MONDO

Vittoria dei prigionieri politici palestinesi. Interrotto sciopero della fame

Il governo di Israele costretto a riconoscere le rivendicazioni degli oltre 1.500 detenuti politici palestinesi in sciopero della fame da più di un mese. Una vittoria storica.

Oggi, 27 maggio, dopo 40 giorni di sciopero della fame portato avanti da più di 1.500 prigionieri palestinesi, su appello del leader di Fatah, Marwan Barghouti, Israele ha accettato di trattare per l’ accoglimento di alcune richieste dei prigionieri. Una vittoria seguita a quello che è stato definito il più lungo e partecipato sciopero della fame nella storia della Palestina, un movimento che ha avuto come matrice la rivendicazione del rispetto di condizioni basilari e dei diritti fondamentali dei prigionieri palestinesi stabiliti dai regolamenti internazionali. Una nuova conquista verso il rispetto dei propri diritti, ma anche l’ennesima dimostrazione della natura dell’occupazione israeliana che non lascia altra possibilità ai prigionieri se non quella di compromettere il proprio stato fisico e lasciarsi morire di fame, ribaltando il rapporto di potere che le autorità israeliane esercitato sui loro corpi. Il tutto per conquistare diritti che dovrebbero già essergli garantiti.

I parenti dei prigionieri si preparano a festeggiare la vittoria con il primo pasto di ramadan pripoio nella tenda dove per oltre 40 giorni intere famiglie sono state riunite in presidio per i propri figli, padri, fratelli in prigione.