ITALIA

In piazza contro la costruzione della base militare a Coltano

Dal borgo di toscano di Coltano, in provincia di Pisa, partirà nel pomeriggio del 2 giugno il corteo promosso dalle realtà che si oppongono alla costruzione della base militare, con partecipazioni di reti ecologiste, antimilitariste e contro la guerra da tutto il paese

Le parole d’ordine “No Base – Nè a Coltano , né altrove” campeggiano oggi sugli striscioni del movimento che ha costruito in questi ultimi mesi una forte risposta territoriale contro la costruzione dell’infrastruttura bellica. Infatti, la sua voce è stata abbastanza forte per superare l’indifferenza dell’esecutivo, ma dopo le prime promesse l’ipocrisia del governo è stata svelata. La base non verrà realizzata nel parco, bensì nel borgo stesso, partecipando alla “rigenerazione” del territorio. Il voltafaccia era previsto ed è per questo il comitato che ha organizzato la proteste ha sempre specificato: «L’unica base militare sostenibile è quella che non esiste!»ı

La decisione da parte del governo Draghi di procedere con la realizzazione di questo progetto è decisamente surreale e priva di una benché minima giustificazione legittima.

La costruzione di un centro militare di alto livello, dove saranno di stanza, tra gli altri, il primo reggimento Carabinieri paracadutisti “Tuscania” e il gruppo di intervento speciale, risponde unicamente alle logiche belliciste che stanno attraversando la politica italiana in questi ultimi mesi. Il finanziamento di 190 milioni di euro provenienti dal Fondo per lo sviluppo e la coesione 2021/2027, per la costruzione della base mostra palesemente come l’aumento della spesa bellica non sarà soltanto sinonimo di tagli ai servizi pubblici, ma significherà anche distruzione e militarizzazione dei territori.

Come denunciano i comitati, questi 190 milioni di soldi pubblici per una nuova base militare che occuperà 73 ettari di territorio, all’interno di un parco naturale, saranno sottratti alla comunità.

Si tratta di «440.000 metri cubi cementificati per costruire piste di atterraggio, villette a schiera per i militari del reggimento Tuscania, piscine, palestre, e altri benefit. Una nuova base in un territorio già insopportabilmente militarizzato che sta diventando uno strategico hub della guerra, decisa segretamente nelle stanze istituzionali sempre più lontane dalle nostre esigenze».

La manifestazione di oggi pomeriggio, in questo 2 di giugno, data scelta per la sua valenza simbolica, si preannuncia essere molto partecipata: la chiamata a scendere in piazza ha già ricevuto decine di adesioni e sono programmate trasferte da varie città d’Italia. Ma l’originalità di questa protesta sarà anche legata ai temi agitati dalle realtà che scenderanno in piazza: clima, guerra e carovita sono infatti questioni estremamente intrecciate con l’opposizione alla base militare a Coltano.

Il corteo verrà aperto dalle organizzazioni e dalle singolarità che hanno dato vita al movimento No Base a Coltano. Seguiranno poi lo spezzone delle lotte ambientaliste, organizzato dalla Rete ecologista regionale toscana e lanciato da un appello fatto circolare pochi giorni fa. Presente in piazza anche il movimento Non una di meno, che si è espresso in questi giorni per ribadire la sua solidarietà «`al fianco della popolazione locale e con tutt* coloro che si oppongono alla politica bellicista e all’economia di guerra».

Anche il mondo anti-militarista si è schierato affianco della mobilitazione No Base: tra le adesione più emblematiche anche il movimento No Muos dalla Sicilia e l’assemblea dei comitati sardi A Foras, nonché la Rete Disarmo.

Il movimento No Base ha intenzione di dare continuità alle energie che si sono liberate per la costruzione della giornata di lotta e ha chiamato una assemblea pubblica venerdì 3 giugno al circolo di Coltano.

L’incontro ha un duplice obiettivo: da una parte permettere al movimento No Base di avere un momento di raccolta per rilanciare la mobilitazione, e dall’altra di creare uno spazio di discussione con le altre lotte che convergeranno nell’assemblea.

«La costruzione della base militare a Coltano racchiude molte delle contraddizioni che stanno attraversando la società e la politica nel contesto odierno», dichiara Andrea del movimento No Base. «Ma per vincere e diffondersi questa protesta deve entrare in contatto con le altre lotte che stanno portando avanti le difesa dei territori dallo sfruttamento e la speculazione». Una scommessa che avrà concrete possibilità di incidere in modo trasversale nell’agenda politica dell’estate.

Immagine di copertina del Movimento No Base