MONDO

Argentina, verso l’esproprio definitivo dell’Impa

La fabbrica recuperata IMPA di Buenos Aires lancia la campagna per l’esproprio definitivo proprio nel momento in cui la Corte suprema dichiara incostituzionale la precedente assegnazione temporanea. Di fronte al rischio di sgombero, gli operai, i docenti e gli studenti[…] delle scuole e gli attivisti del centro culturale della IMPA lanciano una campagna in difesa della fabbrica. Officine Zero, in collaborazione con Dinamopress, ha organizzato a Roma lo scorso 28 settembre un incontro con Eduardo Murua della cooperativa della IMPA per una discussione sulle prospettive di conflitto attorno alle fabbriche recuperate e all’autogestione del lavoro nello spazio transnazionale dall’Argentina all’Europa nel pieno della crisi globale. Abbiamo così avuto modo di conoscere da vicino la radicalità conflittuale di cui queste espoerienze sono portatrici, confrontandoci direttamente con la sperimentazione concreta ed innovativa di nuovi modelli di lavoro costituiti dai percorsi di recupero e autogestione, condividendo la passione e l’energia che anima l’esperienza della IMPA e le altre fabbriche recuperate che abbiamo avuto modo di incontrare, in Argentina come in Grecia, in Francia come qui in Italia.

Da queste occupazioni e dalla sperimentazione di fabbriche senza padroni non si torna indietro, ma piuttosto si sta cominciando a costruire un futuro riappropriandosi del presente, dei mezzi di produzione, degli spazi e dei tempi delle nostre vite. Esprimiamo la nostra vicinanza alla IMPA e tutto il nostro sostegno alla campagna di mobilitazione per l’esproprio definitivo della fabbrica, complici e solidali con i lavoratori, le lavoratrici, gli attivist, i docenti e gli studenti della fabbrica. Si tocan a uno tocan a todos, no pasaran!

Redazione dinamopress.it e Officine Zero

Pubblichiamo qui di seguito un articolo scritto da Laura Cabrera per marcha.org.ar e una videointervista di Vicente Zito Lema a Eduardo Murua per raccontare il particolare momento politico che la fabbrica recuperata di Buenos Aires sta affrontando.

I lavoratori della IMPA hanno presentato al governo di Buenos Aires un progetto di legge con l’obiettivo che la IMPA venga riconosciuta come spazio comune. Mentre si vocifera su uno “sgombero imminente”, la Cooperativa assicura che non c’è alcun ordine di sgombero concreto ma che sono già diversi anni che stanno in allerta continua. La scorsa settimana, la Corte Suprema di Giustizia ha annullato il ricorso presentato dalla Cooperativa di lavoro 22 Maggio, dichiarando incostituzionale la legge attraverso cui era stata garantita temporaneamente l’espropriazione della fabbrica Industria Metallurgica e Plastica Argentina (IMPA) di Almagro in favore dei lavoratori. Con questo atto viene riaffermato il principio secondo il quale è stata emessa la sentenza di incostituzionalità. Nonostante ciò, dalla IMPA chiariscono che non esiste alcun ordine concreto di sgombero, come invece uscito su alcuni giornali dove si è parlato di uno “sgombero imminente”, che lascerebbe 130 famiglie senza fonte di reddito. Di fronte a questa situazione la IMPA ha presentato un progetto di legge al governo della città di Buenos Aires per poter ottenere l’esproprio definitivo dello stabile in cui attualmente è attiva una fabbrica, un centro culturale, un centro medico e una scuola popolare.

“Alla fine di settembre già si vociferava del fatto che il ricorso sull’esproprio della IMPA sarebbe stato respinto, ma la realtà è che da quando la cooperativa è stata fondata siamo sempre stati in allerta rispetto alla possibilità di uno sgombero. Questo ultimo fatto può favorire una prospettiva del genere, ma concretamente non vi è alcun ordine di sgombero immediato” racconta a Marcha il coordinatore della Scuola Popolare di Impa Fernando Santana, che ha inoltre segnalato come questa notizia abbia cominciato a girare a partire da questi ultimi fatti ma che di fatto negli anni precedenti vi sono stati antecedenti simili.

Tornando alla storia della cooperativa, nel 2008 ha ottenuto l’assegnazione provvisoria dello stabile, ma questa assegnazione è stata rivista nel 2009 quando è stato dichiarato incostituzionale l’esproprio ottenuto attraverso la legge 2969 della Città di Buenos Aires, che dichiarava “bene di utilità pubblica” e soggetto di “occupazione temporanea” l’immobile situato in Querandies 4248. Un anno dopo, la Camera Civile e Commerciale ha ratificato l’incostituzionalità, a fronte del quale i lavoratori hanno fatto il ricorso che è stato respinto proprio adesso. “La mobilitazione attuale della IMPA guarda all’esproprio definitivo. Più che denunciare questa situazione di rischio sgombero da sempre latente, ci mobilitiamo per proporre questa legge sull’esproprio.

Avviamo una campagna per far conoscere a tutti le nostre proposte” dice Santana riferendosi allo spazio che oggi resta attivo in tutta la sua complessità (fabbrica, scuola popolare, centro culturale e ambulatorio).Proprio mentre si attiva la mobilitazione per diffondere il progetto di legge, lo spazio della IMPA è stato scelto per la prima volta come sede della “Notte dei musei” che si terrà il prossimo 9 novembre. Questo evento, vissuto ogni anno da migliaia di persone, sarà occasione utile per far conoscere a tutti la situazione che vivono quotidianamente i membri della cooperativa.

Prima di questa data, un altro momento importante per diffondere la campagna per l’esproprio avverrà nell’ambito del Seminario Aperto e Internazionale “Movimientos Sociales, Educación Popular, Pensamiento Crítico e Historia Latinoamericana” del prossimo 29 ottobre. La IMPA è riconosciuta universalmente come una delle esperienze pilota del movimento delle fabbriche recuperate attorno al 2001. Nel ’98 la fabbrica è fallita e i lavoratori hanno iniziato a produrre senza padroni, organizzati in forma di cooperativa, non solo nell’ambito della fabbrica ma anche in ambito educativo con le scuole popolari e l’apertura di un centro culturale aperto alla città.

Intervista di Vicente Zito Lema a Vasco Eduardo Murua