#OccupyGezi – La rivolta continua

Serena Tarabini da Istanbul ci racconta, con parole e immagini, una rivolta che non si ferma: scontri tutta la notte e di nuovo piazze piene oggi nonostante la feroce repressione.

Il reportage di Serena del 1 e 2 giugno

Non ci sono sostaziali cambiamenti rispetto alla giornata di ieri: il parco permane occupato, e fino a tarda notte migliaia di persone hanno continuato a stare in piazza Taksim, o a transitare sulla centralissima via Istiklal in segno di protesta. Questo non significa che in città sia tornata la calma: nel vicino quartiere di Besiktas in serata sono ripartiti scontri pesantissimi, tra le forze di polizia e dimostranti che in diverse migliaia cercavano di raggiungere gli uffici del Primo Ministro. Le immagini e le testimonianze che provengono da quella zona riportano l’ormai consueto e noto utilizzo sproporzionato di gas lacrimogeni e di manifestanti a terra massacrati a calci.

Da parte delle persone rimaste a Taksim, tutta la notte si sono susseguite frenetiche attività di “messa in sicurezza” della piazza e Gezi Park, barricando le vie d’accesso con cumuli di materiali provenienti sopratutto dall’enorme cantiere circostante (ricordiamo che la zona è al centro di un profondo progetto di trasformazione urbana e i lavori sono ancora in corso), che in seguito alle manifestazioni è stato abbandonato e da cui vengono prelevate travi, transenne, cemento, vengono addirittura presi i caterpillar che in alcuni casi sono stati usati durante gli scontri. La polizia questa notte non si è presentata, e la mobilitazione continua: la maggior parte degli studenti delle scuole superiori, a seguito delle indicazioni che provenivano dalle proteste, si è recata a scuola vestita di nero a rappresentanza del lutto per la morte della democrazia in Turchia, la chiamata a Taksim, o Besiktas, dove gli scontri sono ripresi anche questa mattina, è costante, mentre per le sette di sera è previsto un altro grosso concentramento.

Istanbul, 3-06-2013

Le foto scattate ieri da Serena: