Roma vista dal cielo

Francesco Morillo in un video ci mostra Roma dall’alto lungo quindici anni, rendendo evidente quanto suolo si è consumato. Ma ora cosa succede in città con l’amministrazione Marino?

E’ di oggi (24 gennaio) la notizia che negli ultimi sei mesi a Roma sono stati rilasciati 221 Permessi di Costruire. A dirlo al Corriere della Sera con una punta di soddisfazione è Giovanni Caudo, assessore all’urbanistica o meglio, come ha voluto chiamare il sindaco Marino questa delega “alle trasformazioni urbane”.

Forse una risposta indiretta alle sollecitazioni al fare che la nuova coordinatrice della giunta ha, proprio i questi giorni, rivolto a tutti gli assessori.

Se i progetti di trasformazione ancora latitano sappiamo che le 221 pratiche produrranno 714 mila metri cubi. Ancora ,dunque, quasi un milione (per ora) di metri cubi si depositeranno sul suolo della città. Presumibilmente fianco a fianco, porta a porta con i cinquantamila vani sfitti e con una popolazione bloccata intorno ai 2 milioni e settecentomila abitanti.

Vecchie pendenze, certo, atti dovuti che però,al di là dell’annuncio della nuova Città della Scienza a via Guido Reni, che il MAXXI sembra non gradire, ma che comunque comporterà ancora case e edifici commerciali, non incontrano un atto d’indirizzo amministrativo preciso che punti a dire basta con il bruciare terreno, che impegni la Giunta a far “riposare la terra”.

In termini di consumo di suolo Roma ha già dato e dato tanto. Il video di Francesco Mortillo che presentiamo, con semplicità ci mostra portandoci in un giro dal’alto intorno al GRA che in soli 15 anni sono scomparsi 53 500 campi di calcio dandoci. così, una “misura “ per capire quanto territorio i soliti energumeni del cemento hanno divorato. Interi brani di verde sono stati inghiottiti a Torpagnotta. Torresina, Bufalotta…… Perché continuare in questo modo? Fare il nuovo stadio della Roma ,che proprio oggi il presidente della regione Zingaretti dice di stare attendendo, non può certo essere una compensazione ai 53 500 campi scomparsi.