PRECARIETÀ

Contestato Poletti: “ma quale garanzia giovani, vogliamo reddito”

Nel giorno in cui arriva la fiducia sul DL Poletti, contestato il ministro del Lavoro mentre presentava a Roma la “youth guarantee”. Martedì pomeriggio l’appuntamento è alle 16.00 fuori la Camera per il presidio durante la votazione del dl. Mobilitiamoci per bloccare il jobsact!

Questa mattina a Porta Futura (una delle grandi truffe dei servizi a sostegno dell’occupazione) con un blitz precari,studenti e neet hanno contestato il ministro Poletti che, assieme al presidente della Camera Laura Boldrini, presentava la cosidetta “youth guarantee”: briciole per i giovani, a cui intanto il governo Renzi sta precarizzando la vita. A “proteggere” il convegno e i ministri in vetrina,un imponente schieramento di forze dell’ordine che ha identificato tutti i presenti, provando ad impedire l’apertura di uno striscione anche fuori il convegno. Alla fine il presidio ha ottenuto di far entrare ad intervenire una delegazione: “La garanzia giovani vuol dire un miliardo e mezzo per stage e tirocini non pagati o sottopagati, nessuna novità ma perfettamente in linea con la precarizzazione totale delle nostre vite”.

L’intento del blitz è stato quello di prendere parola sulla garanzia giovani, sul jobs act ma anche per raccontare la storia di Antonio, un giovane precario, morto dentro Eataly due giorni fa, ribadendo chiaramente che il modello Eataly rappresenta un’anticipazione di ciò che si verrebbe a creare con l’approvazione del jobs act: ricattabilità, sfruttamento, assenza di diritti.

Ma la nostra giornata non è finita qua e a partire dalle 16,00 saremo fuori la Camera durante il voto di fiducia al DL Poletti: contro miseria e precarietà, vogliamo reddito e diritti!

#STOPjobsact



Youth Guarantee: gli Stage sottopagati non sono la soluzione!

Oggi a Porta Futuro si è tenuta la presentazione della Youth Guarantee – la Garanzia Giovani, il piano europeo dedicato ai giovani Neet.

L’Italia ha ottenuto un 1,5 miliardi di euro da dedicare al piano, con un finanziamento congiunto tra Youth Employment Initiative, il Fondo Sociale Europeo e risorse nazionali. Il piano è dedicato ai giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano.

Ma cosa prevede il piano? Leggiamo dal sito Clic Lavoro, i giovani che si iscrivono sul sito della Garanzia Giovani potranno: “usufruire delle opportunità di orientamento, inserimento lavorativo, apprendistato, tirocinio, servizio civile, sostegno all’autoimprenditorialità, formazione mirata all’inserimento lavorativo e al reinserimento di giovani fuori dal sistema di istruzione e formazione, mobilità professionale in Italia o all’estero”.

Si chiamano “politiche attive sul lavoro”, si leggono stage sottopagati, servizio civile trasformato in lavoro, formazione gestita da enti formatori corrotti e clientelari.

Se leggessimo la Garanzia Giovani da un punto di vista isolato, potrebbe sembrarci almeno un primo passo contro la piaga della disoccupazione giovanile. Ma non si può leggere questa iniziativa senza iscriverla nel complesso delle politiche e delle riforme sul lavoro del governo Renzi.

Questo pomeriggio verrà votato con la fiducia il Decreto Poletti, una riforma che precarizza ed elimina qualsiasi garanzia per i contratti a tempo determinato e il contratto di apprendistato, tacendo su tutta la linea per ciò che riguarda lavoratori autonomi, lavoratori parasubordinati e partite Iva.

Ci chiediamo se questo miliardo e mezzo dedicato all’Italia – e gli stimati 21 miliardi totali dedicati allo schema della Youth Guratee a livello europeo – non potessero essere investiti in misure come un reddito minimo europeo o il supporto per un salario minimo europeo.

Reddito e salario minimo sono strumenti che attivano garanzie dirette per precari e disoccupati e non regalano forza lavoro sottopagata alle imprese. Reddito e salario minimo permetterebbero ai giovani di non essere costretti ad accettare qualsiasi proposta di lavoro, liberandoli, almeno in parte dal ricatto della precarietà.

11 luglio verrà presentata a livello europeo la Youth Guarantee a

Torino, anche lì saremo in piazza per dire che contro la disoccupazione le nostre proposte sono semplici e chiare: REDDITO E SALARIO MINIMO EUROPEO.