EUROPA

Cortei e scontri in Francia. Movimenti, medici e infermieri scendono in piazza

La violenza della polizia francese si è abbattuta su medici e infermieri che manifestavano contro la gestione della crisi pandemica. Duri scontri in città per diverse ore, ma lavoratori e lavoratrici della sanità e Gilet Jaunes hanno dato vita a una grossa giornata di mobilitazione

Lo scorso martedì 16 giugno in Francia si sono tenute grandi manifestazioni e mobilitazioni in diverse città contro la gestione della crisi sanitaria da parte di Macron e contro il piano di riforma sanitaria proposte dal governo.

A Parigi, a fronte di una grande partecipazione e in particolare a una significativa e interessante convergenza tra medici, infermieri e infermiere, lavoratori e lavoratrici del comparto sanitario, sindacati, cittadini e movimenti sociali, la risposta del governo è stata ancora una volta la repressione.

Duri scontri in città per diverse ore, eppure grazie alla determinazione e alla continuità dell’ondata di indignazione e mobilitazione popolare contro la violenza della polizia, le manifestazioni hanno resistito ai ripetuti attacchi della polizia, che ha ferito colpendo duramente diversi medici e infermieri in corteo, celebrati quando lavorano in ospedale e criminalizzati quando rivendicano i propri diritti e una sanità di qualità per tutti.

Gli spezzoni dei lavoratori e delle lavoratrici degli ospedali e quelli dei Gilet Jaunes hanno costruito insieme una grande giornata di lotta che apre nuovi processi di confluenza e di organizzazione contro le misure neoliberiste del governo di Macron.

Probabilmente la questione più importante che emerge da questa giornata come significativa novità politica capace di indicare prospettive per una nuova fase di lotta, è la capacità di mettere in relazione, di connettere, tanto come discorso quando come pratica politica e composizione sociale in piazza, la mobilitazione sulla sanità pubblica e sulla “cura” assieme al rifiuto della violenza di Stato e alla violenza razzista.

Durante il lockdown, nelle banlieue in particolare, questa violenza si è espressa senza discontinuità di sorta e proprio due settimane fa una grande giornata di lotta antirazzista si è tenuta a Parigi e in altre città francesi a partire dall’appello “Verità e giustizia per Adama Traoré” e in relazione  transnazionale con Black Lives Matter. Assieme e oltre alla storia coloniale della Francia, c’è il suo presente. Ed è in questo presente, dove la continuità coloniale e neoliberale si condensano, che le lotte nella pandemia tornano a costruire spazi di rottura con la violenza neoliberista fatta di privatizzazioni, precarizzazione e devastazione sociale e ambientale.

 

Foto di copertina da Pem-Plateforme d’Enquêtes Militantes