ROMA

Come si svende il patrimonio pubblico

Reportage dall’edificio occupato di Viale delle Province: quando il pubblico perde due volte.

Terza puntata del reportage di Dinamo dai luoghi occupati il 6 dicembre scorso. Ci troviamo questa volta in terzo municipio, in una ex sede dell’INPS-IPADAI, due enormi edifici gemelli quasi all’imbocco della Tiburtina, 8 piani ciascuno, vuoti dal 2009, quando gli uffici si sono trasferiti e il demanio ha deciso di cedere al privato un immobile reclamato dall’amministrazione di un quartiere soffocato ed assetato di spazi come San Lorenzo. Uno dei tanti percorsi di svendita del patrimonio pubblico, sulla quale però l’occupazione del 6 dicembre ad opera in questo caso dei Blocchi Precari metropolitani si è messa di traverso.

Marco, attivista dei Blocchi precari metropolitani, richiama il meccanismo della cartolarizzazione (il processo attraverso cui ormai da 10 anni gli immobili pubblici vengono dismessi a società private che li inseriscono in manovre finanziare a scopo speculativo) nella quale è coinvolto l’edificio di Viale delle Province e ci fa capire in quale tappa del processo si trova l’immobile.

L’edificio è davvero enorme, ci sono corridoi e scale vastissimi e delle sale molto grandi e attrezzate,per tutte quelle che erano anche le attività dirigenziali dell’ente.

Sempre Marco ci descrive chi popola adesso gli edifici di Viale delle Province, segnalando lo spirito con cui queste persone si sono avvicinate alla lotta e le caratteristiche nuove che essa assume dal punto di vista della composizione sociale.

Dentro gli ex uffici IINPS-INPADAI quindi ci sono ora le case centinaia di persone, moltissimi migranti da tutte le parti del mondo, e anche alcune famiglie Rom, che come tutti gli altri, vogliono una casa vera. La comunità Nord africana è una di quelle più rappresentate: Aziz è un giovane ragazzo marocchino di 23 anni, che ha iniziato il suo percorso di lotta solo da 5 mesi, ma si dimostra molto consapevole ed orgoglioso di quello che sta facendo, nonostante nel suo paese non si sarebbe mai sognato di andare a occupare un posto come quello.

L’immobile cartolarizzato si trova nel III municipio, territorio che tra università, tangenziale, stazione tiburtina, cimitero, risulta densamente attraversato e popolato, oltre che provato da numerosi scempi urbanistici e privatizzazioni. Rino Fabiano, consigliere municipale per Roma in Action, ci racconta di quando il Municipio richiese con forza la vecchia sede INPS per poter finalmente collocare i propri uffici in una sede idonea e all’interno del III Municipio (la sede attuale di Via Goito si trova in I municipio) e di come questa svendita risulti ancora più odiosa in un quartiere che ha visto solo progressiva privatizzazione di suolo ed edifici, e mai un intervento in termini di servizi pubblici.

L’estensione degli spazi di questa vecchia sede INPS fa impressione in un territorio così aggrovigliato e saturo, che deve lottare con le unghie e con i denti per qualche metro di spazio pubblico, che sia una biblioteca o una piscina o una parco, mentre in ogni angolo del quartiere, in barba alle regole, il privato inghiotte e fa proventi. Per il momento però con Via delle Province si è messo un freno.