POTERI

Essi vivono. Smacchiare il giaguaro

Gli Alieni vanno fuori di testa. La campagna elettorale è sfuggita loro di mano e sta franando.

Gli Alieni vanno fuori di testa. La campagna elettorale, culmine tradizionale della suggestione ipnotica, è sfuggita loro di mano e sta franando. Dietro le fattezze umane sbucano sempre più di frequente dei tratti inquietanti e occhi senza pupille. Basta guardare come si vestono, non proprio street fashion, alternando gilet da clown e completi da messa domenicale. Ma poi, il loro comparire in televisione, che iattura! Guardate Berlusconi plastificato, che ripete fisso, a volte dormendo a volte ghignando, le stesse frasi (concetti, non esageriamo). Quando non incita le sventurate interlocutrici aziendali a “venire”. Badate all’insistenza ossessiva con cui il bonario Bersani borbotta crozzianamente sulle varie tappe di smacchiatura del giaguaro, rinunciando ad altre incomprensibili metafore, tipo fermare l’acqua con le mani o inseguire il tacchino sul tetto (?). L’aplomb di Monti è andato a farsi fottere, resta il gel sui capelli ma le mani si agitano convulse e il disprezzo elitario sgorga da tutti i pori, scolando via in battutine insulse e ingiurie a voce chioccia. Si inventa perfino un veto della Merkel ai “comunisti”, roba da anni ‘50. Del resto, tutto il piglio dei professori è sprofondato con la farsa del Senior Fellow Oscar Giannino, taroccati laurea e Master in Corporate and Public Finance (ahah!), io signor Trevi, compra mia fontana, paisà. E giù: finte lettere di rimborso Imu del Cav, non sono un cagnolino da salotto, mai con Monti (Vendola, bau!), Napolitano-bis per il Quirinale (Monti –sì, e riconfermiamo pure Ratzinger), mai con Vendola e Bersani (Monti), mai con Bersani e Monti, sì con Bersani e Vendola, il mio candidato no-Tav è innocuo, quelli perseguiti dall’amico Caselli dei facinorosi (Ingroia). Qui Kasa-bubu, vi piazzo davanti un vespasiano ma, se fate un’offerta, lo sposto davanti al vostro concorrente –sempre per citare l’archetipo iperuranio, Toto-truffa.

Tutti a spintonarsi alle Tv, pure le più improbabili emittenti locali e alle trasmissioni di cucina, per non parlare dei talk-show, per poi scoprire in ritardo i comizi di Grillo e la potenza mediatica della rinuncia per farsi notare di più, e allora giù a correre nelle piazze rimaste libere o magari all’Ambra Jovinelli, tempio storico del varietà (Bersani il 22, persa San Giovanni), a rimbalzarsi la palla con i confronti televisivi, a 2, a 3, a 5, senza mai capir bene se sono leader di coalizione, candidati presidenti del Consiglio, teste di lista. Lo share, lo share, il popolo, il popolo! La nostalgia dei comizi in bianco e nero esplode proprio quando la Rai-Sipra riesuma Carosello ed è ormai un luogo comune che le tanto ricercate masse sono figure deliberatamente old fashioned (come con qualsiasi app vintage), gggente ripresa per la Tv e ritoccata per far più numero. Intanto il nuovo-che-avanza è Malagò, mentre Monti e Grilli in Lowenstein piazzano l’onesto Pansa a redimere Finmeccanica e Cairo si prende La7.

Il marasma in cui sono precipitati gli Alieni fa implodere tutta la messa in scena, esasperando quel flop del reale che all’inizio sembrava aiutarli a eludere i problemi più drammatici. Ora che la catastrofe è preannunciata da tutti gli indici economici e dalla diffidenza dei mercati, l’inganno mostra la corda. Gli ingannati, peraltro, scivolano a piedi uniti nella finzione. Mentre i politici sfornano bugie inverosimili e i cardinali seguono esercizi spirituali nella sgomenta compagnia di un Papa fuggitivo e di protettori vari di pedofili, si diffondono credenze apocalittiche e boatos, piogge di asteroidi e saccheggi di supermercati, complotti Ior e tortelli equini: c’è perfino chi crede che Grillo salverà l’Italia e nulla sarà più come prima. Tutto spiegabile, ma pure certi sfigati hanno l’immaginario che si meritano: le macchie del giaguaro, i vaffa di Grillo e la chioma di Casaleggio. Il risveglio sarà duro. Ritorna Carosello e ritornano pure gli intervalli con le pecore che brucano. Ma ce ne saranno sempre meno e pascoli più magri. Per questo gli Alieni sembrano impazziti.

Essi vivono fra noi, sono simili a noi ma a guardarli con gli occhiali giusti si rivelano alieni maligni, scesi quaggiù per ingannarci, sfruttarci e farci del male. I messaggi subliminali che si nascondono dietro le loro parole d’ordine vanno decrittati e convertiti: austerità = povertà, sviluppo = recessione, equità = diseguaglianza. They live. Intanto smascheriamoli. Leggi tutte le puntate.