OPINIONI

Lidia ciao

Un ricordo di Lidia Menapace, che ci ha lasciato oggi, dopo una vita di lotte dalla Resistenza al Sessantotto fino ad oggi

Chi ha attraversato il Novecento come hanno fatto Rossana Rossanda e Lidia Menapace, saranno per sempre Le Ragazze del Secolo Scorso. Sorelle per un lunghissimo tratto di strada, arrivate alla stessa destinazione dai quei crocevia della vita che sembrano troppo distanti. Destinazioni, non destini, perché Rossana e Lidia il loro destino lo hanno costruito con le loro mani. Rossana comunista e atea, Lidia cattolica e democristiana.

Poi il ’68 che le ha unite nel manifesto che non è stato “solo” un giornale, ma la più concreta utopia di cambiare le liturgie della politica. Nel recente ricordo di Ritanna Armeni, un ritratto che ci commuove: “Al manifesto c’erano tre dee: Luciana Castellina, Lidia Menapace e Rossana Rossanda. Di tutte e tre, Rossana era la più irraggiungibile, stava al di sopra di tutte e noi ne avevamo grande paura e ammirazione”.

Rossana ci ha lasciati due mesi e mezzo fa, Lidia l’ha seguita oggi. Insieme, fino al termine di una lunga strada fatta di coerenza, impegno, esempio. Due partigiane, con tutto quello che questo significa, e una medesima capacità di guardare alle persone e alle cose con rigore e passione.

Lidia la comunista, la femminista, la senatrice, prima donna, nel 1964, a entrare a far parte della giunta provinciale di Bolzano e pochi anni più tardi a voler diventare membro laico del Comitato per i diritti civili delle prostitute.

Oggi ci piace ricordare più che la senatrice, la donna impegnata in mille battaglie per i diritti e le libertà, la scrittrice di “Canta il merlo sul frumento” il cui sottotitolo “Il romanzo della mia vita” parla di una scelta di libertà: “Aver ripercorso senza rigore, ma addirittura a capriccio il tratto della mia vita fino a qui a me ha fatto pensare quanto sia stata fortunata a nascere quando e dove nacqui, sì da poter partecipare nel corso di una sola vita alla Resistenza, al Sessantotto, alla crisi del capitalismo”.