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MONDO

Da Plaza de Mayo ad Ayotzinapa: mai più desaparecidxs

Quarantasette anni fa ebbe inizio il movimento per la ricerca dei/delle desaparecidxs in Argentina. Un reportage fotografico sulle Madri di Plaza de Mayo, che scendono in piazza ancora oggi ogni giovedì, instancabilmente, chiedendo giustizia. Parole che risuonano in Messico, per i 43 di Ayotzinapa, così come in tante altre parti del mondo, davanti alle molteplici violenze che causano sparizioni forzate

Il movimento per la ricerca dei/delle desaparecidxs in Argentina è memoria viva in costante azione. Guidato dalle Madri di Plaza de Mayo, che hanno iniziato il 30 aprile 1977 a girare davanti alla Casa Rosada per chiedere giustizia. Ogni settimana l’atto si ripete, instancabilmente, fino a oggi. Molte di queste donne, anche se ormai in età avanzata, hanno accompagnato, stando in prima fila, diversi movimenti sociali, portando sempre in piazza il proprio corpo, con dignità. Lo scorso 28 marzo, in tutta la loro diversità e complessità, le Madres de Plaza de Mayo Linea Fondatrice e l’Associazione delle Madri della Piazza si sono riunite per ribadire che non si fermeranno finché non avranno raggiunto il loro scopo.

Elia Espen, scampata alla dittatura di Benito Mussolini, a 92 anni continua a chiedere il ritorno in vita del figlio Hugo Miedan, militante del Partido Revolucionario de los Trabajadores, desaparecido il 18 febbraio 1977 per mano della dittatura civile-militare. Con invidiabile lucidità, Espen ha colto l’occasione per mandare un abbraccio alle madri e ai padri di Ayotzinapa che stanno cercando i loro 43 figli scomparsi.  

In un’Argentina con più di 30.000 scomparsi durante la dittatura e almeno altre 9.175 vittime di diversi crimini di Stato in tempi di “democrazia”. Anche in Messico per Ayotzinapa, così come fanno i movimenti per i diritti umani in tutto il mondo, diciamo: memoria, verità, giustizia. Mai più desaparecidxs!

Reportage fotografico e articolo pubblicati sul blog Camino al andar. Traduzione in italiano a cura di Andrea Cegna

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