa di Carla Verbano per chiederne l’assegnazione dalla Regione Lazio ai compagni di Carla e Valerio. Con noi Moni Ovadia, Valerio Mastrandrea, AttriceContro e Kento.

L’ultima volta che tutti insieme ci siamo passati è stato per salutare Carla, un immenso abbraccio collettivo a una grande donna, alla nostra mamma comune. Si è chiusa un’epoca e ne stiamo costruendo un’altra con le radici ben piantate nella storia. Poche settimane fa qualche solerte burocrate della Regione Lazio ha disposto lo svuotamento coatto dell’appartamento di Carla; il divano e molti oggetti personali di Carla e Valerio sono stati gettati fuori dall’appartamento e la casa sigillata. Il fatto ci ha ferito, e molto, ma non ci sorprende; sappiamo perfettamente che in Italia la memoria spesso viene calpestata, umiliata, raggirata. La memoria è un ingranaggio collettivo, sarà compito di tutti e tutte mantenerlo in funzione.

Avremmo potuto mobilitarci nelle ore immediatamente successive all’accaduto, ma credo che in questo tempo storico il raggiungimento di un obiettivo è importante tanto quanto la qualità del percorso necessario per arrivarci.

L’eredità di Sardo, Carlo e Valerio è un’ eredità forte, a volte pesante per tutto il carico di emotività, dolore, resistenza che porta con sé. La nascita dell’Associazione “Le compagne e i compagni di Sardo, Carla e Valerio” è un processo collettivo agito da tutte le anime capaci di fare della storia della famiglia Verbano la propria storia. Dal centro sociale alla palestra popolare, dagli amici di Valerio e Carla alle mamme antifasciste romane, dagli studenti dei Collettivi studenteschi all’Anpi, fino ad ogni singolo cittadino antifascista. Riunioni pubbliche, bilanci politici e storici condivisi, militanza attiva. Chiunque si può iscrivere all’associazione e trovare il proprio modo per contribuire.

Ed è in questo tipo di progettualità che si inserisce la vertenza per l’assegnazione dell’appartamento di via Monte Bianco. Un luogo con uno scopo preciso: non disperdere la storia di Valerio e dei movimenti antifascisti. Non un mausoleo, non un museo, non una struttura statica. Ma una casa comune dove continuare il prezioso lavoro che Carla ha svolto con gli studenti delle scuole superiori di Roma, unito alla ricerca costante della verità e della giustizia. Una struttura per la ricerca storica e la formazione per chiunque abbia voglia di documentarsi e accrescere il proprio sapere critico. E per ultimo, la sede dell’Associazione.

Per questo è importante essercisabato in via Monte Bianco; per cominciare insieme una nuova pagina di questa storia.

Saremo su quella strada affinché nessuno pensi che la assenza di Carla produca silenzio e disinteresse. Sarà esattamente il contrario.

Ci saranno artisti e cantanti, ci saranno le parole e la musica, ci saranno gli studenti delle scuole occupate insieme a molti altri e molte altre.

Ci saremo noi. Quelli che ancora credono che la fine di questa storia, un giorno, sarà folgorante.