ITALIA

È tempo di ricomposizione: appello per una convergenza ecologista

La due giorni di mobilitazione che si terrà venerdì 25 e sabato 26 marzo vuole essere un momento di restituzione di un percorso di contaminazione tra i movimenti ecologisti e sindacali

Partirà a Firenze alle 14.30, questo sabato, il corteo nazionale chiamato dal Collettivo di fabbrica GKN insieme al movimento Fridays For Future, il cui obiettivo è creare, con le altre realtà che parteciperanno, una convergenza di lotte ecologiste e sociali. 

In Toscana da diversi mesi un insieme sempre più numeroso di realtà ecologiste, di lotte in difesa dei territori, di nodi locali di Fridays for Future, di Xr (Extintion rebelion) e di tante altre soggettività, si stanno riunendo con l’obiettivo di ricomporre il fronte ecologista, attraverso la costruzione di un percorso di confronto e contaminazione.

La giornata di sabato è quindi un tentativo di connessione reale tra queste soggettività e di tessitura di nuovi legami che eccedano la piattaforma regionale, nell’idea di continuare a costruire nei prossimi mesi un terreno comune per le lotte articolato sui vari temi toccati dalla crisi climatica, sociale e politica che stiamo attraversando.

Per rendere possibile questo progetto, l’Assemblea ecologista regionale toscana ha prodotto un appello che invita le tante anime dell’ecologismo italiano a convergere nello stesso spezzone durante la mobilitazione di sabato 26 a Firenze. Uno spezzone che sappia rappresentare la pluralità e la complessità del movimento ecologista italiano, riunita fianco a fianco all’insegna della convergenza.

Per chi arriverà in treno è previsto un pre-concentramento alle 13.30 presso la stazione di Santa Maria Novella dove convergeranno i treni organizzati per l’occasione e a cui si aggiungeranno anche le comunità contadine toscane e non.

Di seguito il testo dell’appello alla convergenza ecologista e alla costruzione del relativo spezzone:

APPELLO PER UNA CONVERGENZA ECOLOGISTA

 il 25 e 26 marzo INSORGIAMO

Ai movimenti climatici,

alle lotte ecologiste e in difesa dei territori, dei beni comuni fondamentali e degli ecosistemi;

a tutte le realtà e le persone solidali nella lotta contro la crisi climatica, ecologica,

 economico-sociale in corso.

Catastrofi climatiche, pandemia, crisi ecologica e sociale, guerre: le nostre vite sono scandite dall’emergenza e dalla precarietà, ma nulla di tutto questo è inaspettato o imprevisto. Il conflitto tra capitalismo e vita, ovvero l’illusione di una crescita economica infinita a partire da risorse naturali limitate e non riproducibili, ci avvicina sempre più al limite socio-ecologico.

Per resistere ai tanti processi di sfruttamento delle risorse naturali, degli ecosistemi e delle specie viventi, riconosciamo necessaria l’intersezione tra lotte ecologiste e lotte per i diritti sul lavoro. La riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario e l’introduzione del salario minimo sono lotta ecologista; ripensare dal basso il modello produttivo è lotta ecologista; rimettere al centro il vivente, la cura e la rigenerazione, liberandoci dal ricatto ambiente/salute – lavoro, è lotta ecologista. Alla convergenza non c’è alternativa.

Beni e servizi di prima necessità sono sempre meno accessibili: dal suolo all’acqua, al grano, dai trasporti alla sanità, all’istruzione, alla casa. Fonti energetiche fossili, materie prime e terre rare sono quasi esaurite. Ci viene imposta una transizione ecologica che lascia inalterato il sistema di sfruttamento della natura e favorisce l’accumulazione di capitale, realizzata attraverso una nuova corsa alle risorse, alle guerre e al riarmo, all’energia fossile e nucleare.

Ovunque nel mondo la vita di miliardi di esseri viventi è minacciata dalle scelte scellerate di una stretta minoranza che, per difendere i propri privilegi, sostiene un sistema ingiusto e autodistruttivo. Una minoranza che difende i pilastri eteropatriarcali, coloniali, razzisti e classisti di questo sistema. Una minoranza che saccheggia le risorse e condanna alla miseria i sacrificabili: periferie, territori rurali, corpi e culture non conformi.

Ci opponiamo ad ogni guerra, perché ogni guerra è manifestazione e concausa della crisi socio-ecologica ed espressione dell’era degli scarti, in cui si sacrificano territori e comunità per la riproduzione di mercati, merci e privilegi di pochi.

Rispondiamo alla storia che ci informa che non c’è più tempo; che la ribellione deve assumere carattere globale perché la minaccia è globale; che le lotte per la giustizia sociale, climatica e per la pace sono una sola lotta, la stessa in ogni remoto angolo della terra.

Il 25 e il 26 marzo CONVERGIAMO in uno spezzone ecologista.

Saremo natura che si difende e insorge, oltre la fine di questo sistema, ma non di questo pianeta.

25 Marzo 2022 – Sciopero Globale per il Clima – Fridays For Future 26 Marzo 2022 – Insorgiamo! Manifestazione nazionale GKN. Per questo, per altro, per tu

Immagine di copertina di Milano In Movimento