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OPINIONI

Francesca De Vittor: «Flotilla conforme al diritto internazionale, illegittimo il blocco israeliano»

Un documento firmato da ASGI, Giuristi Democratici e Comma 2 chiarisce che la Flottilla agisce nel pieno rispetto del diritto internazionale. A essere illegittimo è il blocco imposto da Israele, che priva Gaza di aiuti vitali. Ne parliamo con Francesca De Vittor, docente di diritto internazionale e socia ASGI

L’azione della Global Sumud Flotilla è al centro del dibattito pubblico internazionale. Il lungo viaggio delle imbarcazioni verso Gaza, finalizzato a rompere l’isolamento della Striscia e portare aiuti alla popolazione assediata, non è solo un generoso gesto di solidarietà: è un’iniziativa politica che disvela l’inerzia della comunità internazionale.

In Italia gli effetti sono particolarmente visibili. Nelle ultime settimane il Paese è stato attraversato da nord a sud da piazze gremite, animate da una composizione sociale molteplice – ben oltre la cerchia di chi abitualmente milita. Cortei variegati e blocchi creativi hanno riportato Gaza al centro della scena, alimentando un movimento che, per radicalità, qualità e partecipazione, è diventato un attore ineludibile.

Come ogni iniziativa efficace, la Flotilla ha generato polarizzazione. Attorno a essa si è addensata una galassia di ostilità – istituzionali, mediatiche, diplomatiche – e un’area di posizioni incerte. Via via che le imbarcazioni si avvicinano alle coste di Gaza, nel dibattito pubblico acquista forza la retorica secondo la quale «il coraggio messo in campo dalle attiviste e dagli attivisti in navigazione è apprezzabile, ma non sarebbe opportuno sfidare i limiti del diritto internazionale»: una formula apparentemente prudente che, in realtà, legittima lo status quo.

A chiarire il terreno, è arrivato il documento di grande rilievo – per chiarezza e solidità argomentativa – redatto da ASGI, Giuristi Democratici e Comma 2. Il testo prende posizione in modo netto: l’azione della Flotilla è pienamente conforme al diritto internazionale ed evidenzia l’illegittimità radicale del blocco imposto da Israele.

Per approfondire, abbiamo parlato con Francesca De Vittor, docente di diritto internazionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Cattolica di Milano e socia ASGI, tra le giuriste che hanno contribuito alla stesura del documento.

In che termini l’azione della Flotilla è compiutamente legittima dal punto di vista del diritto internazionale?

Le imbarcazioni della Flotilla stanno esercitando la libertà di navigazione come qualsiasi altra nave, una libertà non solo lecita ma fortemente tutelata dal diritto internazionale. Nell’intero corso della sua navigazione, la Flotilla non attraversa e non attraverserà mai acque territoriali israeliane. Per giungere a Gaza, infatti, si attraversano acque territoriali palestinesi, sulle quali Israele pretende illegittimamente di esercitare una sovranità.

Qual è la finalità di questa navigazione?

La Flotilla porta aiuti umanitari alla popolazione che ne è fortemente bisognosa. Ai valichi di Gaza sono ferme tonnellate e tonnellate di aiuti che Israele non lascia passare, in violazione delle più fondamentali norme del diritto internazionale umanitario.

In che termini si tratta di violazioni così gravi?

Assoggettare intenzionalmente civili alla fame come metodo di guerra, privandoli dei beni indispensabili alla loro sopravvivenza, incluso impedire intenzionalmente i soccorsi, è un crimine di guerra. Lo stabilisce chiaramente lo Statuto della Corte penale internazionale (art. 8, par. 2, lett. b ed e)).

Ma c’è di più: a Gaza Israele sta commettendo un genocidio e la carestia è uno dei mezzi con cui questo crimine viene perpetrato. Non a caso la Corte internazionale di giustizia, fin da gennaio 2024, ha imposto a Israele di garantire l’arrivo degli aiuti per evitare che il genocidio si realizzi.

Che ruolo gioca il blocco navale imposto da Israele?

Il blocco navale al largo delle coste di Gaza è assolutamente illegittimo perché strumentale a perpetrare questo crimine. Costituisce una violazione grave del diritto internazionale cogente (jus cogens), rispetto alla quale tutti gli Stati hanno un obbligo di non riconoscimento. Di conseguenza, viola il diritto internazionale anche lo Stato italiano quando riconosce legittimità a quel blocco.

Quale sarebbe la qualificazione giuridica di un eventuale attacco contro le imbarcazioni della Flotilla?

Sarebbe un illegittimo uso della forza, in violazione – ancora una volta – di una delle più fondamentali norme del diritto internazionale.

Come si colloca in questo quadro il cosiddetto “Piano Trump”, cui l’Unione Europea ha dichiarato di voler contribuire?

Va detto con chiarezza che il Piano Trump è in palese violazione del diritto internazionale. È un piano che non tiene conto del diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione e dell’obbligo di Israele di ritirarsi da tutti i territori occupati (quindi sia Gaza sia la Cisgiordania), come invece affermato dalla Corte internazionale di giustizia nel parere del 19 luglio 2024 e ribadito la risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 13 settembre dello stesso anno. 

L’immagine di copertina è di Renato Ferrantini

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