EUROPA

Atene, attivista LGBT+ ucciso a calci

Il noto attivista LGBT+ Zak Kostopolous è stato assassinato nel centro di Atene il 22 settembre. È stato picchiato a morte da due uomini, mentre era intrappolato in un negozio. Secondo gli assassini stava commettendo una rapina, altri sostengono che stesse solo cercando rifugio da un’aggressione

La morte violenta di un noto attivista omosessuale nella capitale greca ha messo sotto shock la comunità LGBT+ locale, che chiede ora giustizia per il 33enne Zak Kostopoulos.

Le circostanze della morte di Zak Kostopoulos, nato negli Usa ma cresciuto in Grecia, avvenuta il pomeriggio del 22 settembre sono ancora oggetto di indagine, ma le registrazioni video messe in circolazione online e mostrate in televisione mostrano chiaramente come l’uomo sia stato picchiato a morte dal branco.

Nel video, si vede Kostopoulos intrappolato in una gioielleria di via Gladstonos, vicino alla centralissima Piazza Omonia [nel quartiere Omonoia, attualmente oggetto di fenomeni di abbandono e degrado – ndt]. L’uomo impugnava un estintore cercando di rompere la porta del negozio mentre una folla cominciava a radunarsi all’esterno, tra cui il proprietario del negozio.

Non riuscendo a uscire, Kostopoulos ha quindi provato a passare dalla vetrina del negozio, dovendosi chinare su braccia e ginocchia. Mentre strisciava attraverso i vetri infranti, il proprietario ed un altro uomo sembrano prenderlo a calci ripetutamente, con un colpo finale alla testa che scaraventa Kostopoulos al suolo.

A quel punto alcuni passanti sono intervenuti per difendere Kostopoulos. Secondo quanto riportato dai media locali, la polizia era nelle vicinanze ma non è intervenuta.

Il gruppo di uomini radunato attorno al corpo di Kostopoulos, ancora steso a terra, ostruisce la visuale e alcuni di loro sembrano continuare a prenderlo a calci. Il video finisce con Kostopoulos su una barella circondato da poliziotti e operatori sanitari, disteso sul fianco con le mani dietro la schiena come se fosse ammanettato. È deceduto ancor prima di raggiungere l’ospedale.

Questo episodio di violenza di gruppo ha diviso l’opinione pubblica in Grecia: molti credono che la reazione fosse sproporzionata rispetto a qualsiasi cosa Kostopoulos avesse fatto per restare intrappolato nel negozio, mentre altri ritengono che il proprietario avesse il diritto di difendere la sua proprietà.

Secondo la rivista in lingua inglese Neos Kosmos [Nuovi Universi, rivista cartacea e online della comunità greca di Melbourne in Australia – ndt], circa 500 persone hanno partecipato a una manifestazione in ricordo di Kostopoulos svoltasi la notte di sabato 23 settembre.

La stampa locale si riferiva inizialmente a Kostopoulos come un «tossicodipendente» che aveva cercato di rapinare il negozio «armato di un coltello», ma i suoi amici hanno respinto con forza questa rappresentazione.

L’amico e attivista LGBT+, Gregory Vallianatos, ha scritto sulla propria pagina Facebook che Kostopoulos era entrato nel negozio per cercare riparo da una minaccia non specificata che si era trovato a dover affrontare in un negozio dall’altra parte della strada.

Un altro amico di Kostopoulos, Stavros Tsirios, ricorda l’attivista come «un grande militante per la comunità LGBT+». Kostopoulos si esibiva spesso come drag queen con il nome di Zackie Oh e parlava liberamente della propria esperienza di vivere da uomo sieropositivo a incontri e gruppi.

«Non si può uccidere [qualcuno] in quel modo», ha aggiunto Tsioros.

L’indagine del medico legale di lunedì non ha trovato una spiegazione precisa sulla morte di Kostopoulos e ha indicato che saranno necessarie ulteriori analisi. Il comunicato indica che il corpo dell’uomo presenta diverse lesioni minori insufficienti a causarne la morte, secondo quanto riportato dalla CNN Grecia.

Le autorità hanno arrestato il proprietario del negozio e aperto un procedimento penale per omicidio colposo per la sua presunta partecipazione al pestaggio.

Sempre secondo la CNN Grecia, l’altro uomo ripreso mentre sembra prendere a calci Kostopoulos insieme al proprietario deve ancora essere identificato ma è ricercato da parte delle autorità. Il proprietario dovrà apparire in tribunale martedi 25 [udienza già avvenuta al momento della traduzione – ndt].

L’avvocato difensore della famiglia di Kostopoulos, Anna Paparoussou, ritiene che il proprietario del negozio debba essere accusato di omicidio volontario. «Abbiamo del materiale video con una visuale così chiara che siamo tutti nella posizione di poter capire cosa sia successo. A un uomo intrappolato nel negozio veniva impedito di uscire tramite un uso eccessivo della forza che ha portato alla sua morte», ha dichiarato all’emittente locale ANT1, come riportato dall’Huffington Post Grecia.

Traduzione a cura di Michele Fazioli per DINAMOpress.

Articolo originale pubblicato su pinknews.

Update: Un nuovo video mostra come Zak sia stato picchiato anche dai poliziotti, mentre era già a terra, ammanettato e sanguinante. Da nessun video, invece, è stato potuto dimostrare che Zak avesse con sé un coltello dentro il negozio.  Intanto, il 26 settembre si è tenuta una nuova manifestazione per il ragazzo assassinato. Il corteo ha sfilato per le strade del centro della capitale greca. Alcune foto di Nasim Lomani.