ROMA

“Non si può morire cosi, perché così non si può vivere”. Domani corteo a Centocelle

Sabato 13 maggio, alle ore 16, da piazza dei Mirti al parcheggio del centro commerciale Primavera: corteo per Elisabeth, Francesca e Angelica . Contro il deserto umano e sociale della ghettizzazione promossa dalle istituzioni, contro i tagli alla spesa sociale e al diritto alla casa, che producono razzismo e guerra tra poveri, per dire che quelle delle tre ragazzine “sono morti nostre” e che esiste una città capace ancora di sentirsi unita e solidale di fronte a una simile tragedia.

Un fiore per Elisabeth, Francesca e Angelica

L’appello del corteo

Non si può morire così, perché così non si può vivere

Solo un triciclo rosa, quello che resta del camper dato alle fiamme nel parcheggio del centro commerciale Primavera, dove sono morte tre sorelle rom di 4, 8 e 20 anni.

Siamo agghiacciati da questa ennesima tragedia consumata in una città sempre più povera e sempre più distante dai bisogni di chi la abita.

Non è accettabile che si possa vivere in condizioni al limite della sopravvivenza, non è accettabile che non si trovino soluzioni e risposte per le migliaia di persone che in questa città vivono ai margini e sotto ogni soglia di vivibilità.

Noi crediamo che le vere responsabilità di queste tragedie siano le scelte politiche che vedono sempre mettere in primo piano come unico diktat il risanamento del debito, i tagli alle politiche sociali, ai servizi e al welfare. Salvo poi ‘gestire’ gli inevitabili conflitti che questa condizione perenne di ‘crisi ed emergenza sociale’ genera con un parallelo aumento del livello di richiesta di controllo e militarizzazione .

La povertà e il degrado delle condizioni di vita in cui versava questa famiglia erano sotto gli occhi di tutti, dare risposte è compito di chi ci governa.

Innescare logiche di odio tra poveri e di guerre etniche e razziali è quello che si produce in territori già pieni di contraddizioni, in assenza di risposte culturali ed economiche, ed è quanto di più lontano dalla nostra storia.

Ci stringiamo alla famiglia così gravemente colpita e ci batteremo affinchè si rafforzino i legami di solidarietà e di lotta fra le persone che soffrono in questa città.

Gli abitanti della città

Abitanti della città

 

Nella foto, gli alunni della scuola elementare Iqbal Masih portano un fiore sul luogo del triplice omicidio.