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Turchia. Esplosioni alla marcia della pace, oltre cento vittime

Due forti esplosioni hanno colpito questa mattina la capitale turca, Ankara, in un incrocio stradale a poca distanza dalla stazione centrale dei treni. (Leggi anche L’orrore contro i curdi a un mese dalle elezioni in Turchia) Inizialmente le cause non erano del tutto chiare, sebbene alcuni testimoni abbiano subito parlato di attentato suicida. Poco dopo il governo turco ha attribuito la responsabilità della strage ad un attentato terroristico, probabilmente realizzato da un kamikaze o da due. Sky News ha pubblicato il video del momento dell’esplosione: clicca qui.

Almeno 30 i morti, 126 feriti (al momento della scrittura dell’articolo queste erano le cifre ufficiali: al termine della giornata se ne contavano oltre cento, ndr) Numerose le ambulanze nell’area. Le prime immagini che arrivano mostrano corpi a terra e soccorritori al lavoro. Dopo l’attacco alcuni manifestanti hanno preso d’assalto auto della polizia per protesta, i poliziotti hanno risposto sparando gas lacrimogeni e usando i cannoni ad acqua.

Le due esplosioni avrebbero avuto luogo sui due lati dell’uscita dalla stazione, dove sostenitori del Partito Democratico del Popolo, Hdp, fazione di sinistra turca e kurda, si stavano radunando. Oggi si sarebbe dovuta infatti tenere una manifestazione per la pace, organizzata dai sindacati e diverse Ong, sotto lo slogan di “Lavoro, pace, democrazia” in risposta al conflitto riaperto dal governo turco contro il movimento kurdo del Pkk.

Gli organizzatori hanno cancellato la manifestazione e chiesto ai partecipanti di tornare prima possibile nelle loro città. A mezzogiorno il premier Davutoglu incontrerà il ministro degli Interni e quello della Salute e il capo della polizia di Ankara. Il clima incandescente volutamente generato dalla propaganda governativa anti-kurda e dall’operazione militare contro il Pkk a sud del paese (oltre 110 i civili uccisi da luglio) e nel nord dell’Iraq ha provocato un’escalation delle tensioni interne. Le scorse settimane hanno visto numerosi attacchi da parte di gruppi estremisti e nazionalisti contro le sedi del partito Hdp. Il tutto in vista delle elezioni anticipate del primo novembre.

Il leader dell’Hdp, Selahatin Demirtas, ha descritto l’attacco di oggi come molto simile ai due attentati di Diyarbakir e Suruc. Il 5 giugno scorso, due giorni prima del voto, 4 persone furono uccise da due bombe esplose durante una manifestazione del partito nella città kurdo-turca. Il 20 luglio un attentatore suicida si è fatto esplodere in mezzo ad un gruppo di giovani socialisti turchi nella città kurda al confine con la Siria, uccidendo 33 persone.

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*tratto da nena-news.it