ROMA

Ecologia contro greenwashing: sabato in piazza a Roma

Comitati ed associazioni assieme davanti al Ministero per la Transizione Ecologica per denunciare le politiche di Cingolani, asservite agli interessi delle multinazionali del fossile

Sabato 9 ottobre si torna in piazza per il Clima a Roma, ad una settimana dalla grande manifestazione milanese per la PreCop. La coalizione nazionale “Per il Clima Fuori dal fossile” ha infatti convocato una manifestazione davanti al Ministero della Transizione Ecologica, a partire dalle 11, per protestare contro le politiche di greenwashing portate avanti dal Ministro Roberto Cingolani.

All’origine della manifestazione una sorta di “Ora Basta!” scaturito davanti alle esternazioni estive del Ministro che in modo sprezzante aveva definito gli attivisti per l’ambiente dei “radical chic”. Ovviamente il problema non era solo il disprezzo, quanto il fatto che queste dichiarazioni coronavano una serie di politiche recenti che rendevano vacuo o per meglio dire paradossale il nome altisonante del suo Ministero, come abbiamo approfonditamente raccontato su Dinamopress.

La coalizione Per il Clima Fuori dal Fossile ha deciso di evidenziare il filo rosso che tiene assieme molte battaglie territoriali, da Civitavecchia a Brindisi, Taranto, Ravenna, e l’Abruzzo martoriato dai metanodotti. Si è pertanto costruita una manifestazione comune che trovasse sinergia tra le istanze territoriali e le inserisse nella più grande battaglia contro i cambiamenti climatici che sono sotto i nostri occhi ogni giorno.

«Il Ministro Cingolani,» si legge nel comunicato stampa della coalizione organizzatrice «l’uomo incaricato di portarci fuori dalla crisi climatica si scaglia contro gli ambientalisti “radical chic” e porta avanti politiche in netto contrasto con le indicazioni drammaticamente stringenti dell’IPCC.

Nessuna iniziativa verso l’incremento delle fonti rinnovabili, verso le bonifiche dei siti altamente inquinati, né in favore delle nascenti comunità energetiche, e nemmeno in favore dei tanti progetti alternativi ed ecologici proposti da comitati, lavoratori e cittadini. Assistiamo invece, nelle dichiarazioni del ministro, a continui interventi a favore di nuovi gasdotti e centrali turbogas, idrogeno blu, CCS, trivellazioni, grandi opere inutili, non ultimo persino le proposte di ritorno al nucleare. È in atto un continuo greenwashing, diventato pratica istituzionale per coprire i “regali” fatti al fossile: 20 miliardi all’anno in favore delle multinazionali di gas e petrolio».

Tra i tanti progetti che la coalizione contesta e che saranno al centro della protesta sabato, la città di Civitavecchia, da anni devastata da centrali a carbone e navi in porto. Comitati e associazioni territoriali vogliono trasformare la città comunità energetica ecologica mentre il ministero vuole semplicemente trasformare la centrale a carbone Enel in un rigassificatore di metano.

La manifestazione si colloca in un momento importante di connessione tra i movimenti transnazionali, come Fridays For Future ed Extinction Rebellion, che stanno riprendendo vigore e capacità organizzativa post pandemia, e i comitati territoriali che portano avanti vertenze locali ma dal forte valore simbolico e paradigmatico.

L’autunno delle mobilitazioni per il Clima pertanto continua, con l’orizzonte del G20 romano, per il quale la Rete Ecosistemica cittadina ha lanciato un Climate Camp per costruire azioni comuni contro i capi di stato che si riuniranno nella capitale pochi giorni prima della Cop26  di Glasgow.

Immagine di copertina di Andrea Tedone, corteo PreCop di Milano, settembre 2021