ROMA

Cadono le bombe. Il 19 luglio a San Lorenzo

Come ogni 19 luglio San Lorenzo si appresta a ricordare uno degli avvenimenti che ha segnato di più la storia del quartiere e degli abitanti della città. Un giorno importante per rafforzare la memoria e il desiderio di lotta del quartiere che ancora resiste, e che si oppone alla speculazione e alla gentrificazione, per la creazione di un quartiere inclusivo e aperto. Una speculazione esponenziale che cerca di soffocare la storia e le tracce di lavoro e produzione, che cerca di snaturare e svuotare di senso l’anima solidale, antifascista e resistente di San Lorenzo.

Ma nel ricordare le bombe che a San Lorenzo uccisero e distrussero non possiamo non guardare a chi, 75 anni dopo quelle del 19 luglio 1943, continua a morire nei troppi conflitti armati ancora in corso. Conflitti che si combattono più o meno lontano da qui ma dietro i quali sono ben visibili gli interessi che, come avviene in ogni conflitto, giustificano e legittimano, agli occhi del potere, le stragi. Dalla Libia al Mali, dalla Nigeria alla Somalia, dalla Siria all’Irak, dalla Palestina allo Yemen — senza dimenticare le guerre europee in Ucraina, Cecenia, Armenia, e quella che insanguina da decenni l’Afganistan — le bombe (molte prodotte proprio in Italia) continuano a cadere, uccidendo e costringendo intere popolazioni alla fuga per sopravvivere.

Per questo il 19 luglio non possiamo guardare solo al passato ma dobbiamo alzare la voce contro ogni guerra, ricordarne i morti, essere solidali con quanti oggi, come allora nella San Lorenzo devastata, si ritrovano sotto le bombe costretti ad abbandonare la casa e, ora sempre più spesso, a intraprendere viaggi difficili e pericolosi per fuggire alla morte, in balia di trafficanti, di guardie di confine e di leggi disumane.

Ricordare il 19 1943 luglio oggi significa anzitutto riconoscere l’umanità delle vittima delle guerre.

Per questo il nostro 19 luglio non può che essere, ancora, ANTIFASCISTA, ANTIRAZZISTA, ANTISSESSISTA E INTERNAZIONALISTA.

Perché il regime fascista fu responsabile delle distruzioni di un tempo, perché i nuovi fascismi rinnovano l’odio e fomentano nuove guerre.

Perché il razzismo distingue tra “noi” e “loro” individuando il nemico da distruggere prima negli “stranieri” (nemici per eccellenza nelle retoriche belliciste), poi nei “sovversivi”, quindi in chi si oppone, critica e ostacola i disegni di potere.

Perché il sessismo patriarcale è il fattore che unifica davvero, ad ogni latitudine e longitudine, il militarismo, lo spirito guerriero e il desiderio di dominio che li genera.

Perché solo un mondo senza confini, nazioni e eserciti sarà davvero libero e sicuro.

Per queste ragioni, anche quest’anno, in occasione del settantacinquesimo anniversario del bombardamento, San Lorenzo vuole mostrarsi viva e resistente, scendere ancora una volta per le strade e dimostrare che per quanto si cerchi di cancellare la memoria e dei mattoni e ripulire i muri e le coscienze, quelle delle persone rimangono sempre vive e resistenti.

Resisti, ricorda, libera!

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IL PROGRAMMA

Programma in via di definizione delle giornate in memoria del bombardamento del 19 Luglio 1943

Mercoledì 18 luglio 2018 dalle ore 18:00,
Campo Benedetto XV – Cavalieri di Colombo
Finchè vita non ci separi- Torneo 2° edizione
TORNEI di calcio a 5, basket 3vs3 e pallavolo
per l’autodeterminazione delle donne contro il femminicidio e la violenza di genere, a cura dell’ Atletico San Lorenzo e ANPI San Lorenzo

Giovedì19 luglio
h. 17.30: piazza dell’immacolata: mostra fotografica a cura dell’ANPI, attività per bambini
h 19.00: “I muri e le finestre parlano”: passeggiata resistente per le vie del quartiere con tappe nei luoghi della memoria, nei crateri vecchi e nuovi (da piazza Immacolata a piazza dei Sanniti).
h 20.30: arrivo in piazza dei Sanniti e cena al Nuovo Cinema Palazzo, a cura dell’Osteria Senza Nome e Don Pasta
h. 21.30: piazza dei Sanniti: teatro/reading tra storia e memoria FRAMMENTI* a cura di Giacomo Buonafede, Compagnia Le Nove Proposte

LO SPETTACOLO FRAMMENTI

26 marzo 1943: Roma, San Lorenzo. Comincia qui il percorso di Rosa, rimasta coinvolta nei bombardamenti di Napoli, a cui la guerra ha tolto tutto, compresi alcuni frammenti della sua memoria. Rosa, infatti, rimane orfana dei genitori e di tanti ricordi importanti, come quelli legati al suo fidanzato, soldato al fronte russo, del quale non ricorda nulla. Una mattina decide di entrare in un bar per bere un bicchiere di latte caldo e da quel momento la sua vita cambia radicalmente. Nel bar di Umberto e di suo figlio Vincenzo, Rosa incontrerà diverse persone e ognuna di loro, attraverso il proprio vissuto, le fornirà un tassello in più per ricomporre il suo passato. Fondamentale sarà l’incontro con Filippo, un soldato affetto da disturbo post-traumatico da stress che, al contrario di Rosa, vive nel ricordo e lotta per uscirne. E poi ancora una maestra di scuola elementare in attesa del marito, una postina e tanti altri personaggi. Sarà la forza dell’unione a ridarle la vita, un sentimento di condivisione che all’epoca salvò molte persone. Fra gli avvenimenti storici riportati, uno su tutti segnerà la vita dei personaggi: il bombardamento di San Lorenzo quel 19 luglio del 1943.

LA COMPAGNIA

La compagnia “Le Nove Proposte” nasce nel 2015, quando il fondatore, regista e insegnante Giacomo Buonafede decide di mettere su un corso formativo per attori non professionisti. Il percorso della compagnia ha preso una strada ben precisa rispetto alla creazione degli spettacoli che dal 2015 ad oggi vengono portati in scena. Si è creato un vero e proprio “cantiere creativo” al quale tutti gli attori partecipano attivamente; infatti le scritture di Giacomo Buonafede sono tutte originali e create apposta per gli attori che agiscono in scena, per far emergere al meglio le qualità attoriali di ognuno di loro.