ROMA
Il cantiere è illegale, fermiamo Lidl

Da mesi a Roma, in via di Acqua Bullicante, gli abitanti del quartiere si oppongono alla costruzione di un supermercato Lidl. Venerdì 30 ottobre si è tenuto un nuovo presidio per bloccare il cantiere e pretendere che i consiglieri municipali interrompano lavori che risultano illegali.
Già nei mesi scorsi, gli abitanti si sono costituiti nel comitato “No Cemento a Roma Est”, che ha evidenziato numerose criticità del progetto e, in generale, delle politiche urbanistiche del quadrante Pigneto-Tor Pignattara. Questi quartieri sono tra i più cementificati della città: i metri quadri di area verde per persona sono molto al di sotto degli standard minimi legali (1,1 m/q per abitante, contro i 9 m/q stabiliti per legge), mentre la presenza di polveri sottili e di sostanze dannose per la salute nell’aria è molto al di sopra dei limiti imposti dalla legge, secondo le misurazioni dell’ARPA.
Anche alla luce di questa situazione, gli abitanti chiedono che invece dell’ennesimo supermercato (solo in via di Acqua Bullicante ce ne sono altri cinque) venga costruito un parco, un’area verde, uno spazio pubblico a disposizione di tutti coloro che abitano il quartiere.
Del resto, anche dal punto di vista del lavoro e della qualità dei prodotti alimentari l’apertura di una nuova Lidl peggiorerebbe soltanto la situazione attuale. Come dimostrato da diverse inchieste condotte sulla Grande Distribuzione Organizzata, il lavoro invece di aumentare diminuisce. Le multinazionali della distribuzione alimentare come la Lidl, infatti, tendono ad inserirsi nel mercato con prodotti a prezzi troppo bassi (oltre che di dubbia qualità) che precludono alla piccola distribuzione la possibilità di competere.
Bisogna inoltre considerare che la zona in cui dovrebbe sorgere il supermercato Lidl è considerata area di interesse archeologico (denominata “Ad duas lauros”) ed è sottoposta a un vincolo paesaggistico che di fatto limita di molto il possibile utilizzo a scopo edilizio del territorio.
Proprio a partire da questi motivi, dalla primavera scorsa il comitato di cittadini ha aperto una mobilitazione per la riconversione di quello spazio urbano in parco pubblico, rivendicando il diritto a decidere del proprio territorio contro la speculazione edilizia e la cementificazione della città.
Il comitato è riuscito a bloccare i lavori in diverse occasioni, sia impedendo fisicamente l’ingresso dei camion, sia attraverso ricorsi e accessi agli atti. Proprio negli ultimi giorni si è scoperto che mancano diversi documenti, necessari dal punto di vista legale per la regolarità del cantiere. Dal momento che, nonostante ciò, nessun amministratore municipale ha voluto prendersi la responsabilità di bloccare i lavori, venerdì 30 ottobre si è tenuto un nuovo presidio all’ingresso del parco.
Abbiamo intervistato Matilde Fracassi, del comitato “No Cemento a Roma Est”
Per maggiori informazioni su questa battaglia: lapigna.info/dossierlidl
Guarda “Lidl a Roma Est”, la storia di un supermercato al posto sbagliato.