ROMA

Basta prezzemolo e malocchio: «All’aborto clandestino non ci torniamo!»

Ieri, nella giornata internazionale dell’aborto sicuro, Non Una di Meno e altre associazioni femministe hanno occupato la romana Piazza dell’Esquilino per denunciare il numero, ancora troppo alto, di obiettorə di coscienza

Non una di meno e il Coordinamento delle Assemblee delle Donne dei Consultori del Lazio sono scese in piazza ieri nella giornata mondiale per l’aborto libero e sicuro. Hanno denunciato gli obiettori di coscienza che non permettono l’attuazione della 194 sia nelle strutture sanitarie pubbliche che nei consultori. Non Una di Meno riporta i dati in Lazio: su un totale di 314 ginecologə, 182 sono obiettorə. Di questə il 19% lavora nei consultori e il 66% negli ospedali, per un totale del 58% di ginecologə.

Le altre professioni (anestesia, ostetricia, infermieristica ..) di un totale di 1313 censitə, 539 sono obiettorə: il 41%, di cui il 23% all’interno dei consultori e il 46% negli ospedali.

Fotogallery di Patrizia Montesanti

In piazza con NUDM tantə e molti collettivi come Obiezione Respinta, la murga, Non è un veleno e studentə della sapienza denunciano la disinformazione, chiedono di incentivare la telemedicina, la formazione, l’RU-846 e di attuare la demedicalizzazione dell’aborto, la deospedalizzazione dell’aborto e l’autogestione dell’aborto.

Video di Lorenzo Boffa