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Brasile, in un documento i piani di Bolsonaro per distruggere l’Amazzonia

Il presidente brasiliano vuole collegare le Ande all’Atlantico. Lo dice un leak di cui è entrato in possesso il sito Open Democracy. Ma lui accusa le Ong: «possono aver intrapreso azioni criminali per richiamare l’attenzione su di me e sul mio governo»

Una presentazione in power point a cui ha avuto accesso la piattaforma Open Democracy, rivela che Jair Bolsonaro, attuale presidente del Brasile, ha dei piani per distruggere l’Amazzonia. Una delle regioni più ricche di biodiversità brucia senza controllo da 19 giorni. Lo stesso Bolsonaro ha preso poco sul serio i numerosi incendi che stanno devastando la selva a tempo di record. Secondo l’Istituto nazionale di studi spaziali (Inpe), si è registrato il maggior numero di incendi degli ultimi sette anni.

Open Democracy racconta che nella presentazione si parla di implementare progetti devastanti per la selva, da rendere abitabile per eliminare la protezione dell’ambiente, denominati “Tripla A” (Ande, Amazzonia, Atlantico).

Questo progetto è un corridoio ecologico con 135 milioni di ettari di bosco tropicale e unirebbe le Ande con l’Atlantico passando per l’Amazzonia. In una di queste diapositive si parla di «implementare il programma Calha Nord sulla conca dell’Amazzonia e integrarlo con il resto del territorio nazionale». Per questo – continua il documento – «bisogna costruire la centrale idroelettrica del Rio Trombetas, il ponte di Orbidos sul Rio delle Amazzoni e la strada BR 163 fino alla frontiera con il Suriname». Il fatto che si arrivi ad abitare la regione si contrappone ai progetti di conservazione del polmone verde.

Bolsonaro vuole costruire una centrale idroelettrica, un ponte, una strada e rendere abitabile la zona dell’Amazzonia per evitare la protezione dell’ambiente

Secondo il sito internet, che è finanziato dal miliardario George Soros, «il piano di Bolsonaro sta funzionando. L’Amazzonia brucia da tre settimane e non lo sapeva neanche la gente che vive in Brasile. La notizia si è diffusa sui mezzi di informazione internazionali grazie ai social network». In un’altra diapositiva, il governo di Bolsonaro parla di azioni globali che «mobilitano Ong ambientaliste e indigeniste per esercitare pressioni diplomatiche ed economiche. Questo restringe la libertà di azione del governo».

Pochi giorni fa lo stesso presidente brasiliano ha incolpato dell’incendio dell’Amazzonia le Ong, a cui ha tagliato il 40% dei finanziamenti e che, dichiara, «possono aver intrapreso azioni criminali per richiamare l’attenzione su di me e sul mio governo». Infine, in una delle diapositive finali della presentazione si dice che le nuove speranze per la patria sono «Brasile al di sopra di tutto!».

Dall’inizio del suo mandato, l’Amazzonia si presenta come il gran campo di estrazione di benefici del governo Bolsonaro. L’esponente politico ha designato come segretario degli “Assunti delle terre” del ministero dell’Agricoltura il latifondista Luiz Antônio Nabhan Garcia, relativista sul cambio climatico e sostenitore dell’estensione dell’allevamento – principale responsabile dell’attuale deforestazione – e delle coltivazioni di soia nella selva amazzonica.

Articolo originale pubblicato su elsalto

Traduzione in italiano a cura di dinamopress