ROMA

Vitello, mannaggia!

Se n’è andato Marco Vitello Marinelli, musicista, armonicista, artista, pittore, cuoco, giardiniere, collezionista, artigiano…

Roma, San Lorenzo, agosto del 2015: il quartiere era vuoto e il caldo soffocante. Eravamo in pochi a esser rimasti a Roma, ci davamo implicitamente appuntamento nel tardo pomeriggio davanti a un bar, per passare qualche ora insieme chiacchierando e bevendo una birra in compagnia.

Un giorno tirò fuori l’armonica e iniziò a suonare per gioco, gli dissi: “Ma sai che sei bravo davvero!”, lui “Dici? Grazie mille!”. Marco era così, sempre in ascolto e disposto a mettersi in discussione, entusiasta d’imparare, confrontarsi, forse non si rendeva nemmeno conto della persona eccezionale che era. Fu un suo caro amico ad intervenire: “Ma come non sai chi è Vitello? Non lo riconosci? È l’armonicista degli Shots in the Dark e prima ancora dei Red House”.

A quel punto mi tornarono in mente i primissimi anni delle superiori, alla musica che per almeno una generazione fu determinante nella mia formazione musicale e politica. Quelle canzoni furono la colonna sonora della mia adolescenza e dei primi anni di militanza. Mi insegnarono come interpretare e reagire alla violenza della società con cui, in quegli anni, mi iniziavo a confrontare. Mi mostrarono come ognuno poteva mettere a disposizione differentemente le proprie capacità per reagire collettivamente alla durezza e ingiustizia del mondo.

Ma questa era solo una parte, seppur decisiva, di Marco. E ogni volta che per caso mi mostrava un altro pezzettino di sé, ne scoprivo un nuovo aspetto. Marco infatti era un artista nel senso completo del termine, come pochi se ne trovano. Amava e conosceva l’arte, la musica e la storia, dipingeva, disegnava e scolpiva, era un cuoco accurato e raffinato.

Insomma Marco mancherai a tutti coloro che ti hanno conosciuto, perché anche a chi ti ha solo incrociato hai saputo lasciare qualcosa. Te ne sei andato come sei tu, gentile, riservato.

…e voglio solo aggiungere che la prossima volta che preparerete un piatto di lumache, fatelo spurgandole almeno per due settimane e dando loro solo farina, poi cuocetele per ore nel sugo e pulitele una ad una con attenzione. Anche se per voi non l’avreste fatto, usate questa premura gentile ai vostri amici…

Mannaggia Vitello.. è troppo presto.

* oggi, martedì 11 aprile 2017, ore 11-14 – Appuntamento al pub Sally Brown, in via degli Enotri 3 A/B (San Lorenzo, Roma)