Si avvicina lo Tsunami Tour nella Capitale

25/3 mobilitazione per i Movimenti per il diritto all’abitare a Roma

Si avvicina loTsunami Tour, la nuova ondata di lotta dei Movimenti per il diritto all’abitare di Roma che avrà il culmine il prossime 9 aprile con una manifestazione sotto la Regione Lazio, che riprende l’iniziativa dopo le occupazioni del 6 dicembre. Un’anteprima si è avuta oggi con una mobilitazione degli occupanti, degli abitanti dei residence e dei cittadini in emergenza abitativa in luoghi diversi della città.

In via di Circonvallazione Ostiense sono stati occupati gli uffici della Ragioneria del Comune di Roma per il mancato rispetto del protocollo d’intesa firmato dal Comune questa estate per 35 alloggi, di cui 20 derivanti dalla cessione da parte di un costruttore, la CAM srl.

Giovedì della scorsa settimana in Campidoglio si è tenuto un incontro infruttuoso sulla gestione dei residence e dell’emergenza abitativa, le cui competenze sono state divise tra il Dipartimento alle politiche abitative e quello alle politiche sociali, provocando di fatto un vuoto di gestione. Per ottenere risposte abitanti dei residence e cittadini in emergenza abitativa, che con i movimenti per il diritto all’abitare, hanno protestato fuori il V dipartimento del Comune di Roma bloccando per ore la strada e ottenendo un calendario d’incontri con l’amministrazione.

I movimenti hanno denunciato la mancata trasparenza nei criteri dell’assistenza all’emergenza abitativa e il sistema dei residence, che rende permanente la condizione di assistenza che ingrassa palazzinari e ArciConfraternita con milioni di euro di soldi pubblici, invece di dare risposte permanenti. Contestando inoltre come, in nome della spending review, agli abitanti dei residence sta venendo chiesto un “affitto” e di pagare le utenze in appartamenti di 15mq che dovrebbero essere una soluzione transitoria, ma che di fatto dura anni e anni senza dare certezze ne prospettive. Da riformare radicalmente c’é anche la gestione interna dei residence proponendo per tutti il “modello Campo Farmia” dove, al posto di guardie giurate e restrizioni di ogni tipo alla vivibilità e alla socialità, ci sono operatori sociali e servizi per gli abitanti, come il sostegno scolastico per i ragazzi, grazie alle battaglie dei movimenti.

In corteo il presidio si è poi spostato in Campidoglio dove era già in programma un’assemblea dei comitati che si battono contro le delibere urbanistiche che la giunta Alemanno sta provando ad approvare in quest’ultimo scorcio di legislatura. Mentre in Aula Giulia Cesare mancava il numero legale e l’assemblea si scioglieva, i comitati si sono riuniti nella Sala del Carroccio per discutere come proseguire la mobilitazione.