Sgomberi a Roma. Si resiste sui tetti

Sabato 15, ore 15. Assemblea cittadina a Ponte di Nona contro gli sgomberi e la devastazione della città

Sono le nove meno un quarto quando arriva il primo allarme: diverse volanti accompagnate da agenti in borghese sono arrivate fuori l’occupazione di Torrevecchia, minacciano lo sgombero e l’arrivo dei reparti celere. La stessa pressione e intimidazione nel giro di una mezz’ora si verifica all’occupazione di viale delle Province, di via Anagnina, allo studentato “Alexis” di via Ostiense. Il tempo passa e la minaccia sembra solo un’intimidazione, poi i blindati, diciotto con uomini in assetto antisommossa, si presentano senza preavviso a Ponte di Nona e riescono a sgomberare immediatamente due delle palazzine. “Divide et Impera” è la strategia della Questura di Roma evidentemente spaventata dalla capacità di mobilitazione e coordinamento dei movimenti di lotta per la casa e delle nuove occupazioni.

Ponte di Nona è un quartiere in mezzo al niente dove mancano i servizi essenziali, dove ogni cosa è stata conquistato con le lotte: la scuola, la fermata dell’autobus, l’ufficio postale. E’ un quartiere in cui sono stati trasferiti, se non ammassatti, molti degli occupanti storici, quelli che la battaglia per una casa sicura l’hanno vinta e i cui figli, assieme ad altri senza casa, avevano occupato spontaneamente due delle palazzine sgomberate questa mattina, e a cui si sono aggiunte altre due palazzine occupate lo scorso 6 dicembre.

Mentre la pressione sugli occupanti di Ponte di Nona cresce tutte le occupazioni impossibilitare a mobilitarsi si asserragliano sui tetti e preparano la resistenza, gli elicotteri volteggiano sulle teste degli occupanti, ancora una volta le questioni sociali, il diritto alla casa, sembrano essere solo un problema di ordine pubblico e la politica ancora una volta sembra tacere.

Alla fine le forze dell’ordine riescono a sgomberare tutte e quattro le palazzine ma il messaggio all’amministrazione e ai signori del mattone è chiaro: la battaglia è appena iniziata e i movimenti non hanno intenzione di arrendersi né di smettere di attaccare la rendita privata che sta divorando la nostra città, nonostante il mercato delle case è in calo e la crisi che morde sempre di più produce sfrattati, single e famiglie che non riescono più a pagare il mutuo, e centinaia di migliaia di persone per cui la possibilità di avere un tetto sulla testa è quotidianamente un problema assillante

Interviste da Ponte di Nona:


Prime immagini dallo sgombero di Ponte di Nona

Si resiste sui tetti a Torrevecchia: