ITALIA

“Fateli scendere!”: mobilitazioni in tutta Italia a sostegno della Sea Watch

È una mobilitazione improvvisa, autorganizzata e diffusa quella che si è vista ieri (giovedì 27 giugno) in molte città italiane in solidarietà alla Sea Watch e alla sua capitana Carola Rackete. Il tam-tam è partito dalla rete, prima senza alcuna copertura dei media mainstream, per poi arrivare nelle strade. Roma, Milano, Bologna, Napoli, Pisa, Trento, Padova, Asti, Parma e altre ancora le città scese in piazza convocando presidi e improvvisando cortei per sostenere la decisione della capitana e del suo equipaggio di dirigere la nave con 42 migranti verso il Porto di Lampedusa, disobbedendo così alle disposizioni della Guardia Costiera e delle autorità italiane che le avevano intimato di spegnere i motori.

Una mobilitazione permanente che si pone l’obiettivo di seguire e incidere sull’assurdo braccio di ferro innescato dal governo italiano contro la nave della ONG tedesca.

Un’iniziativa in rete avviata da gruppi di cittadini anti-fascisti e anti-razzisti per sostenere le spese legali ed eventuali sanzioni contro Sea Watch ha raccolto in meno di 48 ore più di 270 mila euro.

La rete “Restiamo Umani” questa mattina, con un blitz di fronte al Ministero dell’Interno, ha aperto due grandi striscioni con su scritto “No al Decreto Sicurezza Bis” e “Naufragi di Stato.

 

 

Al centro delle proteste, oltre alla richiesta dello sbarco immediato dei migranti presenti sulla nave, la chiusura dei porti e le politiche razziste del governo gialloverde: da più parti è emersa l’indicazione di adoperarsi in ogni modo possibile per il ritiro del Decreto Sicurezza Bis che proprio in questi giorni verrà discusso in Parlamento e che proprio in questo frangente ha dimostrato di essere finalizzato a condurre una guerra senza quartiere contro le esperienze di solidarietà in mare e lo spazio di azione dei movimenti sociali.

 

Presidio e manifestazione a Roma. Foto di Gaia di Gioacchino

 

Anche se è impossibile comprendere per ora come si risolverà la situazione ancora in stallo, quello che è certo è che l’atto di disobbedienza della Sea Watch ha innescato uno scontro politico-mediatico di grande portata, a livello nazionale e non solo. Mentre le forze del centro-destra si ricompattano dietro Salvini, alcuni parlamentari di opposizione sono saliti sull’imbarcazione e il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha annunciato il conferimento della cittadinanza onoraria all’equipaggio della Sea Watch.

Molti paesi europei, tra cui Francia, Germania, Lussemburgo e Portogallo hanno dichiarato la loro disponibilità ad accogliere i migranti presenti sulla nave.

 

Presidio a Bologna. Foto di Vittorio Giannitelli e Valeria Altavilla

 

Nel frattempo le condizioni a bordo stanno diventando sempre più critiche: una dichiarazione della portavoce della Sea Watch Giorgia Linardi riferisce che «la situazione attuale è di stallo. Ieri nel pomeriggio la Guardia di Finanza ha detto che qualcosa si stava sbloccando, ma ciò non è avvenuto». «Abbiamo chiesto – prosegue – di effettuare un trasbordo sulle motovedette della Guardia Costiera ma è stato rifiutato. Finché i migranti non arrivano a compiere degli atti disperati o a sentirsi veramente male non gli verrà riconosciuto il diritto di toccare terra».

È di questa mattina inoltre la notizia che la Procura di Agrigento ha iscritto nel registro degli indagati Carola Rackete con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e violazione del Codice della navigazione. Ai cronisti che durante la conferenza per la stampa estera le chiedevano cosa pensasse delle accuse del Ministro degli Interni italiano nei suoi confronti, la comandante ha risposto: «ho 42 persone di cui occuparmi. Salvini si metta in fila».