ROMA

La Barbuta, si procede a colpi di notifiche

Ecco gli ultimi tre atti della squallida farsa con la quale la sindaca di Roma vuole scrivere la parola “fine” sul campo rom della Barbuta senza offrire alternative agli abitanti. Virginia Raggi procede di notifica in notifica. Ma questa volta interviene la magistratura

E venne il giorno dello sgombero annunciato: il 7 settembre. Invece delle ruspe e dell’ambaradan che accompagna solitamente questi ignobili eventi, la mattina presto al campo rom della Barbuta si sono presentati alcuni vigili che hanno notificato un nuovo atto in cui si dice che chi non lascerà il container entro sette giorni sarà denunciato per occupazione abusiva perché i container sono di proprietà del Comune. A chi ha eccepito che c’è stato un ricorso al Tribunale hanno risposto che lo sapevano bene, ma che questo è un altro atto.

A chi faceva loro notare che i container erano stati assegnati proprio dal Comune, di essere in possesso della “carta” e quindi di averne diritto a pieno titolo, nessuno a risposto.

Segno che la diffida e il ricorso (di cui abbiamo scritto primo settembre scorso) hanno quantomeno costretto il Comune a cambiare rotta e a imboccarne una non meno discutibile.


Il giorno dopo, 8 settembre, una piccola delegazione viene ricevuta, su richiesta di Stefano Fassina, dal prefetto a cui viene chiesta una sospensione dello sgombero perché sarebbe più corretto che la soluzione definitiva venisse negoziata con la prossima amministrazione e perché quella attuale non è in grado o non vuole fornire alternative. Dal canto suo, il prefetto ha fatto intendere che si sarebbe occupato della questione.


E arriviamo a ieri, 10 settembre, terzo “atto”, questa volta di segno opposto: arriva, infatti, la notizia che il tribunale ha fissato per il 17 settembre l’udienza per discutere il ricorso contro lo sgombero.

Il che potrebbe voler dire che ci sono fondati i motivi per intervenire con urgenza e che, sin dopo la decisione del magistrato, il Comune non dovrebbe procedere allo sgombero.


Questo a rigore di logica, ma c’è una logica in questa follia?

Immagine di copertina dal sito Cittadinanza e Minoranze